Psicologia della salute: affrontare la malattia con il supporto psicologico
Psicologia e salute: il modello biopsicosociale, la psiconeuroendocrinoimmunologia e lo psicologo della salute
Quando parliamo del benessere dell’individuo, psicologia e salute sono un binomio considerato oggi inscindibile. Questi elementi, infatti, sono il cuore della psicologia della salute che, tra i rami della psicologia, si occupa delle connessioni tra gli aspetti psicologici, fisici, ambientali e sociali che determinano lo stato di salute della persona.
La psicologia della salute può avere un ruolo decisivo anche quando la persona si trova ad affrontare la malattia o nel caso abbia bisogno di cure palliative, ma anche nei programmi di promozione, prevenzione ed educazione alla salute. Quando nasce la psicologia della salute? Cosa fa lo psicologo della salute? Lo scopriamo in questo approfondimento.
Psicologia della salute: definizione
Cosa si intende per psicologia della salute? Ne dà un’esaustiva definizione lo psicologo J.D. Matarazzo: "La psicologia della salute è l'insieme dei contributi specifici [...] della disciplina psicologica alla promozione e al mantenimento della salute; alla prevenzione e al trattamento della malattia; all'identificazione dei correlati eziologici, diagnostici della salute, della malattia e delle disfunzioni associate; all'analisi e al miglioramento del sistema di cura della salute e di elaborazione delle politiche della salute".
Gli ambiti di intervento della psicologia della salute si basano sull’importanza che gli aspetti psicologici e comportamentali hanno rispetto alla patologia e, talvolta, sull’insorgenza della stessa. Il lavoro di uno psicologo della salute verterà quindi sugli aspetti psicologici della malattia sia in termini di impatto sull’organismo che sulla loro gestione in caso di patologia e, altrettanto importante, sulla promozione del benessere psicologico e sulla prevenzione.
Aspetti psicologici della malattia
Possiamo analizzare gli aspetti psicologici delle malattie attraverso due differenti punti di vista. Il primo è la psicologia della malattia intesa come lo studio dell’impatto che una patologia ha sulla salute psicologica del paziente. Una malattia può infatti causare conseguenze psicologiche come senso di solitudine, ansia, depressione insieme a emozioni come la rabbia e la paura.
All’impatto psicologico della malattia, si aggiunge poi quello sulla malattia. Alcuni fattori di rischio psicologici, come abbiamo accennato, possono infatti influire sull’organismo e causare problemi di salute fisica di diversa entità (pensiamo per esempio al rapporto tra alessitimia e patologie cardiovascolari). Questo aspetto diventa decisivo nel modello biopsicosociale ed è arricchito, nella psicologia della salute, dal lavoro di prevenzione e psicoeducazione.
Il modello biopsicosociale
Il modello biopsicosociale è stato proposto per la prima volta nel 1977 dallo psichiatra G. L. Engel. Prima di esso, ci si riferiva al modello biomedico. Ma che differenza c’è tra modello biomedico e biopsicosociale?
- Il modello biomedico si approccia alla malattia riferendosi alle sue cause organiche, ma non prende in considerazione gli elementi psicosociali, come le caratteristiche della personalità o del contesto sociale in cui vive il paziente
la metodologia del modello biopsicosociale tiene conto invece dell’interazione di fattori biologici, genetici, psicologici e comportamentali, relazionali e sociali. Questo approccio risponde alla definizione di salute dell’OMS intesa come “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale” e permette interventi più specifici sullo stato di salute di un individuo.
Psiconeuroendocrinoimmunologia e psicosomatica
All’interno del modello biopsicosociale utilizzato in psichiatria e in psicologia, è nata la Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), che si basa sullo studio dell’interazione tra gli aspetti psicologici ed emotivi con le risposte immunitarie, il sistema nervoso e quello endocrino del paziente. Prima della Psiconeuroendocrinoimmunologia, questi elementi venivano considerati separatamente e potevano non concorrere tutti alla diagnosi.
Uno degli elementi che ha contribuito allo sviluppo della PNEI è la psicosomatica, l’approccio medico e psicologico che cerca le possibili cause di un disturbo somatico valutando la condizione psicologica della persona. I disturbi psicosomatici (come il tremore da ansia) possono essere trattati cercando di far “dialogare” la mente e il corpo, affinché il disagio psicologico venga espresso, compreso e gestito e non si rifletta sull’organismo.
Lo psicologo della salute
Lo psicologo della salute è un professionista della salute mentale che lavora nell’ambito del supporto e della psicoeducazione della persona, della promozione del benessere psicofisico e della prevenzione. Può trattarsi di uno psicologo o psicoterapeuta specializzato nell’ambito della psicologia della salute e del benessere e, come professionista, può lavorare anche come psicologo in azienda e in realtà del terzo settore.
Lo psicologo della salute può lavorare con il paziente per aiutarlo a comprendere come accettare di avere una malattia, come affrontare la malattia e come avere cura del proprio benessere psicofisico e condurre uno stile di vita sano. Tra le associazioni ed enti che si occupano di psicologia della salute in Italia, ricordiamo la SIPSA - Società Italiana di Psicologia della Salute, che sostiene la formazione anche con borse di studio “per studenti e laureati orientati allo studio e all’aggiornamento nell’ambito della Psicologia della Salute”.
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