Disturbi psichici
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La schizofrenia: cos’è, sintomi, cause e trattamenti

La schizofrenia: cos’è, sintomi, cause e trattamenti
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Andrea Dordoni
Redazione
Psicologo ad orientamento Cognitivo-Neuropsicologico
Unobravo
Pubblicato il
6.3.2024

La schizofrenia è una delle condizioni psichiatriche più enigmatiche e dibattute nel campo della salute mentale. Si tratta di una patologia complessa e debilitante che influisce profondamente sulla vita di coloro che ne sono affetti.

Caratterizzata da un'alterazione della percezione della realtà, la schizofrenia si manifesta attraverso sintomi che colpiscono il pensiero, le emozioni e il comportamento di un individuo. I disturbi dello spettro della schizofrenia colpiscono milioni di persone in tutto il mondo, indipendentemente dall'età, dal sesso, o dallo stato sociale.

Anche se ancora molte domande rimangono senza risposta, la ricerca ha fatto progressi significativi per la comprensione di questo disturbo. 

Attraverso questo articolo, speriamo di promuovere una maggiore comprensione di questa condizione, ridurre lo stigma associato e incoraggiare una conversazione aperta sulle sfide affrontate dalle persone che vivono con la schizofrenia e dai loro cari.

persone schizofreniche
Kate - Pexels

Cos’è la schizofrenia?

Per comprendere cosa significa schizofrenia, possiamo affidarci in prima battuta all’etimologia del termine, che deriva dal greco schizo “dividere” e phrenia “mente”, quindi “mente divisa”.

La schizofrenia è un disturbo mentale grave che colpisce la capacità di una persona di pensare, percepire e comportarsi in modo coerente con la realtà. Nel DSM-5, la schizofrenia è categorizzata all'interno del gruppo dei disturbi psicotici.

Secondo il DSM-5, per effettuare una diagnosi di schizofrenia, devono essere presenti sintomi significativi per gran parte del tempo per almeno sei mesi. Questi sintomi possono includere: deliri, allucinazioni, disorganizzazione del discorso, disorganizzazione o catatonia del comportamento e sintomi negativi come l'apertura affettiva limitata e la riduzione delle funzioni cognitive.

Tipi di schizofrenia

Il DSM-5 ha eliminato la suddivisione della schizofrenia in diverse sottocategorie, note come "sottotipi", che era invece presente nel DSM-IV. Questi includevano:

  • schizofrenia paranoide: caratterizzata principalmente da deliri e allucinazioni, spesso con una percezione distorta della realtà
  • schizofrenia disorganizzata: caratterizzata da discorsi e comportamenti gravemente disorganizzati e da emozioni inappropriate
  • schizofrenia catatonica: caratterizzata da comportamenti motori anormali, che possono includere immobilismo completo o eccessiva motilità
  • schizofrenia indifferenziata: non rientra chiaramente in nessuna delle categorie sopra menzionate.
  • schizofrenia residuale: descrive i casi in cui i sintomi schizofrenici sono attenuati, ma la persona ha ancora alcuni sintomi residui.

L’eliminazione di questi sottotipi è legata all’osservazione della loro scarsa stabilità nel tempo, della bassa affidabilità clinica e del loro valore prognostico non significativo.

I sintomi della schizofrenia 

I sintomi della schizofrenia possono variare ampiamente da persona a persona e possono includere allucinazioni, deliri, difficoltà nel pensiero chiaro e coeso, e una varietà di compromissioni cognitive. Può manifestarsi in modo graduale o improvviso, influenzando la capacità di funzionare quotidianamente, mantenere relazioni e perseguire gli obiettivi di vita.

Lo psichiatra tedesco Kurt Schneider, figura importante nella storia della schizofrenia, contribuì a differenziarla dalle altre psicosi, distinguendone le caratteristiche in

  • sintomi di primo rango, che includono voci che commentano o discutono, trasmissione o sottrazione del pensiero, illusioni deliranti. 
  • sintomi di secondo rango, che includono confusione, alterazioni percettive, sensazioni di vuoto affettivo, alterazioni dell’umore e altri sintomi.

Per comprendere meglio quando insorge la schizofrenia e le sue caratteristiche possiamo analizzare i sintomi prodromici, che segnano l’esordio della malattia, insieme ai possibili sintomi cognitivi e dissociativi.

Sintomi prodromici della schizofrenia

L’età media di esordio della schizofrenia, secondo il DSM-5, si colloca tra la tarda adolescenza e l’età adulta. In alcuni casi l’esordio può avvenire prima dell’adolescenza, ma è un’eventualità rara e con prognosi peggiore. 

Solitamente i primi sintomi compaiono in modo lento e graduale. In questi casi nella fase prodromica della schizofrenia possono insorgere segnali precoci che compaiono prima dell'esordio completo. Riconoscere questi primi sintomi può essere importante per intervenire precocemente e migliorare l'esito del trattamento. 

La presenza di sintomi prodromici non garantisce che una persona svilupperà necessariamente la schizofrenia, ma può indicare un rischio aumentato. Ecco alcuni esempi di sintomi prodromici della schizofrenia:

  • cambiamenti nel pensiero: una persona potrebbe mostrare difficoltà nel pensiero logico, con pensieri disorganizzati o salti logici
  • isolamento sociale: ritirarsi dagli altri o manifestare difficoltà nelle relazioni sociali può essere un segnale precoce
  • difficoltà nel lavoro o negli studi: diminuzione delle prestazioni lavorative o accademiche, con difficoltà nella concentrazione e nell'organizzazione
  • disturbi del sonno: variazioni nei modelli del sonno, come insonnia o eccessiva sonnolenza durante il giorno
  • cambiamenti nell'umore: fluttuazioni dell'umore, inclusa l'irritabilità o l'apatia
  • difficoltà nella gestione dello stress: una diminuita capacità di affrontare lo stress può essere un sintomo prodromico
  • irrazionalità o strane convinzioni: la presenza di pensieri o credenze bizzarre, irrazionali o deliranti può essere indicativa
  • cambiamenti nell'espressione emotiva: riduzione dell'affetto o espressione emotiva inappropriata.

Molti di questi sintomi sono aspecifici e possono verificarsi in diverse condizioni. Tuttavia, se persistono o peggiorano nel tempo, soprattutto quando associati a fattori di rischio noti per la schizofrenia (come una storia familiare della malattia), è consigliabile consultare un professionista della salute mentale per una valutazione più approfondita. 

Il trattamento precoce della schizofrenia o di altri disturbi mentali può migliorare notevolmente l'esito e la qualità della vita.

sintomi della schizofrenia
Kinga Howard - Unsplash

Sintomi cognitivi della schizofrenia

I sintomi cognitivi della schizofrenia possono influire su diverse aree delle funzioni mentali di una persona, e contribuire in modo significativo alla capacità di svolgere attività quotidiane e mantenere un funzionamento sociale e occupazionale adeguato. 

Alcuni dei sintomi cognitivi tipici della schizofrenia includono:

  • difficoltà di concentrazione: le persone con schizofrenia possono avere difficoltà a mantenere l'attenzione su compiti specifici o a seguire una conversazione
  • problemi di memoria: la memoria a breve termine può essere compromessa, rendendo difficile per la persona ricordare informazioni recenti o svolgere attività quotidiane
  • riduzione delle abilità esecutive: le abilità esecutive coinvolgono la pianificazione, l'organizzazione e il ragionamento astratto. Le persone con schizofrenia possono avere difficoltà in queste aree, influenzando la loro capacità di pianificare attività complesse o risolvere problemi
  • lentezza del pensiero: il pensiero può diventare più lento e meno flessibile, rendendo difficile il processo decisionale e la risoluzione dei problemi
  • riduzione della flessibilità cognitiva: le persone con schizofrenia possono mostrare una ridotta flessibilità nel cambiare il loro modo di pensare o adattarsi a nuove situazioni
  • difficoltà nella comprensione sociale: la schizofrenia può influire sulla capacità di comprendere le dinamiche sociali e sulla capacità di comprendere gli altrui stati mentali (teoria della mente) interpretando correttamente il comportamento degli altri.

Questi sintomi cognitivi possono variare in intensità e gravità da persona a persona e possono anche variare nel tempo, infatti, alcuni individui possono sperimentare miglioramenti con specifici trattamenti. 

Gli interventi psicoeducativi e riabilitativi possono essere utili nel gestire i sintomi cognitivi della schizofrenia e migliorare le abilità quotidiane e sociali.

Sintomi dissociativi della schizofrenia

I sintomi dissociativi non sono tipici della schizofrenia. La schizofrenia è una patologia psichiatrica caratterizzata principalmente da sintomi positivi (come allucinazioni, deliri e pensiero disorganizzato) e sintomi negativi (come riduzione dell'affetto, alogia e anedonia). 

I sintomi dissociativi, come depersonalizzazione e derealizzazione, possono presentarsi nella schizofrenia pur essendo più comunemente tipici dei disturbi dissociativi, come il disturbo dissociativo dell'identità (DID) o il disturbo di depersonalizzazione.

Il disturbo dissociativo dell'identità coinvolge la presenza di due o più identità o personalità distintive che controllano il comportamento di una persona. Queste identità possono emergere in modi imprevedibili e possono essere associate a periodi di amnesia. 

D'altra parte, il disturbo di depersonalizzazione si manifesta con esperienze di estraneità o distacco dal proprio corpo, dalle emozioni o dalla realtà circostante.

La schizofrenia, del resto, è caratterizzata da una perdita di contatto con la realtà, ma in modo diverso rispetto ai sintomi dissociativi. 

Le cause della schizofrenia

Schizofrenici si nasce o si diventa? Le cause del disturbo schizofrenico sono complesse e coinvolgono una combinazione di fattori genetici, biologici, ambientali e psicologici. Non c'è una singola causa nota per la schizofrenia, ma la ricerca ha identificato vari elementi che possono contribuire allo sviluppo del disturbo schizofrenico.  Alcuni dei fattori chiave includono:

  • fattori genetici: esiste una chiara componente genetica nella schizofrenia. Le persone con un parente di primo grado (come un genitore o un fratello) affetto da schizofrenia hanno un rischio maggiore di sviluppare la malattia rispetto alla popolazione generale. Tuttavia, la schizofrenia non segue un modello di ereditarietà semplice, e molti geni possono contribuire al rischio
  • fattori biologici: le anomalie neurobiologiche possono svolgere un ruolo nella schizofrenia. Alterazioni nella chimica cerebrale, in particolare nel sistema dopaminergico, sono state identificate come rilevanti. Strutture cerebrali come l'ippocampo e la corteccia prefrontale possono anche essere coinvolte
  • fattori prenatali e perinatali: eventi avversi durante la gravidanza o il parto, come la malnutrizione materna, l'esposizione a sostanze tossiche o complicazioni alla nascita con ipossia, possono aumentare il rischio di sviluppare la schizofrenia
  • fattori ambientali: alcuni fattori ambientali possono contribuire allo sviluppo della schizofrenia, come l’aver vissuto esperienze traumatiche durante l'infanzia o l'adolescenza, o l’appartenenza a minoranze etniche o a gruppi socialmente oppressi 
  • fattori psicologici: eventi stressanti nella vita di una persona, come perdite significative, cambiamenti nella vita e ritiro sociale, possono contribuire allo sviluppo o al peggioramento della schizofrenia.

La schizofrenia è una condizione eterogenea e, la combinazione specifica di fattori, può variare da persona a persona. La ricerca sulla schizofrenia è in corso, e la comprensione della malattia continua a evolversi.

diagnosi di schizofrenia
Sigmund - Unsplash

Come si diagnostica la schizofrenia?

I disturbi dello spettro schizofrenico sono generalmente considerati malattie croniche, il che significa che tendono a persistere nel tempo. Tuttavia, è importante sottolineare che la schizofrenia è trattabile, e molte persone con questa condizione sono in grado di gestire efficacemente i loro sintomi e condurre una vita significativa con il supporto adeguato.

La diagnosi di schizofrenia richiede un’attenta valutazione clinica, che può essere svolta utilizzando interviste cliniche, osservazioni del comportamento e test psicologici

Per formulare una corretta e accurata diagnosi, è fondamentale svolgere una completa raccolta di informazioni da fonti multiple per escludere altre condizioni mediche o psichiatriche che potrebbero causare sintomi simili come

  • i disturbi dello spettro dell’autismo, che possono avere sintomi simil psicotici e che in alcuni casi possono essere diagnosticati in comorbilità
  • la depressione o il disturbo bipolare con caratteristiche psicotiche, diversa dalla schizofrenia perché i sintomi (deliri o allucinazioni) si verificano solo durante un episodio depressivo o maniacale.
  • il disturbo schizotipico di personalità, che ha sintomi sottosoglia che possono somigliare alla schizofrenia
  • il disturbo ossessivo compulsivo e il dismorfismo corporeo, nel quale le ossessioni possono assumere caratteristiche deliranti.

Attualmente, non esistono test diagnostici specifici per la schizofrenia. La diagnosi della schizofrenia è infatti basata sulla valutazione clinica complessiva e non su un singolo test. Tuttavia, ci sono alcuni strumenti che possono essere utilizzati come parte del processo di valutazione:

Inoltre, poiché la schizofrenia è una condizione complessa, la valutazione dovrebbe essere condotta da professionisti della salute mentale esperti, come psichiatri o psicologi clinici.

La ricerca continua sull'identificazione di biomarcatori e l'utilizzo di tecniche avanzate, come l'imaging cerebrale, potrebbero contribuire in futuro allo sviluppo di strumenti diagnostici più precisi. Tuttavia, al momento, la diagnosi della schizofrenia rimane principalmente basata sulla valutazione clinica approfondita.

Schizofrenia: le cure possibili

La vita media di un individuo schizofrenico può variare a seconda di diversi fattori, tra cui la qualità dell'assistenza sanitaria, la disponibilità di trattamenti, il sostegno sociale, e la presenza di eventuali comorbidità. 

Recenti ricerche indicano che le persone con schizofrenia “possono avere una riduzione della speranza di vita di circa 12-15 anni rispetto alla popolazione generale. Questa diminuzione è attribuita a vari fattori, tra cui un maggior rischio di malattie come il diabete e le malattie cardiovascolari, oltre a una minore probabilità di sottoporsi a screening per il cancro.”

Sono di massima importanza gli interventi mirati per migliorare l’aspettativa di vita, la salute fisica e l'accesso alle cure mediche per le persone con schizofrenia.

Il ruolo dello psicologo

Lo psicologo può svolgere un ruolo complementare nel contesto di un approccio multidisciplinare alla schizofrenia, contribuendo a migliorare il benessere psicologico, l'adattamento sociale e il funzionamento generale delle persone colpite. 

Pur riconoscendo che i farmaci antipsicotici sono spesso una componente cruciale nel controllo dei sintomi, l'approccio psicologico si concentra su terapie e strategie che migliorano il funzionamento cognitivo, sociale e occupazionale delle persone affette da schizofrenia. 

Di seguito sono illustrate diverse modalità di intervento in cui la psicologia può essere di aiuto nel trattamento della schizofrenia: 

  • terapia cognitivo-comportamentale (CBT): la CBT è un approccio di terapia che si concentra sulla identificazione e modifica dei pensieri distorti e dei comportamenti disfunzionali. Nella schizofrenia, la CBT può essere utilizzata per aiutare i pazienti a gestire i sintomi, a migliorare la qualità del pensiero e ad affrontare le difficoltà quotidiane
  • riabilitazione cognitiva: questo approccio mira a migliorare le funzioni cognitive, come la memoria, l'attenzione e le abilità esecutive. La riabilitazione cognitiva può essere particolarmente utile per le persone con schizofrenia che presentano difficoltà cognitive
  • terapia occupazionale: la terapia occupazionale si concentra sul miglioramento delle abilità quotidiane, occupazionali e sociali dei pazienti. Può aiutare a favorire l'indipendenza e migliorare la qualità della vita
  • interventi psicosociali: questi includono una gamma di approcci volti a migliorare il funzionamento sociale e relazionale. Gli interventi psicosociali possono coinvolgere la terapia familiare, la formazione delle abilità sociali e altri programmi di recupero
  • sostegno emotivo e psicoeducazione: fornire sostegno emotivo e informazioni educative sul disturbo può aiutare i pazienti e le loro famiglie a comprendere meglio la schizofrenia, ridurre lo stigma e migliorare la gestione quotidiana della malattia

Fondamentale è che tutti questi possibili interventi adottino un approccio centrato sulla persona: lavorare con il paziente in modo collaborativo è essenziale per contribuire a sviluppare un piano di trattamento più efficace.

La collaborazione tra professionisti della salute mentale, inclusi psicologi, psichiatri e assistenti sociali, è spesso essenziale per una gestione completa della schizofrenia.

guarire dalla schizofrenia
Annie Spratt - Unsplash

Schizofrenia: cosa raccontano le testimonianze di chi convive con questa patologia

Uno schizofrenico sa di esserlo? La consapevolezza di avere la schizofrenia varia da persona a persona. Alcuni individui possono riconoscere di avere dei sintomi o comportamenti insoliti e cercare aiuto, mentre altri potrebbero non rendersi conto della loro condizione a causa dei sintomi stessi, come deliri o allucinazioni. 

La cosiddetta "anosognosia", una mancanza di consapevolezza della propria malattia, è comune in molte condizioni psichiatriche, inclusa la schizofrenia. Questo può rappresentare una sfida significativa per il trattamento e il supporto. 

Dalla schizofrenia si guarisce? 

Non è del tutto corretto parlare di “storie di guarigione dalla schizofrenia” perché il termine "guarigione" nella schizofrenia è spesso usato in modo relativo: la condizione può essere gestita piuttosto che eliminata completamente. 

Il disturbo schizofrenico è generalmente considerato una malattia cronica, ma molte persone riescono a vivere, con la schizofrenia, vite significative e soddisfacenti con il trattamento adeguato e il supporto continuo. Ecco alcuni punti importanti da considerare:

  • variazioni individuali: le esperienze della schizofrenia variano notevolmente tra le persone. Alcuni individui possono sperimentare una remissione dei sintomi, mentre altri possono trovare un miglioramento nella qualità della vita e nella funzionalità quotidiana
  • trattamento efficace: il trattamento della schizofrenia spesso coinvolge farmaci antipsicotici, terapie psicosociali, supporto sociale e interventi di riabilitazione. Con un trattamento adeguato e personalizzato, molte persone sono in grado di gestire i sintomi e condurre una vita produttiva
  • riconoscimento precoce: l'identificazione precoce dei sintomi e l'inizio tempestivo del trattamento sono importanti per migliorare l'esito della schizofrenia. La diagnosi e il trattamento precoci possono contribuire a prevenire il peggioramento dei sintomi e migliorare la prognosi
  • supporto sociale: il sostegno della famiglia, degli amici e di una rete di supporto sociale è fondamentale per il processo di recupero. Un ambiente di supporto può contribuire alla motivazione e alla gestione della malattia
  • programmi di recupero: i programmi di recupero che si concentrano sulla riabilitazione, l'educazione e il supporto individuale possono essere efficaci nel migliorare il funzionamento globale e la qualità della vita delle soggetto schizofrenico.

Le storie di guarigione o miglioramento possono variare e dipendono da numerosi fattori, tra cui la gravità dei sintomi, la risposta al trattamento e il sostegno disponibile. La prospettiva individuale sulla guarigione può differire, ma molte persone con schizofrenia sono in grado di gestire la loro condizione con successo.

La schizofrenia è una disabilità?

La schizofrenia può essere associata a una disabilità, poiché può influenzare significativamente il funzionamento sociale, occupazionale e quotidiano di chi ne è affetto, anche se l'impatto della schizofrenia può variare notevolmente da persona a persona. 

Alcune persone con schizofrenia possono essere in grado di gestire bene la loro vita quotidiana con il trattamento adeguato, il supporto sociale e le risorse appropriate (in alcuni casi uno schizofrenico può vivere da solo) mentre altre possono sperimentare una maggiore disabilità e richiedere un sostegno più significativo.

I sintomi della schizofrenia possono influire sulla capacità di una persona di lavorare, studiare, mantenere relazioni e partecipare alle attività quotidiane, di conseguenza, alcune persone con schizofrenia possono trovare difficile o impossibile svolgere alcune attività che la maggior parte delle persone considera normali.

In molti paesi, le persone con schizofrenia possono qualificarsi per il riconoscimento legale di una disabilità e accedere a programmi di supporto, servizi di riabilitazione e altre risorse per aiutarle a gestire la loro condizione e migliorare la qualità della loro vita. 

L'obiettivo della gestione della schizofrenia spesso coinvolge la massimizzazione del funzionamento e del benessere del paziente, riducendo al minimo l'impatto negativo della malattia sulla loro vita quotidiana.

In Italia, le persone affette da schizofrenia possono richiedere il riconoscimento di invalidità civile, che viene concessa a seconda della gravità dei sintomi e dell'impatto sul funzionamento nella vita quotidiana. 

Per esempio, per la schizofrenia di tipo disorganizzato, catatonico, paranoide, non specificata (deficit grave) e per la schizofrenia residuale, viene riconosciuto il 100% di invalidità.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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