L'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) è statisticamente più frequente nel sesso maschile. Tuttavia, sempre più studi dimostrano che l'ADHD nelle donne adulte è una condizione sottodiagnosticata, spesso confusa con altre problematiche psicologiche come ansia o depressione.
Questo articolo esplorerà i sintomi dell'ADHD femminile, le differenze di genere e l'importanza di una diagnosi accurata, basandosi su evidenze scientifiche.
ADHD nelle donne adulte: i sintomi
L’ADHD femminile può manifestarsi in modo diverso rispetto a quello maschile (Quinn & Madhoo, 2014). Infatti, le donne tendono a manifestare meno alcuni sintomi, come iperattività e impulsività.
I sintomi dell’ADHD nelle donne adulte che si presentano più di frequente sono:
- difficoltà nella gestione del tempo e nell'organizzazione
- dimenticanze frequenti
- problemi di concentrazione
- bassa autostima dovuta alle difficoltà quotidiane
- maggiore sensibilità emotiva e stress
- stanchezza cronica e senso di sopraffazione
- perfezionismo e tendenza a procrastinare
- difficoltà nelle relazioni sociali e interpersonali.
Questi sintomi, che possono essere associati ad altre condizioni, portano spesso a una diagnosi tardiva o errata. Le donne con ADHD, infatti, hanno maggiori probabilità di ricevere diagnosi di disturbo d'ansia, dell'umore o depressione, prima di quella corretta. Questo può avere un impattare negativamente sulla qualità della vita e sul benessere psicologico.
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L'importanza della diagnosi nell'ADHD femminile
Una diagnosi accurata dell'ADHD nelle donne è fondamentale per garantire un trattamento adeguato. Molte donne adulte ricevono la diagnosi solo dopo anni di difficoltà, quando si rendono conto che i loro problemi non dipendono da un semplice "carattere distratto", ma da un disturbo reale (Attoe & Climie, 2023).
Il riconoscimento dell'ADHD femminile consente di accedere a strategie di gestione più efficaci, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e, in alcuni casi, il trattamento farmacologico.
Uno studio (Lam et al., 2019) ha evidenziato che il trattamento dell’ADHD multimodale (psicoterapia e farmacoterapia) può migliorare significativamente la qualità della vita delle donne con ADHD, riducendo l'ansia e migliorando le capacità organizzative e relazionali.
Perché la diagnosi dell'ADHD femminile è più difficile
La diagnosi dell'ADHD nelle donne è più complessa rispetto agli uomini per diversi motivi.
Le cause sono innanzitutto storiche e dovute al ritardo della ricerca medica su pazienti donne. Così come è avvenuto per la maggior parte delle malattie e delle condizioni, anche la ricerca sull'ADHD si è storicamente concentrata sui maschi, rendendo i criteri diagnostici meno adatti alle donne.
A ciò, si aggiungono sintomi meno evidenti rispetto alla più frequente iperattività associata all'ADHD maschile. Tali sintomi sono mascherati spesso da strategie di compensazione che nascondono il disturbo e consentono alle donne di gestire meglio le difficoltà fino all'età adulta.
Le aspettative sulle donne influenzano i sintomi dell'ADHD?
Le aspettative culturali e sociali possono amplificare le difficoltà delle donne legate all'ADHD. Le donne, infatti, sono spesso chiamate più degli uomini a essere multitasking, organizzate e attente alle esigenze altrui. Questo può portare a diverse conseguenze (Morgan, 2024), per esempio:
- un maggiore senso di colpa per non riuscire a rispettare gli standard sociali
- ansia e stress derivanti dalla difficoltà di mantenere il controllo sulle responsabilità quotidiane
- esaurimento emotivo dovuto allo sforzo di mascherare i sintomi e apparire sempre competenti
ADHD nelle donne adulte: un test dedicato esiste?
Sebbene non esistano test specificamente pensati per le pazienti, è possibile analizzare la storia clinica, i sintomi presenti e il loro impatto sulla vita quotidiana. Se si sospetta di avere l'ADHD, è consigliabile rivolgersi a un professionista della salute mentale per una valutazione accurata.
Uno degli strumenti più utilizzati è la Adult ADHD Self-Report Scale (ASRS), sviluppata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che consente una prima valutazione dei sintomi e può essere utilizzata come supporto per una diagnosi più approfondita.
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Consigli pratici per la gestione dell'ADHD nelle donne
Gestire l'ADHD nella vita quotidiana può essere complesso. Tuttavia, con alcuni accorgimenti e mettendo in pratica tecniche e strategie, è possibile condurre una vita senza limitazioni.
Alcune strategie utili da applicare prevedono di:
- utilizzare planner, promemoria e checklist per ridurre la dimenticanza e la disorganizzazione
- scomporre le attività in piccoli step e assegnare tempi precisi per ciascun compito
- applicare tecniche di mindfulness per migliorare la concentrazione e ridurre lo stress
- fare regolarmente attività fisica per migliorare il focus
- richiedere un supporto psicologico personalizzato per le proprie esigenze.
Consigli di lettura
Se ti è stato diagnosticato l’ADHD o vuoi semplicemente approfondire il tema, ecco alcune letture che potrebbero esserti utili:
- ADHD al femminile. Navigare le sfide e celebrare le forze (2023)
- Help for women with ADHD: my simple strategies for conquering (Wilder, 2017)
- Empowered women with ADHD: tools, hack and proven strategies to manage overwhelm, racing thoughts and emotions (Rose, 2023)