Salute mentale

Senso di vuoto interiore: cosa significa sentirsi vuoti dentro

Senso di vuoto interiore: cosa significa sentirsi vuoti dentro
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Chiara Tomain
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
5.4.2024
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“Ho tutto. O, almeno, nessun motivo apparente che possa rendermi infelice. Ho una famiglia che mi vuole bene, un tetto sotto cui dormire, un lavoro tutto sommato appagante. Ma quando la sera vado a dormire sento una sensazione di vuoto dentro, di incompletezza, mi sento triste dentro. 

Le giornate passano senza che riesca veramente a godere di qualcosa. Provo a chiedermi cosa mi manca, ma non so darmi una risposta.” 

A chi non è mai capitato di avere questi pensieri? A chi non è mai capitato di trascorrere le giornate sperimentando la sensazione di vuoto interiore? In questo articolo approfondiremo il significato di vuoto interiore e cercheremo di rispondere alle domande più comuni sul tema.

mi sento vuota
Yang Deng - Unsplash

Sentire un vuoto dentro: che cosa significa?

Quella di sentirsi vuoti è una sensazione che può essere associata a diversi stati emotivi, per lo più considerati in maniera poco positiva. È come se mancasse qualcosa di essenziale, qualcosa che dà colore e profondità alla nostra esistenza. Ma che cos’è il vuoto interiore? Come capire se si ha un vuoto emotivo?

Il senso di vuoto interiore, in psicologia, può essere associato a diverse emozioni e circostanze. Le emozioni più comuni che ci si possono accompagnare a un senso di vuoto dentro possono essere: 

Senso di vuoto: ci sono dei sintomi?

Sentirsi soli e vuoti non è qualcosa che si manifesta solo a livello mentale, ma si può tradurre anche in sensazioni fisiche come: 

  • nodo alla gola
  • un senso di fatica e pesantezza
  • fastidio in alcune parti del corpo. 

Finché sono momenti isolati non abbiamo nulla di cui preoccuparci. La vita di ognuno di noi è fatta anche di questi momenti, di giornate più faticose delle altre, di emozioni a volte rosa, gialle, verdi, blu, a volte nere. 

Il vuoto ha a che fare con la natura stessa dell’esistenza umana. Ma quando questi pensieri, questo senso di vuoto interiore persiste nel tempo fino a impossessarsi della nostra vita, generando ansia, angoscia o sentimenti di profonda tristezza, allora può essere utile andare più in profondità e trovare il coraggio di guardare più da vicino i propri vuoti interiori.

Quali sono le cause del vuoto interiore? 

A volte possiamo identificare degli eventi scatenanti che portano a creare o ingrandire questo sentirsi vuoti dentro: Il senso di solitudine e vuoto, può manifestarsi infatti presenza di avvenimenti dolorosi o traumatici, oppure di cambiamenti importanti come: 

Altre volte, invece, non si riesce chiaramente a individuare una causa scatenante di questo vuoto emotivo. In questi casi, probabilmente non abbiamo dato ascolto alle nostre emozioni, facendo le cose per senso del dovere, per abitudine, senza trovare uno scopo profondo per le nostre azioni e senza fermarci un attimo per scegliere che direzione dare alla nostra vita. 

Facendo fatica a entrare in contatto con noi stessi rischiamo di non conoscerci a fondo, non sappiamo cosa vogliamo, cosa ci fa stare bene, dove vogliamo arrivare e azioniamo il pilota automatico.

Vuoto interiore e psicopatologia

Le sensazioni di vuoto interiore possono rappresentare anche dei sintomi di disturbi psichici più complessi. Per esempio, depressione e vuoto interiore sono comunemente collegati: la persona che sta sperimentando sintomi depressivi può “sentirsi vuota dentro”, senza speranza e priva di interesse per attività prima ritenute piacevoli. 

Sentirsi vuoti e stanchi può essere anche una sensazione sperimentata dalle persone soggette anche ad altri disturbi dell'umore, come il disturbo bipolare. In questi casi, la persona sperimenta “un’altalena emotiva” in cui momenti di euforia e profonda depressione si alternano.

Proprio in queste fasi depressive, la sensazione di vuoto interiore può diventare particolarmente intensa, mentre durante le fasi maniacali si può avvertire un senso di irrequietezza che cerca di colmare quel vuoto con attività frenetiche e impulsività.

Ci sono poi disturbi come il disturbo borderline di personalità, che porta l’individuo a sperimentare instabilità emotiva e mancanza di senso di sé. Il senso di vuoto nella persona con disturbo borderline è causato appunto dalla mancanza di percezione di un'identità stabile.

Anche nel disturbo narcisistico di personalità è possibile l’insorgenza di sentimenti di solitudine, depressione e senso di vuoto. Il vuoto interiore del narcisista racconta della “ferita narcisistica”, una ferita antica che rivela la fragilità dell’individuo che soffre di questo disturbo.

Non ultimi, anche nei disturbi del comportamento alimentare può presentarsi il senso di vuoto interiore, spesso colmato con abbuffate (come nel caso del binge eating) o affrontato cercando di mantenere un senso di controllo su di sé e le proprie emozioni attraverso il rifiuto del cibo come accade nell’anoressia nervosa.

Colmare il vuoto interiore: la reazione più comune

Quando capita di sentirsi vuoti e stanchi, tendenzialmente la prima reazione è cercare di riempirlo buttandoci dentro cose che in effetti in un primo momento sembrano colmarlo: si cerca all’esterno qualcosa che possa riempire il vuoto che sentiamo all’interno

Ci si può trovare ad acquistare beni materiali anche costosi, a mangiare per non sentire le proprie emozioni (come accade nella fame emotiva), a buttarsi in relazioni poco sane, a riempirsi di impegni lavorativi, a passare tantissimo tempo sui social talvolta sviluppando vere e proprie dipendenze

Tutte queste azioni possono alleviare il nostro senso di vuoto, dandoci l’impressione di stare meglio, ma solo temporaneamente. Perché quel vuoto ritorna. Allora, potremmo chiederci, come si fa a riempire il vuoto interiore? Forse in questi casi è questa stessa domanda a generare tentativi di soluzioni fallimentari. Proviamo a cambiare prospettiva.

colmare il vuoto interiore
Lutchenca Medeiros - Unsplash

Come (smettere di) colmare il vuoto interiore

Il vuoto interiore non si può riempire all’improvviso. Non troveremo ciò che ci manca “aspettando che cada dall’albero”, cercando di riempirlo con ciò che sta fuori di noi, ma è necessario intraprendere un percorso che inizia dentro di noi. 

Ecco alcuni passi necessari per iniziare questo cammino:

  1. provare a comprendere quale possa essere la causa di questo vuoto. Capire cosa ci fa stare male è il primo passo per il cambiamento. Prova a porti delle domande:
  • Quando hai iniziato a sentire questo vuoto? 
  • E successo qualcosa in particolare in quel periodo della tua vita? 
  • Ci sono dei momenti della tua giornata in cui percepisci maggiormente questo vuoto e altri in cui lo senti meno? 
  • In quali aree della tua vita questo vuoto si manifesta più prepotentemente? 
  1. sviluppare accettazione verso tutto ciò che non abbiamo il potere di cambiare, adattandoci alle situazioni con consapevolezza, apertura e interesse. In questo percorso la mindfulness è una tecnica che può aiutare molto.  
  2. comprendere i propri valori. I valori, come una bussola, ci indicano la direzione da prendere nella nostra vita, cosa per noi è veramente importante e rispondono alla domanda “che tipo di persona vuoi essere?”
  3. programmare azioni impegnate nella direzione dei nostri valori. Non necessariamente queste azioni devono essere imprese enormi, anzi è bene iniziare da piccoli passi, piccole azioni quotidiane che, poiché guidate dai nostri valori, renderanno la nostra vita più piena, più ricca e significativa. 

Agire in linea con ciò che è importante per noi non significa per forza fare la cosa più semplice, anzi, il più delle volte richiede un grande sforzo, un mettersi in gioco in qualcosa che forse non abbiamo mai fatto, avere il coraggio di uscire dalla propria comfort zone.

Possiamo dire quindi che, per smettere di tentare a tutti i costi di colmare quel vuoto interiore, è utile provare a fare attenzione non solo alle circostanze esterne della vita, ma anche allo stato della nostra mente.

Questo lavoro interiore può aiutarci a entrare in contatto con la nostra parte più autentica ed essere coerenti con chi siamo, rimanendo nel momento presente e imparando ad apprezzare e a essere grati per tutte le piccole cose che abbiamo ogni giorno.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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