Sessualità

La sessuologia e le sue applicazioni

La sessuologia e le sue applicazioni
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Riccardo Triggiani
Redazione
Psicologo ad orientamento Cognitivo-Evoluzionista
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
7.2.2020
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In questo articolo entreremo nel mondo della sessualità umana e della scienza che la studia e la cura: la sessuologia. Approfondiremo il ruolo professionale dello psicologo specializzato in sessuologia, il sessuologo, e della terapia mansionale integrata utilizzata per la cura delle disfunzioni sessuali.

Cos’è la sessuologia

La sessuologia non è definibile come una scienza isolata: possiamo immaginarla come un incastro di molte altre discipline. Non si può, infatti, pensare alla sessualità umana come qualcosa che si esaurisce in un’unica dimensione, ma piuttosto come un intreccio di differenti aspetti.

La sessuologia studia la sessualità considerando aspetti che derivano:

  • dalla fisiologia
  • dalla psicologia
  • da elementi socio-culturali.

Per questo motivo il professionista che si occupa di sessualità e che interviene sulle problematiche della sfera sessuale, ha una preparazione che gli permette di considerare più aspetti ed escludere cause relative ad aree diverse dal suo principale campo di intervento.

Chi è il sessuologo

Il sessuologo clinico può essere un medico o uno psicologo che ha ultimato un percorso di studi supplementare alla sua formazione. Interviene su tutti quei disturbi della sfera sessuale che non sono riconducibili a un problema organico: infatti, molti dei disturbi della sfera sessuale, chiamati disfunzioni sessuali, dipendono da condizioni legate ad aspetti psicologici piuttosto che relazionali.

Il professionista specializzato in sessuologia si distingue dalle altre figure professionali perché propone trattamenti specifici per la cura di problematiche della sfera sessuale agendo in maniera integrata tra mente e corpo.

Cosa succede nello studio del sessuologo?

Sulla base della sintomatologia riportata, il professionista può decidere di far eseguire degli accertamenti medici o inviare la persona ad altri professionisti per escludere patologie organiche. Ad esempio, se un uomo si presenta in consultazione per un problema di erezione, i primi accertamenti che possono essere richiesti sono un controllo cardiologico, delle analisi del sangue e una visita andrologica.

Cottonbro - Pexels

La Terapia Mansionale Integrata

Nel momento in cui vengono escluse cause organiche il trattamento maggiormente utilizzato è la Terapia Mansionale Integrata (TMI).  Si tratta di un modello di terapia ideato dalla psichiatra e psicoanalista Helen S. Kaplan, che si basa sulla prescrizione di mansioni, anche dette “compiti a casa” adattabili a ogni tipologia di disfunzione.

La Terapia Mansionale Integrata è un modello di terapia breve e strategica che viene utilizzata nella cura delle disfunzioni sessuali e interviene direttamente sulla problematica. È un trattamento privilegiato per le coppie, ma può essere utilizzata anche con persone singole.

Prendiamo ad esempio la disfunzione erettile, che nella maggior parte dei casi può dipendere da fattori psicologici come l’ansia, che impedisce il corretto funzionamento dell’erezione. Tra gli altri fattori che emergono nella disfunzione erettile, si osserva un fenomeno chiamato spectatoring: un flusso di pensieri sulla prestazione sessuale che impedisce alla persona di concentrarsi sulle sensazioni piacevoli che solitamente derivano dal rapporto sessuale.

Attraverso la TMI, si può aiutare l’individuo a smontare i meccanismi come lo spectatoring, che spesso si cronicizzano e creano circoli viziosi, portandola a focalizzarsi esclusivamente sulla dimensione del piacere.
Il sessuologo può, nel caso in cui sia presente, far entrare in terapia l’altro componente della coppia e iniziare a prescrivere le mansioni da svolgere a casa per le sedute successive.

Le mansioni o compiti a casa

Un esempio di compito a casa per la coppia è la “focalizzazione sensoriale” che prevede di creare un momento di intimità, in cui i componenti della coppia devono massaggiarsi e accarezzarsi a vicenda, solitamente nudi, senza però poter aver rapporti sessuali.

In questo modo si genera la possibilità di concentrarsi esclusivamente sulle sensazioni piacevoli senza la preoccupazione o il pensiero della performance o dell’ansia di riuscire ad avere un rapporto sessuale soddisfacente.

Come è intuibile dall’esempio, per una coppia è necessario avere una buona complicità per poter effettuare un compito simile. Dall’altro lato, la focalizzazione sensoriale potrebbe stimolare la riscoperta di emozioni e sensazioni che magari con il tempo sono state dimenticate o perse. Con esercizi simili possono emergere dinamiche relazionali che impediscono di vivere la sessualità in maniera serena, basti pensare all’ipotesi che uno dei partner non possa ritagliarsi un momento da dedicare al compito.

Cottonbro - Pexels

Cosa succede se non c’è un partner? 

Nel momento in cui non è presente un partner, il sessuologo può andare a lavorare sulle cause che generano il disturbo cercando di individuare la causa principale che genera il problema. Si potrebbe per esempio indirizzare il lavoro:

  • sulla gestione dell’ansia
  • sul rapporto che la persona ha con l’intimità
  • analizzare la storia e i dettagli delle relazioni passate
  • ricercare cause legate al rapporto con il proprio corpo.

Successivamente, scegliere il trattamento più indicato alla problematica come ad esempio una psicoterapia.

In quali casi rivolgersi a un sessuologo?

Si può andare dal sessuologo per diversi motivi e problematiche legate alla propria sessualità. Solitamente le persone si rivolgono al sessuologo per una disfunzione sessuale come per esempio:

  • l’eiaculazione precoce
  • l’eiaculazione ritardata
  • la disfunzione erettile
  • la dispareunia, cioè il dolore durante i rapporti sessuali;
  • il vaginismo, ovvero la contrazione involontaria dei muscoli intorno circostanti l'orifizio vaginale, che rende dolorosa o impossibile la penetrazione;
  • dipendenze di vario genere come l'ipersessualità, la dipendenza da pornografia o la masturbazione compulsiva
  • disturbi parafilici o parafilie.

In generale, il sessuologo può essere il professionista giusto per riflettere e analizzare i meccanismi legati alla propria sessualità, comprendere aspetti della propria vita affettiva e individuare il percorso di cura o crescita personale più idoneo alle proprie esigenze e necessità.

Per prendere consapevolezza di eventuali problematiche connesse alla sfera sessuale possono aiutare anche i test di screening, come il test sulla dipendenza sessuale di Bergen.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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