Le fantasie sessuali sono state definite da diversi studiosi della materia, tra cui il professor Vieri Boncinelli, come la capacità che ogni essere umano ha di auto erotizzarsi mentalmente, creando delle rappresentazioni immaginarie dotate di carica erotica. Questo immaginario è stato descritto come in grado di attivare le diverse fasi della sessualità umana:
- il desiderio
- l’eccitazione generale e genitale
fino al punto di poter diventare, per alcune persone, il motore dell’attività sessuale.
Tipi di fantasie sessuali
Nell’immaginario erotico, il reale e il fantastico possono intrecciarsi. Per questo motivo è possibile che i personaggi delle fantasie possano essere modellati su persone reali, oppure risultare totalmente distanti dalla realtà.
Un primo criterio di classificazione dell’immaginario sessuale fa riferimento al momento temporale in cui le fantasie erotiche vengono evocate. In base a questo criterio di possono distinguere in:
- anticipatorie: quelle fantasie evocate temporalmente lontane dall’attività sessuale;
- appetitive: le fantasie che si presentano poco prima dell’attività sessuale;
- intercorrenti: le fantasie che si presentano contemporaneamente all’incontro sessuale, diventandone parte integrante.
Un secondo criterio di classificazione riguarda il loro contenuto. Sono definite:
- fantasie contestuali quando ciò che viene rappresentato è molto simile a quello che avviene nella realtà;
- fantasie extra contestuali quando il tema che viene rappresentato è estraneo a quanto accade nella realtà. Questo tipo di fantasie richiedono un maggior impegno mentale.
Un terzo criterio si focalizza sul tipo di attività sessuale rappresentata. Per questo si possono distinguere:
- fantasie precettive, in cui il soggetto che fantastica avanza una proposta sessuale;
- fantasie responsive, in cui il soggetto risponde ad una attività proposta.
Un’ulteriore distinzione prende in considerazione la relazione tra i partner e la possibile condivisione ed esplorazione reciproca delle fantasie. In base a questo vengono distinte in:
- condivise, quando le proprie fantasie possono essere esplicitate al partner, sono accettate e potenzialmente realizzabili;
- condivisibili, quando la fantasia immaginata da uno dei due partner può essere esplicitata senza un carico emotivo o relazionale;
- private, quelle fantasie che non hanno la possibilità di essere esplicitate a quel partner o anche in un particolare momento della relazione. Il soggetto può provare paura di sentirsi giudicato o di offendere il partner.
“Fare e lasciarsi fare”
Come riporta la dottoressa Maria Puliatti, per un’intimità più consapevole entrambi i partner potrebbero sperimentare il piacere di una reciprocità di scambio nel “dare” e “avere”. Attraverso l’esplorazione del proprio immaginario, è possibile sperimentare la fantasia del poter fare all’altro ma anche il potere dato dal farsi fare dall’altro. In questo modo entrambi possono scoprire i due ruoli opposti, ma complementari, delle fantasie erotiche:
- il desiderio del controllo;
- il lasciarsi andare completamente.
La vicinanza e l’intimità possono essere raggiunte attraverso un’esperienza di aperta curiosità verso se stessi e verso l’altro.
A quali bisogni rispondono le fantasie sessuali?
L’immaginario erotico può rispondere a diversi bisogni personali anche a seconda del momento che si sta vivendo. Per questo le fantasie possono cambiare nel tempo e nelle diverse fasi di vita. Una fantasia sessuale può:
- essere un aiuto per esplorare la propria identità sessuale o nel rafforzarla
- svolgere un’azione compensatoria, andando a colmare delle mancanze momentanee, bisogni relazionali e psicoaffettivi
- avere una funzione difensiva, aiutando a superare ferite o traumi psicologici
- permettere di attivare e conservare il desiderio sessuale e l’eccitazione favorendo il raggiungimento dell’orgasmo
- aiutare a non banalizzare il rapporto sessuale apportando benefici nella relazione di coppia
- prendere maggiore consapevolezza delle proprie sensazioni corporee.
Quando le fantasie sessuali possono causare sofferenza
Come si è visto in precedenza, le fantasie sessuali possono essere utilizzate per diversi scopi e bisogni. Questo mondo fantasmatico può essere accolto come un modo per poter vivere la sessualità, sia nella masturbazione che in coppia, con più consapevolezza, curiosità e libertà di esplorazione.
A volte può succedere che il proprio giudizio possa essere causa di inibizione, di mancanza di esplorazione e di un calo del desiderio, fino ad arrivare all’attivazione di stati di allarme e paura rispetto alle proprie fantasie.
Spesso la paura di non riuscire ad avere un controllo sui propri desideri nel mondo reale fa sì che l’individuo autocensuri il proprio immaginario erotico. Molte fantasie possono allarmare:
- per il loro contenuto, a volte ritenuto molto distante dalla propria storia di vita, dai propri modelli culturali di riferimenti o dal proprio orientamento sessuale;
- per la loro intrusività, diventando un pensiero ricorrente e inficiando altre attività che si stanno svolgendo in un determinato momento: “Ci penso continuamente, anche a lavoro”;
- per l’esclusività della fantasia, ad esempio far dipendere il raggiungimento dell’orgasmo dalla sola fantasia: “Non riesco a raggiungere l’orgasmo se il mio partner non mi dice quelle cose”.
L’immaginario erotico arricchisce la sessualità, se vissuto con curiosità, esplorazione, piacere e condivisione con sé e con l’altro. Se senti di provare sofferenza o difficoltà nella tua sfera sessuale, non farti fermare dalla vergogna e prova a parlarne con un professionista esperto. Nel nostro team di psicologi online troverai molti professionisti pronti ad aiutarti!