Sessualità

Cosa significa essere aromantico?

Cosa significa essere aromantico?
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Redazione
Unobravo
Pubblicato il
20.6.2022

Si può vivere una relazione senza provare romanticismo? Sì, se si è aromantici.

Ma che cosa vuol dire essere aromantici? La parola stessa ci suggerisce che il termine si riferisce a qualcosa o a qualcuno “che non ha sensibilità romantica” e trova il suo esatto contrario nel termine alloromantico. Dietro questa definizione letterale, però, c’è molto di più.

Aromantico: una parola e tante sfumature

L’aromanticismo è un orientamento legato alla sfera delle relazioni e, per chiarire subito, non a quella sessuale. Una persona aromantica non prova (o lo fa solo in minima parte) attrazione romantica o, per lo meno, non vive il romanticismo secondo gli standard sociali che tutti conosciamo. Il concetto di aromanticismo è preda di numerosi pregiudizi. Si può pensare facilmente che una persona aromantica:

  • non sia in grado di provare sentimenti
  • sia asessuale (anche se asessuale e aromantico non sono la stessa cosa)
  • non possa amare nessuno
  • non possa avere una famiglia. 

Naturalmente queste supposizioni sono legate a stereotipi di genere, che relegano in rigide definizioni la molteplicità di sfumature dell’essere umano.

Lo spettro aromantico

Il concetto di aromanticismo è caratterizzato da una serie di molteplici declinazioni che variano all’interno del medesimo orientamento che, proprio per questa ragione, viene definito spettro aromantico (arospec). Non esistono una regola o dei criteri specifici per definire l’aromantico, ma differenti forme e identità, ad esempio:

  • gray-aromantic: si sperimenta (raramente e in casi particolari) attrazione romantica
  • akoiromanticismo (o lithroromanticismo): la persona prova attrazione romantica ma non desidera che questa venga ricambiata
  • demiromanticismo: se il legame emotivo è molto profondo, la persona può provare attrazione romantica
  • cupioromanticismo: la persona aromantica sperimenta il desiderio di una relazione romantica
  • quoiromanticismo: la persona ha difficoltà a distinguere tra l’attrazione platonica e quella romantica
  • ominaromaticismo: anche se è possibile che la persona provi amore familiare o platonico, non sente nessun coinvolgimento romantico
  • aroflux: l’orientamento oscilla tra aromantico e romantico.
aromantic in a relationship
Ave Calvar - Unsplash

Aromanticismo e identità di genere

Un individuo aromantico vive questo orientamento e le sue sfumature indipendentemente dall’identità di genere. Per esempio una persona che sta affrontando una disforia di genere (ovvero il malessere che deriva dal non riconoscersi nel proprio sesso biologico) potrebbe essere o meno aromantica.

Le persone appartenenti allo spettro aromantico hanno nel tempo definito questa caratteristica ideando anche una propria bandiera distintiva, declinata ulteriormente per distinguere le sfumature grayromantiche e demiromantiche. 

Dal verde scuro delle persone aromantiche si passa a quello più chiaro, che rappresenta la varietà dello spettro aromantico, per proseguire con il bianco simbolo delle relazioni amicali e familiari non romantiche, il grigio in rappresentanza di quelle gray-aromantic e il nero per l’allosessualità aromantica.

Sessualità e aromanticismo

Come abbiamo accennato all'inizio di questo articolo, il termine aromantico non esclude sesso e amore e ha quindi un significato che non coincide con asessuale e prescinde dall’orientamento sessuale. Ad esempio, una persona eterosessuale, sapiosessuale, demisessuale, bisessuale o omosessuale non è detto che sia aromantica.

Le differenti sfumature dell’aromanticismo, insieme all’asessualità, sono inserite anche nell’acronimo LGBTQIA+, che indica le persone non appartenenti agli “standard” eterosessuali e cisessuali. Uno degli obiettivi condivisi di questa sigla infatti è quello di evidenziare le minoranze sessuali conferendo loro importanza e contribuendo alla promozione di tolleranza, rispetto e accoglienza delle diversità. Se infatti la tendenza a non provare interesse romantico verso le altre persone è indipendente dall'orientamento sessuale, i pregiudizi legati alle persone aromantiche sono ancora molto forti.

Un altro obiettivo è quello di prevenire il gender minority stress, termine che indica lo stress cronico che le minoranze sessuali e di genere spesso sperimentano come risultato dello stigma che subiscono.

Pregiudizi sulla persona aromantica

Comprendere le innumerevoli sfumature dell’individuo può essere difficile, ma è necessario per scardinare stigmi e pregiudizi, che contribuiscono a mettere distanza tra le persone invece di creare un terreno comune in cui scambio e confronto possano arricchire tutti.

Per approfondire i temi legati all’aromanticismo è stata istituita l’Aromatic spectrum awareness week, una settimana dedicata all’orientamento aromantico che si tiene dal 20 al 26 febbraio di ogni anno. 

La data, fissata proprio dopo la ricorrenza di San Valentino, è stata scelta per la vicinanza con la festa dell’amore romantico per eccellenza, proprio per sottolineare l’esigenza di dare importanza anche a chi, di romanticismo, non vuole proprio sentir parlare.

Essere aromantico non vuol dire assenza di emozioni né incapacità di amare o di impegnarsi in una relazione importante: associare l’aromantico, in una relazione, con l’idea di persona fredda e distaccata dunque non è un giudizio corretto. Del resto, l’amore romantico non può essere certo considerato l’unica forma di amore possibile! 

Come faccio a sapere se sono aromantico?

La sfera dei sentimenti e delle emozioni è molto variegata e complessa, e bisognerebbe evitare semplificazioni che possono portare a fraintendimenti o sminuire la persona. Individuare alcuni comportamenti che definiscano una persona aromantica può essere possibile, a patto che questi non vengano giudicati come errori o anomalie rispetto al sentire comune.

Un aromantico non amerà gesti romantici, non vivrà l’aspetto sessuale legato al romanticismo e non necessariamente sceglierà di vivere un’intera vita da single. Ciò non vuol dire che non potrà vivere una vita felice e soddisfacente, avere una famiglia ed essere un punto di riferimento per le persone che lo circondano.

Le questioni sessuali, di genere e legate alla sfera affettiva possono provocare dubbi, sofferenze, incertezze e difficoltà. Per affrontarle può essere utile rivolgersi a un professionista del benessere psicologico. Tra gli psicologi Unobravo puoi trovare professionisti specializzati in sessualità e relazioni, pronti ad ascoltarti e sostenerti.

Per parlare con uno dei nostri terapeuti basterà compilare il questionario, svolgere il primo colloquio conoscitivo gratuito e decidere se iniziare un percorso di terapia.

Bibliografia

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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