Salute mentale

Terapia del sorriso e Clown Therapy

Terapia del sorriso e Clown Therapy
logo-unobravo
Giulia Romeo
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
7.2.2020
Se ti è piaciuto, condividilo:

La risata è una reazione nervosa, una risposta emotiva di fronte ad un'esperienza ilare o a sensazioni intense di gioia, piacere, felicità, tenerezza, benessere, ottimismo. Può indicare disponibilità verso l’altro ma, al contempo, può avere anche un ruolo di sfogo di emozioni di natura opposta, come la tristezza e la rabbia.

Come funziona la risata

Attraverso la vista e l’udito il cervello rileva uno stimolo risorio, cioè una situazione che suscita in noi una risata, scatenando un meccanismo riflesso: da talamo e ipotalamo parte l’impulso del riso che arriva ai nervi facciali, i quali a loro volta stimolano i muscoli risorio e zigomatico. Quando si ride, inoltre, viene espulsa tutta l’aria residuale che staziona sul fondo dei polmoni, carica di impurità.

A livello cerebrale, contemporaneamente, un aumento dell’attività elettrochimica stimola una maggiore reattività, creatività, acutezza mentale. Tale iperattività è legata ad una grande produzione di beta endorfine (sostanze analgesiche, euforizzanti e coadiuvanti del sistema immunitario). Ciò alza la soglia del dolore, ed aumenta la produzione ormonale “positiva” e l’inibizione degli ormoni che riducono la risposta immunitaria. La risata è quindi in grado di funzionare come antidoto allo stress e infatti, ridendo:

  • diminuiscono i livelli di cortisolo;
  • aumentano le difese dell’organismo;
  • si attivano le cellule T, che stimolano le endorfine antidolorifiche.

La risata: aspetti sociali 

Il sorriso è responsabile di alcune funzioni biologiche di base importantissime, come quella di permettere e sostenere la vicinanza sociale. Il sorriso:

  • è contagioso;
  • è un invito all’avvicinamento;
  • è un gesto di saluto e disponibilità;
  • facilita l’avvio di una conversazione o di una relazione;
  • può eliminare la conflittualità, limitando minacce competitive in atto;
  • consolida le relazioni, aumentando la percezione di una connessione emotiva.

Secondo la psicologa Francescato, la risata agirebbe come lubrificante sociale, facilitando la complicità e l’inclusione sociale.

Nishant Aneja - Pexels
“Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso.” Madre Teresa di Calcutta

Terapia del sorriso

L’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il concetto di Salute come: “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non come semplice assenza di malattia”. Da ciò possiamo dedurre che il benessere fisico è strettamente connesso al benessere mentale e sociale e qualsiasi variazione può, al contrario, portare a squilibrio e instabilità.

La terapia del sorriso, viene descritta come “un intervento che promuove la salute e il benessere attraverso la scoperta di una stimolazione ludica, espressione dell’assurdità o incongruenza di situazioni della vita”.

La Clownterapia

 Il clown-dottore nasce nei reparti di pediatria, ma può essere presente anche in altri reparti, come per esempio l’oncologia e la geriatria. È una persona che:

  • usa tecniche di clownerie, giocoleria e di prestigiazione;
  • ha conoscenze psico-socio-sanitarie;
  • le utilizza insieme per agire sulle emozioni per gestirle e trasformarle.

I benefici sono stati riscontrati soprattutto per l’esperienza del ricovero ospedaliero, che può essere vissuta come esperienza traumatica, interrompendo la routine e le abitudini del paziente ricoverato. La Clown Therapy trasforma gli ambienti ospedalieri, all’apparenza freddi e cupi, in luoghi quasi magici dove è possibile far dimenticare, anche per un po', la quotidianità della vita ospedaliera utilizzando la risata come potente antidolorifico.

Patch Adams

L’uso della Clownterapia in ambito clinico si diffuse tramite l’Istituto Gesundheit in West Virginia, grazie all’opera del dottor Patch Adams 1945. In giovane età seguì una forte depressione che lo portò ad un tentativo di suicidio. Così Patch si fece ricoverare in una clinica psichiatrica, dove strinse amicizia col compagno di stanza, Rudy. Fu qui che iniziò ad aiutare l’amico usando delle terapie ludiche che si mostrarono molto efficaci per sconfiggere le fobie del compagno di ricovero.

Lasciato l’ospedale si iscrisse alla facoltà di Medicina in Virginia. Si infiltrava tra i reparti, senza alcuna autorizzazione, per stare vicino ai malati terminali o a bambini in gravi condizioni di salute, presentandosi loro sempre in modo comico e originale. Venne minacciato ripetutamente di espulsione, ma riuscì a laurearsi nel 1971.

Nel 1978 fondò l’Istituto Gesundheit, trasformando una casa in un ospedale gratuito e qualificandolo come meccanismo sanitario di assistenza alla comunità rurale. Il suo motto?

“Per noi guarire non è solo prescrivere medicine e terapie, ma lavorare insieme condividendo tutto in uno spirito di gioia e cooperazione”
Pixabay - Pexels

Lo Yoga della risata 

Uno tra gli strumenti che promuovono il potere della risata utilizzati in ambito terapeutico e non, è lo Yoga della risata. Questa disciplina fu ideata dal dottor Madan Kataria nel 1995 a Mumbai. Lo Yoga della risata basa il suo aspetto teorico sul fatto che il cervello non sia in grado di distinguere una risata spontanea da una simulata e forzata, quindi produce la medesima risposta neuroendocrina.

Una sessione dura circa 30 minuti. Viene infine fatta una “meditazione della risata” dove i partecipanti si siedono o si sdraiano e, in silenzio, avvertono il piacere e la sensazione di leggerezza che gli ha procurato l’atto di ridere, attraverso una risata liberatoria indotta. Le persone che praticano questa tecnica:

  • riducono i valori del cortisolo;
  • aumentano le difese immunitarie; migliorano l’ossigenazione del sangue;
  • e ricevono un senso di appagamento, benessere e serenità, esattamente come le persone che ridono in maniera naturale.
“Al culmine della risata, l'universo si trasforma in un caleidoscopio di nuove opportunità" Jean Huston


Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

Potrebbero interessarti

Lo stigma, le sue forme e le possibili ripercussioni psicologiche
Salute mentale

Lo stigma, le sue forme e le possibili ripercussioni psicologiche

Lavoro di cura e carriera: i risvolti psicologici sulle donne
Salute mentale

Lavoro di cura e carriera: i risvolti psicologici sulle donne

Salute mentale: un problema di genere?
Salute mentale

Salute mentale: un problema di genere?

scopri tutti gli articoli