ADHD e relazioni amorose: difficoltà, dinamiche e strategie per la coppia

ADHD e relazioni amorose: difficoltà, dinamiche e strategie per la coppia
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Marcello Delmondo
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Psicoanalitico
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
12.3.2025
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“L’amore va veloce e tu stai indietro”.

Le parole della canzone di Tiziano Ferro sono utili a descrivere il mondo cognitivo di una persona con ADHD. Un mondo accelerato. Il disturbo da deficit di attenzione iperattività è una neurodivergenza caratterizzata da un pattern persistente di disattenzione, iperattività e impulsività che ha un impatto significativo sulla vita quotidiana. 

Difficoltà a prestare attenzione ai particolari, difficoltà a concentrarsi su compiti che richiedono uno sforzo mentale prolungato, difficoltà nell’organizzazione di attività complesse, irrequietezza motoria, deficit di memoria, impulsività nei pensieri e nelle azioni possono interferire con le attività quotidiane a scuola, sul lavoro, ma anche nella vita affettiva e relazionale.

I sintomi dell’ADHD possono rendere complesso e travagliato il viaggio relazionale delle persone con questo disturbo, che presentano una maggior rischio di incorrere in situazioni di divorzio (Anh-Luu T. Huynh-Hohnbaum & Benowitz, 2023).

In questo contributo proveremo a descrivere sfide, criticità e possibili strategie per coppie che si trovano ad affrontare l’ADHD.

ADHD e relazioni amorose: come il disturbo può influire sulla vita di coppia

Come impatta l’ADHD nelle relazioni sociali e in quelle di coppia?

Deficit delle funzioni esecutive, della capacità di controllo inibitorio e delle funzioni attentive rappresentano le caratteristiche principali di questa neurodivergenza, che possono avere effetti sulla vita di coppia

Partner con ADHD possono presentarsi distratti, smemorati, disorganizzati, in difficoltà nell’assumersi responsabilità e impegni nei confronti dell’altra persona e nel comunicare. Possono avere reazioni emotive esagerate, perdere il controllo, dire o fare impulsivamente qualcosa che danneggia seriamente la relazione (Robin & Payson, 2002). Le differenze nei processi cognitivi ed emotivi possono indurre la sensazione di essere trascurati o non amati da parte dei partner neurotipici.

Marcelo Chagas - Pexels

ADHD e difficoltà nella coppia

I partner neurotipici possono interpretare come segnali di disinteresse e trascuratezza le dimenticanze, le lacune comunicative e l’impulsività dei partner con ADHD.

Quali aspetti possono rendere ADHD e relazioni sentimentali una miscela potenzialmente esplosiva? 

I ricercatori Robin & Payson (2002) sottolineano i seguenti aspetti:

  • difficoltà comunicative che possono suggerire la sensazione di non essere ascoltati quando si parla con il partner o che le cose dette non vengano ricordate
  • scarsa capacità di completare compiti che richiedono organizzazione, come le scadenze della vita quotidiana
  • difficoltà nella gestione delle tempistiche che portano le persone a non agire fino a quando non si avvicina la scadenza facendo ipotizzare al partner che si tratti di disinteresse
  • disorganizzazione che porta a lasciare disordine e confusione in casa
  • reattività emotiva con l’espressione della frustrazione.

Essere in coppia con una persona con ADHD: possibili sfide per il partner

La percezione che il partner con ADHD commetta e ripeta sempre gli stessi errori, può portare l’altra persona a sperimentare un notevole carico emotivo finendo per compromettere la stabilità della coppia. La difficoltà a invertire la tendenza e a produrre cambiamenti possono convincere del fatto che il partner non attribuisca importanza a sentimenti, bisogni, necessità concrete espresse dall’altra persona. 

La confusione e il disordine che si possono creare negli ambienti domestici, insieme alle scadenze imposte dalla quotidianità costantemente non rispettate, possono mettere a dura prova la pazienza e la sopportazione del partner neurotipico. Si possono generare squilibri nella distribuzione dei compiti e nei ruoli. Il carico in termini di sostegno e assistenza al partner e alla coppia possono infatti far sentire come genitori più che come compagni di vita. 

Alcuni soggetti con ADHD traggono beneficio da ambienti e situazioni particolarmente strutturate, prevedibili e ripetitive. Questa necessità può cozzare con l’esigenza di spontaneità e varietà che permette al partner neurotipico di percepire la coppia come dinamica, viva e in crescita nel confronto con il cambiamento. 

cottonbro studio - Pexels

ADHD nelle relazioni: possibili strategie per una vita di coppia più equilibrata

Un primo aspetto di fondamentale importanza è rappresentato da una corretta diagnosi di ADHD. A partire da questo primo passo, possono essere elaborati percorsi di presa in carico che prevedano la riflessione circa strumenti e strategie capaci di sviluppare un maggior equilibrio nella coppia. Tra questi spiccano:

  • tecniche e strumenti per la gestione dei tempi, degli impegni, delle scadenze (applicazioni, agende, calendari, strumenti informatici)
  • strategie per favorire la memoria e il ricordo (esercizi di stimolazione cognitiva)
  • strumenti ed esercizi per sviluppare capacità di attenzione condivisa, concentrazione e ascolto (giochi, attività di stimolazione cognitiva, visione di film, attività artistiche)
  • tecniche che favoriscano la consapevolezza, la regolazione emotiva e limitino impulsività nell’agito e nel parlato, come la mindfulness (Househam & Solanto, 2016)
  • consapevolizzazione rispetto agli automatismi emotivi e cognitivi che portano il soggetto con ADHD a ripetere “i soliti errori” (Robin & Payson, 2002) senza che questi vengano interpretati come disinteresse nelle relazione e mancanza di affetto
  • tecniche che favoriscano una comunicazione chiara, diretta ed efficace nell’espressione di emozioni, bisogni e necessità
  • eventuale ricorso alla terapia di coppia come spazio di analisi, approfondimento e trasformazione dei vissuti mossi dalla presenza della neurodivergenza nella relazione.

ADHD e relazioni sentimentali: una sfida possibile

L’impatto dell’ADHD sulla vita di coppia può essere forte e mettere a dura prova la relazione. Un percorso di supporto psicologico o di psicoterapia può risultare utile per:

  • inquadrare la neurodivergenza da un punto di vista di diagnosi e trattamento
  • suggerire strategie per la gestione dei sintomi, il miglioramento dell’espressione e regolazione emotiva e della comunicazione
  • promuovere consapevolezza circa le reciproche modalità di funzionamento cognitivo ed emotivo e i bisogni ad esse connessi.

Una sfida, quella della ADHD nelle relazioni, che può dunque essere affrontata senza che l’andamento veloce dell’amore nella neurodivergenza faccia restare indietro il partner compromettendo la vita di coppia. In questo contesto, uno psicologo può chiarire molti dubbi e sostenere i partner nelle sfide quotidiane.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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