La sessualità è un’esperienza soprattutto sociale. Le emozioni e le sensazioni possono essere considerati il punto privilegiato d’osservazione per comprendere i comportamenti, i pensieri e l’identità di sé che si viene a creare, tanto nel benessere quanto nella sofferenza. Il sesso ha varie dimensioni e in questo articolo le scopriremo insieme.
Le dimensioni della sessualità umana
Da un punto di vista evoluzionistico la sessualità, secondo le diverse fedi, può essere concettualizzata come l’espressione di un ineffabile disegno o come l’incredibile prodotto del caso o della selezione naturale.
Di questa evoluzione restano segni importanti nel codice genetico della nostra specie e quindi nell’organizzazione del nostro cervello. Di ogni tappa sono rimasti i mandati, le indicazioni più importanti per la loro realizzazione e una selezione degli strumenti più adeguati.
A qualunque costo: la dimensione riproduttiva
La dimensione riproduttiva si evidenzia dall’attrazione, avvertita nel senso più primitivo, quasi in assenza di un coinvolgimento neocorticale. A posteriori si può intravedere il tentativo di conservare la specie e far predominare il proprio genoma.
Il mandato più arcaico, infatti, esige innanzitutto di riprodursi e poi, se possibile, di sopravvivere. I suggerimenti essenziali sono relativi all’accoppiamento, alla costruzione di un nido, alla cova, alla predazione del cibo e ai sistemi di attacco e difesa.
Certo, le persone hanno la possibilità di avere delle esperienze sessuali escludendo la dimensione riproduttiva, ma sono “obbligate” a prendere la decisione di non avere un figlio, oppure di assecondare il desiderio di generarlo o invece di cercarlo in un gesto condiviso dopo averlo progettato.
Nell’evoluzione è capitato qualcosa che ha permesso di trasformare la necessità di riprodursi in desiderio di maternità e paternità, in progetto di vita.
Fare sesso: la dimensione ludica
La dimensione ludica interpreta l’esperienza del fare sesso come ricerca di divertimento e piacere. Si sperimenta giocando con il proprio corpo e con quello degli altri e si vive un benessere confinato nel presente, nell’immediatezza dei gesti e delle sensazioni.
È possibile che una sessualità solamente “giocata” abbia comunque una sua utilità e svolga, in determinate fasi della vita, la funzione di una palestra. Un po' come tutti quei giochi che servono prima a crescere e poi a distrarsi o a fare esperienza senza provocare troppi danni.
Stare insieme: la dimensione sociale
Trovare un compagno e incontrarlo nel suo corpo risponde a un suggerimento biologico. Ritrovare l’antico benessere dell’intimità fisica, segnata dal piacere sessuale, influirà sul legame reciproco creando una coppia. Le emozioni modificheranno gli istinti in motivazioni, i bisogni in occasioni, le pulsioni in propositi.
Fare l’amore: la dimensione semantica
La dimensione semantica fa riferimento all’occasione di fondere sesso e amore andando oltre al piacere fisico, fino alla possibilità di raggiungere un’intesa che potremmo anche definire complicità. Ciò accade grazie alle capacità metacognitive e alla possibilità di riconoscere l’altro come individuo unico e irripetibile, con cui condividere la ricerca del piacere e darle un significato.
Avere una storia: la dimensione narrativa
Chi ha avuto la possibilità di abitare l’intimità del suo amore non può tollerare l’idea che un’esperienza così straordinaria possa restare nel qui ed ora di una sola volta. Desidera un tempo per il racconto e un tempo per il possibile, un passato da condividere e un senso per il futuro. Vuole una storia.
Fare un bambino: la dimensione procreativa
Un racconto condiviso porta con sé l’occasione di trasformare il nostro “io narrante” in un “noi”. Compare allora in alcune storie il desiderio di creare un nuovo personaggio. Non una delle solite comparse, ma un vero e proprio protagonista che intrecci con noi l’appartenenza allo stesso canovaccio e possa partecipare attivamente alla scrittura dei suoi sviluppi. La sessualità ha il potere di trasformare una storia d’amore in un atto creativo.