L’ADHD nelle donne: sintomi, diagnosi e differenze di genere

L’ADHD nelle donne: sintomi, diagnosi e differenze di genere
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Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
5.2.2025
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L'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) è statisticamente più frequente nel sesso maschile. Tuttavia, sempre più studi dimostrano che l'ADHD nelle donne adulte è una condizione sottodiagnosticata, spesso confusa con altre problematiche psicologiche come ansia o depressione. 

Questo articolo esplorerà i sintomi dell'ADHD femminile, le differenze di genere e l'importanza di una diagnosi accurata, basandosi su evidenze scientifiche.

ADHD nelle donne adulte: i sintomi

L’ADHD femminile può manifestarsi in modo diverso rispetto a quello maschile (Quinn & Madhoo, 2014). Infatti, le donne tendono a manifestare meno alcuni sintomi, come iperattività e impulsività.

I sintomi dell’ADHD nelle donne adulte che si presentano più di frequente sono:

  • difficoltà nella gestione del tempo e nell'organizzazione
  • dimenticanze frequenti
  • problemi di concentrazione 
  • bassa autostima dovuta alle difficoltà quotidiane
  • maggiore sensibilità emotiva e stress
  • stanchezza cronica e senso di sopraffazione
  • perfezionismo e tendenza a procrastinare
  • difficoltà nelle relazioni sociali e interpersonali.

Questi sintomi, che possono essere associati ad altre condizioni, portano spesso a una diagnosi tardiva o errata. Le donne con ADHD, infatti, hanno maggiori probabilità di ricevere diagnosi di disturbo d'ansia, dell'umore o depressione, prima di quella corretta. Questo può avere un impattare negativamente sulla qualità della vita e sul benessere psicologico. 

Andrea Piacquadio - Pexels

L'importanza della diagnosi nell'ADHD femminile

Una diagnosi accurata dell'ADHD nelle donne è fondamentale per garantire un trattamento adeguato. Molte donne adulte ricevono la diagnosi solo dopo anni di difficoltà, quando si rendono conto che i loro problemi non dipendono da un semplice "carattere distratto", ma da un disturbo reale (Attoe & Climie, 2023).

Il riconoscimento dell'ADHD femminile consente di accedere a strategie di gestione più efficaci, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e, in alcuni casi, il trattamento farmacologico.

Uno studio (Lam et al., 2019) ha evidenziato che il trattamento dell’ADHD multimodale (psicoterapia e farmacoterapia) può migliorare significativamente la qualità della vita delle donne con ADHD, riducendo l'ansia e migliorando le capacità organizzative e relazionali.

Perché la diagnosi dell'ADHD femminile è più difficile

La diagnosi dell'ADHD nelle donne è più complessa rispetto agli uomini per diversi motivi.

Le cause sono innanzitutto storiche e dovute al ritardo della ricerca medica su pazienti donne. Così come è avvenuto per la maggior parte delle malattie e delle condizioni, anche la ricerca sull'ADHD si è storicamente concentrata sui maschi, rendendo i criteri diagnostici meno adatti alle donne.  

A ciò, si aggiungono sintomi meno evidenti rispetto alla più frequente iperattività associata all'ADHD maschile. Tali sintomi sono mascherati spesso da strategie di compensazione che nascondono il disturbo e consentono alle donne di gestire meglio le difficoltà fino all'età adulta.

Le aspettative sulle donne influenzano i sintomi dell'ADHD?

Le aspettative culturali e sociali possono amplificare le difficoltà delle donne legate all'ADHD. Le donne, infatti, sono spesso chiamate più degli uomini a essere multitasking, organizzate e attente alle esigenze altrui. Questo può portare a diverse conseguenze (Morgan, 2024), per esempio:

  • un maggiore senso di colpa per non riuscire a rispettare gli standard sociali
  • ansia e stress derivanti dalla difficoltà di mantenere il controllo sulle responsabilità quotidiane
  • esaurimento emotivo dovuto allo sforzo di mascherare i sintomi e apparire sempre competenti

ADHD nelle donne adulte: un test dedicato esiste?

Sebbene non esistano test specificamente pensati per le pazienti, è possibile analizzare la storia clinica, i sintomi presenti e il loro impatto sulla vita quotidiana. Se si sospetta di avere l'ADHD, è consigliabile rivolgersi a un professionista della salute mentale per una valutazione accurata.

Uno degli strumenti più utilizzati è la Adult ADHD Self-Report Scale (ASRS), sviluppata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che consente una prima valutazione dei sintomi e può essere utilizzata come supporto per una diagnosi più approfondita.

cottonbro studio - Pexels

Consigli pratici per la gestione dell'ADHD nelle donne

Gestire l'ADHD nella vita quotidiana può essere complesso. Tuttavia, con alcuni accorgimenti e mettendo in pratica tecniche e strategie, è possibile condurre una vita senza limitazioni.

Alcune strategie utili da applicare prevedono di:

  • utilizzare planner, promemoria e checklist per ridurre la dimenticanza e la disorganizzazione
  • scomporre le attività in piccoli step e assegnare tempi precisi per ciascun compito
  • applicare tecniche di mindfulness per migliorare la concentrazione e ridurre lo stress
  • fare regolarmente attività fisica per migliorare il focus
  • richiedere un supporto psicologico personalizzato per le proprie esigenze.

 Consigli di lettura

Se ti è stato diagnosticato l’ADHD o vuoi semplicemente approfondire il tema, ecco alcune letture che potrebbero esserti utili:

  • ADHD al femminile. Navigare le sfide e celebrare le forze (2023)
  • Help for women with ADHD: my simple strategies for conquering (Wilder, 2017)
  • Empowered women with ADHD: tools, hack and proven strategies to manage overwhelm, racing thoughts and emotions (Rose, 2023)

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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