Salute mentale
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Tipi di psicoterapia: quali sono?

Tipi di psicoterapia: quali sono?
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Alessia Maccarone
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Gestalt Analitico
Unobravo
Pubblicato il
2.10.2024

La psicoterapia è una disciplina che nasce tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ed è un trattamento finalizzato alla cura di disturbi o del miglioramento del benessere e dell'adattamento generale. 

Per questo ci sono diversi tipi di psicoterapia per i differenti disturbi psicologici, che possono riferirsi alla singola persona, alla coppia, al sistema familiare o a un gruppo sociale. Ci saranno così:

I principali orientamenti psicoterapeutici

Attualmente, i tipi di terapia psicologica sono moltissimi e variano a seconda dei differenti orientamenti psicologici. I tipi di psicoterapia, infatti, si basano su differenti approcci metodologici e teorici di psicologia, mentre le modalità differiscono rispetto ai destinatari

Quanti tipi di psicoterapia esistono? Tra i principali troviamo:

Gli orientamenti di psicoterapia più diffusi

Proviamo a illustrare brevemente gli approcci psicologici più conosciuti e utilizzati.

orientamenti psicoterapia
Vie Studio - Pexels

Psicoanalisi e psicodinamica

Tra i principali approcci di psicoterapia troviamo la psicoanalisi e la psicodinamica. L’assunto di base di entrambe consiste nel considerare il comportamento dell’individuo come mosso da motivazioni, cause e dinamiche profonde o inconsce

La psicoanalisi classica prende origine dalle postulazioni freudiane, e si basa sull’idea che l’inconscio svolga un ruolo fondamentale nel comportamento e nella manifestazione del sintomo. L’interpretazione rappresenta lo strumento principale di intervento.  

La psicoanalisi classica ha delle caratteristiche proprie, vale a dire che il paziente lascia spazio alla corrente dei pensieri e il terapeuta, con un atteggiamento di distacco, interpreta quanto riportato dal paziente e analizza il transfert. 

La psicoterapia psicodinamica ha origine dalla psicoanalisi, ma si evolve da essa concentrandosi principalmente sulle relazioni oggettuali dell’individuo e sulle pulsioni. La psicoterapia psicodinamica comprende diverse teorie, tra cui ricordiamo:

  • La teoria delle relazioni oggettuali, che nasce con Melanie Klein per poi evolvere nel contributo di Fairbairn, Winnicott e Balint
  • La psicologia del sé, fondata dallo psicoanalista Heinz Kohut, che considerava la psicopatologia frutto di uno sviluppo del sé non sano
  • La psicologia dell’Io, che rappresenta un’evoluzione della teoria freudiana e al cui sviluppo hanno contribuito autori come Heinz Hartmann e Margaret Mahler.

Psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT)

Questo approccio psicologico e psicoterapeutico, tra i cui padri fondatori troviamo Aaron Beck e Albert Ellis, parte dalla premessa che il modo di pensare dell’individuo influisca sul comportamento e sulle emozioni. 

Lavora soprattutto sul presente, con lo scopo di permettere di comprendere come i pensieri e convinzioni del momento attuale determinino le difficoltà emotive e comportamentali. 

Agendo sui pensieri, dunque, si agisce sul comportamento. Il terapeuta utilizza molte tecniche differenti, ad esempio:

  • il rilassamento muscolare
  • la desensibilizzazione
  • la tecnica del diario
  • l’esposizione.

La terapia cognitivo-comportamentale è tra quei tipi di psicoterapia che provano a restituire al paziente degli strumenti per la gestione delle proprie difficoltà. Questo tipo di psicoterapia si sviluppò dagli studi di A. Ellis e A. Beck, il quale postulò la cosiddetta triade cognitiva di Beck, notando come quelli che definì “pensieri automatici” influissero sul benessere psicologico della persona. 

Tra le problematiche trattate dalla CBT possono esserci le fobie, il disturbo ossessivo-compulsivo, i disturbi d’ansia e depressione, il disturbo da stress post traumatico.

In psicoterapia cognitivo-comportamentale si sono sviluppati anche nuovi approcci, definiti come terapie della terza onda, caratterizzate per la grande importanza data all’aspetto esperienziale e a tecniche come la mindfulness. Tra gli approcci psicologici di terza generazione troviamo ad esempio:

Psicoterapia sistemico-relazionale

Questo orientamento vede l’individuo non isolato, ma come inserito all’interno di vari sistemi, quali ad esempio quello familiare e sociale. 

L’individuo non può essere considerato indipendente dal sistema, ne fa parte e la sua comprensione dipende dal sistema stesso. È un paradigma terapeutico che lavora sugli scambi che avvengono all’interno del sistema e su come i componenti co-agiscono. 

Tra i vari approcci di psicoterapia, la sistemico-relazionale viene spesso utilizzata nel lavoro terapeutico con le famiglie, ma è impiegata anche per la psicoterapia individuale o per la terapia di coppia.

Con la terapia sistemico-relazionale si potranno affrontare, ad esempio, problematiche quali:

Psicoterapia della Gestalt

Un altro tra i tipi di psicoterapie molto utilizzati è l’approccio psicoterapeutico della Gestalt. Il focus del lavoro di questo orientamento psicoterapeutico è il qui e ora, quindi il momento presente. Il terapeuta aiuta la persona a focalizzarsi sul momento presente, sulle emozioni e sensazioni fisiche che si stanno sperimentando nel momento di terapia. 

Elemento cardine di questa branca della psicoterapia è il vedere l’individuo come un insieme con l’ambiente: il soggetto va in contatto con l’ambiente per esprimersi e trovare il soddisfacimento dei propri bisogni. 

Il paziente è considerato come il miglior risultato possibile dagli scambi con l’ambiente, il miglior adattamento creativo. I sintomi sono letti sia come difficoltà di questo scambio, sia come espressione creativa del bisogno inespresso. 

L’obiettivo della psicoterapia della Gestalt è far sì che l’uomo possa incontrare l’ambiente nella sua totalità, esprimendo i propri bisogni. Il soggetto trova un’integrazione delle sue parti ed allarga la sua consapevolezza.

Analisi bioenergetica

A confronto con altre terapie psicologiche, l’analisi bioenergetica si basa più sulla visione della mente e del corpo come un’unità, per cui ad ogni problematica psichica corrisponde una tensione muscolare e viceversa. Utilizza una grande varietà di tecniche, che comprendono:

  • la terapia della parola
  • il lavoro sul respiro
  • il movimento. 

Il lavoro psicoterapeutico si sviluppa in due livelli: a livello fisico con esercizi corporei e a livello psichico con concetti e tecniche psicodinamiche. Il fulcro di questo approccio terapeutico è l’importanza data al corpo rispetto il benessere emotivo e mentale dell’individuo. 

Psicoterapia analitico-transazionale

È uno degli approcci di psicoterapia che si basa sulla comunicazione e lo scambio fatto di stimoli e delle relative risposte del paziente, per trovare gli stili di comportamento che generano il conflitto.  Si basa sull’assunto che in ognuno di noi ci siano tre fondamentali stati: il genitore, l’adulto e il bambino, chiamati stati dell’Io.

L’analisi transazionale è sia uno degli orientamenti della psicologia che un tipo di approccio di psicoterapia. Questo orientamento è utile per trattare vari disturbi, come evidenziato dagli studi di M. Novellino nel libro L'approccio clinico all'analisi transazionale. Epistemologia, metodologia e psicopatologia clinica. Edizioni Franco Angeli, quali ad esempio:

Psicoterapia integrata

Tra i tipi di scuole di specializzazione in psicoterapia, quelle di psicoterapia integrata sono le più numerose, perché miscelano i vari approcci in modo unico e originale. Esse restituiscono al terapeuta diverse modalità di lettura del paziente e diversi strumenti da utilizzare per il lavoro pratico.

Questo genere di terapia viene utilizzato, ad esempio, per trattare:

approcci psicologici
Roman Odintsov - Pexels

Pillole di storia della psicoterapia

Sebbene la psicoterapia sia considerata una scienza “giovane”, i motivi e le domande su cui poggia hanno una longevità che si intreccia con la storia umana.

Le origini della psicoterapia infatti, risalgono all’antichità, quando la spiegazione delle malattie mentali era ricondotta spesso a un motivo religioso-demoniaco. A partire dall’Ottocento, con la diffusione dell’utilizzo dell’ipnosi, nacquero poi riflessioni sui sintomi e sulle storie dei pazienti, che aprirono la strada a quello che è considerato il padre della psicoterapia: Sigmund Freud

Freud fondò il primo gruppo di psicoanalisi e proprio da lì, grazie a continui studi, nacquero diverse tipologie di psicoterapia basate su differenti teorie della mente. A ognuno di questi, seguirono diversi approcci psicoterapeutici che tuttora esistono. 

I diversi approcci in psicoterapia vogliono rispondere alle stesse esigenze (sebbene con metodologie differenti):

  • come mai alcune persone differiscono nel proprio comportamento rispetto a quello che comunemente e socialmente è definito “normale”
  • come si può agire per promuovere o ristabilire la salute mentale.

Il rapporto con lo psicoterapeuta nei vari tipi di psicoterapia

Nella cura, è fondamentale la relazione che viene a crearsi tra paziente e terapeuta. La relazione è sempre il perno centrale della psicoterapia, indipendentemente dal paradigma del terapeuta: una buona alleanza fra professionista e paziente è la base per avviare e portare avanti un processo terapeutico di successo. 

La psicoterapia, dunque, è un incontro che si sviluppa in varie sedute, in cui il setting terapeutico è alla base dello svolgimento delle stesse. 

Che tipo di psicoterapia è più efficace? Da anni i ricercatori di interrogano su questo, ma tutt’ora non c’è una risposta univoca a questa domanda. Quello che resta essenziale è sempre e comunque il rapporto che si instaura tra: 

  • il paziente, che vede nel professionista una figura di cui fidarsi e di cui sentire la stabilità agendo così la sua univoca modalità di essere al mondo
  • il professionista, che coglierà le informazioni e che, insieme al paziente, creerà una visione di senso, elementi di consapevolezze ed aiuterà il paziente a trovare nuove modalità di pensiero, rappresentazioni ed azioni. 

Il lavoro psicoterapeutico, dunque, è un lavoro che si compie insieme

Scuole di psicoterapia e orientamenti psicoterapeutici

Partendo da assunti concettuali diversi o utilizzando tecniche diverse, molti teorici hanno dato vita a diversi orientamenti di psicoterapia. 

Questi approcci terapeutici, a loro volta, hanno generato diversi modelli teorici in psicoterapia dando il via, come abbiamo accennato, alle scuole di specializzazione che propongono percorsi basati sulle varie tipologie di psicoterapia.

Uno psicologo che vorrà praticare la professione guidato da un determinato orientamento psicoterapeutico, dovrà frequentare un corso di specializzazione post laurea della durata media quadriennale, scelto tra i vari tipi di scuola di specializzazione in psicoterapia (la specializzazione è la fondamentale differenza tra psicologo e psicoterapeuta: il primo, infatti, per svolgere il proprio lavoro avrà bisogno soltanto della laurea in psicologia e dell’abilitazione alla professione). 

Uno psicologo abilitato e un medico possono iscriversi a una scuola di specializzazione riconosciuta dal MIUR. Le scuole di specializzazione hanno una durata in media di 4/5 anni durante i quali il professionista verrà formato a livello teorico e pratico a lavorare sui disturbi psicopatologici attraverso tecniche di psicoterapia specifiche di quella scuola di specializzazione. 

Allo stato attuale, il MIUR ha riconosciuto nel territorio italiano circa 400 scuole di specializzazione diverse, che sviluppano e integrano tra di loro un elenco di terapie psicologiche molto ampio. 

approccio psicologico quale scegliere
Shvetsa -Pexels

Come scegliere la psicoterapia più adatta

Sebbene ci siano delle differenze tra i vari approcci psicoterapeutici, tutti i tipi di psicoterapia puntano alla salute della persona ed il massiccio numero dipende dalle esigenze diverse delle persone con cui lavorare. Le tecniche utilizzate nelle sedute, infatti, variano a seconda dell’indirizzo del terapeuta, ma anche degli specifici bisogni del paziente.

Il modo di essere al mondo di un individuo è unico, quindi una terapia efficace su un soggetto non per forza lo sarà su un altro. Per cui, se ci chiediamo come scegliere lo psicoterapeuta, dovremo tenere a mente le differenze tra gli orientamenti di psicoterapia, cercando di scegliere l’orientamento psicologico più adatto in base a ciò di cui abbiamo bisogno.

Quando si decide di andare dallo psicologo possono sorgere numerose domande su vari aspetti, tra cui quelle sui tipi di psicoterapia:

  • Quanti tipi di terapie psicologiche esistono? 
  • Che tipo di psicoterapia scegliere?
  • Quali sono gli approcci di uno psicoterapeuta che possono essermi utili? 

Del resto, sono molti gli psicoterapeuti che abbracciano diversi orientamenti psicologici e praticano vari tipi di psicoterapie, e scegliere può essere difficile. 

Per aiutare ogni paziente a trovare un terapeuta che possa corrispondere alle esigenze e preferenze della persona che decide di iniziare un percorso psicoterapeutico con Unobravo, abbiamo sviluppato un algoritmo capace di trovare il professionista che maggiormente risponde a queste esigenze, sulla base delle risposte del questionario conoscitivo.

Dopo aver compilato il questionario, il sistema di matching troverà e assegnerà al paziente lo psicoterapeuta online Unobravo individuato.

La psicoterapia è un incontro, un momento di condivisione e collaborazione tra paziente e terapeuta. La relazione è il fulcro della scelta e dobbiamo partecipare a costruirla insieme al nostro psicoterapeuta cercando di capire se quella persona che scegliamo ci fa sentire a nostro agio, se ci sentiamo accolti e fiduciosi di iniziare il nostro percorso verso il benessere mentale.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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