Disturbi psichici
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Stress: da problema a risorsa

Stress: da problema a risorsa
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Loredana Angeloni
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo - Interpersonale
Unobravo
Pubblicato il
10.9.2024

Le definizioni di stress sono molteplici. Il modello proposto dai ricercatori Lazarus e Folkman lo definisce come “una particolare relazione tra la persona e l’ambiente che viene valutata dall’individuo come provante o eccedente le sue risorse, e quindi rischiosa per il suo benessere”.

Secondo i due studiosi, lo stato di stress negativo è causato da questa equazione:

“si è in uno stato di stress quando le richieste provenienti dall’ambiente reale o percepito sono maggiori rispetto alle possibilità soggettive di risposta, alle proprie risorse, reali o percepite”.

Da tale definizione si evince che a determinare lo stato di stress possono essere:

  • elementi oggettivi, come richieste dell’ambiente esterno e risorse dell’individuo,
  • elementi soggettivi, come la percezione individuale delle richieste e delle risorse a disposizione.

Che cos’è lo stress?

In base alla definizione dell’OMS lo stress è “uno stato di preoccupazione o tensione mentale causato da una situazione difficile” che si attiva nel momento in cui agenti interni o esterni vengono percepiti dal nostro organismo come una potenziale minaccia. 

Il medico austriaco Hans Selye, nei suoi studi degli anni Sessanta, ha individuato tre diverse fasi dello stress:

  • fase della reazione di allarme, nella quale vengono rilasciati di cosiddetti “ormoni dello stress” come il cortisolo e l’adrenalina
  • fase della resistenza allo stress, nella quale l’organismo inizia ad adattarsi alla situazione che ha provocato lo stress
  • fase di esaurimento, che si manifesta quando le strategie messe in atto non sono sufficienti a fronteggiare il fattore di stress. Quando, invece, si riesce a eliminare o contrastare l’agente stressante si parla di fase di recupero.

In psicologia lo stress può essere definito come una risposta naturale del corpo che coinvolge varie dimensioni della persona, da quella biologica a quella psicologica. Si tratta di un meccanismo di adattamento che, nella maggior parte dei casi, ci permette di affrontare le sfide che si presentano nella vita quotidiana.

Sebbene stress e ansia possano essere confusi, queste due condizioni hanno cause e sintomi differenti, che devono essere gestiti attraverso trattamenti dedicati.

Tipi di stress

Lo stress può essere di diversi tipi. 

Si parla di stress acuto per identificare la fase immediatamente successiva alla situazione che ha provocato lo stress e si manifesta in un periodo di tempo ristretto. Lo stress cronico, invece, si presenta quando l’esposizione al fattore di stress è continuativa e dura per un lungo periodo.

Tipi di stress
Andrea Piacquadio - Pexels

Stress positivo e stress negativo

È importante sottolineare che lo stress, di per sé, non è né positivo, né negativo. A seconda di come reagiamo, però, possiamo parlare di:

  • stress fisiologico cosiddetto “buono”, chiamato eustress: è il motore che attiva il nostro agire e pensare, che determina il livello di concentrazione e la possibilità di fronteggiare e risolvere situazioni come, per esempio, partecipare a una gara. È infatti noto il legame tra stress e sport in relazione alla performance atletica
  • lo stress dannoso è il distress, che è quello stato che produce una diminuzione delle performance personali e che, di conseguenza, rende difficile un’adeguata risposta alle richieste pressanti dell’ambiente esterno o interno.

Quando lo stato di distress persiste per molto tempo, si entra nello stato di stress cronico. Una particolare forma di questo tipo di stress negativo è la sindrome da burnout, che può essere definita come una vera e propria “malattia da stress”. La sindrome da burnout, che significa letteralmente “bruciato”, si riscontra soprattutto nel lavoro. 

È una sindrome da stress lavoro correlato caratterizzata da:

  • esaurimento emotivo
  • irrequietezza
  • apatia
  • depersonalizzazione
  • senso di frustrazione.

Un’altra forma di stress, che può presentarsi dopo aver vissuto una situazione particolarmente provante per la nostra psiche, è il disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Questa condizione può manifestarsi dopo eventi catastrofici, incidenti o situazioni impreviste e impattanti che la persona non riesce a elaborare.

Le cause dello stress

Le cause dello stress possono essere di varia natura e sono estremamente soggettive: ciò che causa dello stress in una persona, potrebbe non alterare i livelli di stress in un’altra.

Gli eventi stressogeni, chiamati stressor, sono le situazioni, sia esterne che interne all’individuo, che provocano lo stato di stress. Anche un pensiero può essere fonte di stress. Nel caso dello stress da vacanze, per esempio, a stressarci potrebbe essere il pensiero di dover fare una vacanza “da sogno”, dove tutto dovrà essere perfetto e da cui tornare completamente rigenerati.

È proprio per questa mescolanza di elementi oggettivi e soggettivi che l’impatto dei diversi stressor è diverso da individuo a individuo e comporta una maggiore o minore resilienza allo stress.

Si può essere stressati a causa di diversi stressor, ma spesso il livello di stress dipende da:

  • eventi importanti della vita, siano essi gioiosi come una laurea, un matrimonio o l’inizio di un nuovo lavoro, oppure spiacevoli come un lutto, una separazione o la malattia di una persona cara
  • fattori ambientali, come un contesto molto rumoroso o inquinato
  • fattori fisici e abitudini scorrette, per esempio l’abuso di fumo e alcool o la presenza di una malattia
  • fobie
  • relazioni sociali, in particolare situazioni di conflitto con le persone che fanno parte della nostra vita.

I sintomi dello stress

Cosa succede se si è troppo stressati? Cosa comporta lo stress al fisico? Dove si accumula lo stress? Sono solo alcune delle domande che potrebbe porsi una persona stressata e che soffre di disturbi psicosomatici.

Non esiste una risposta univoca. Gli effetti dello stress sul cervello e sul fisico variano da persona a persona e possono mostrarsi in maniera più o meno evidente, soprattutto in presenza di stress costante. 

La manifestazione dello stress comprende, infatti, non solo sintomi fisici ed emotivi. Si possono sviluppare anche sintomi cognitivi, come la distrazione, e sintomi comportamentali, come l’abuso di alcool.

Tra i principali sintomi fisici dello stress emotivo possiamo trovare: 

  • insonnia
  • stanchezza e astenia
  • tachicardia
  • difficoltà nella deglutizione e bocca secca, soprattutto al mattino
  • vertigini
  • fischi alle orecchie
  • mancanza o abbassamento del desiderio sessuale
  • bruxismo

Oltre questi sintomi, è anche possibile sperimentare un impatto sul sistema immunitario e dolori legati allo stress. Il troppo stress, soprattutto se prolungato nel tempo, può provocare dei veri e propri dolori fisici. Ulteriori sintomi di stress intenso, infatti, possono essere:

  • mal di testa, tensione muscolare e dolori, specialmente nella zona del collo e delle spalle
  • malattie e problematiche della pelle come dermatite, psoriasi, acne o sudorazione eccessiva
  • dolore al petto.

In soggetti particolarmente predisposti, che hanno uno stile di vita poco sano o sono geneticamente predisposte, lo stress mentale e fisico prolungato può portare anche a problemi cardiovascolari e infarto.

Sintomi dello stress
Andrea Piacquadio - Pexels

Le conseguenze dello stress

Quando la sindrome da stress cronico e il burnout persistono per un lungo periodo, si possono manifestare diversi effetti dannosi sul comportamento e sulla psiche. Alcune possibili conseguenze dello stress sono:

  • calo di concentrazione e di memoria
  • persistenti pensieri negativi
  • diminuita abilità nell’esecuzione di compiti
  • diminuzione della capacità di problem solving.

A livello psicologico ed emotivo, ci sono altre conseguenze portate dal distress:

  • perdita di entusiasmo
  • agitazione
  • ansia
  • facilità al pianto
  • apprensione
  • irritabilità
  • disturbi d’ansia
  • attacchi di panico
  • umore depresso.

La presenza di questi sintomi può essere indagata anche attraverso test psicologici come il Maslach Burnout Inventory, un noto test sul burnout.

I comportamenti dannosi causati dallo stress

Nel tentativo di gestire lo stress si può incorrere in comportamenti dannosi, tra cui:

  • disturbi del comportamento alimentare (pensiamo alla cosiddetta fame emotiva, alla perdita di appetito o alla bulimia nervosa);
  • abuso di alcol, tabagismo e abuso di sostanze stupefacenti.

Altri disagi provocati dallo stress cronico possono essere: iperattività, insonnia, dipendenze (dipendenza da sport, sindrome da iperlavoro, shopping compulsivo, dipendenza da internet, dipendenza da cellulari e da social network). Tutti questi comportamenti compulsivi e disfunzionali sono meccanismi di evitamento dello stress.

Il trattamento dello stress

Lo stress psicologico e fisico può durare da poche ore a qualche giorno, a seconda della reazione della persona all’agente stressante. In questo caso, alcuni rimedi per ridurre lo stress possono essere lo yoga o la mindfulness.

Quando però nervosismo e stress permangono per un lungo periodo, può essere necessario mettere in atto alcune buone pratiche per alleviarne i sintomi. Contro lo stress è possibile:

  • intraprendere un percorso per migliorare il proprio benessere psicologico, anche attraverso la terapia online
  • praticare esercizio fisico e sport
  • seguire una cura farmacologica sotto stretto controllo medico.
Stress e salute
Tim Samuel - Pexels

Praticare la mindfulness per imparare a gestire lo stress

Gli strumenti per gestire lo stress sono numerosi: uno molto efficace è praticare la mindfulness, una forma di meditazione che aiuta a coltivare la consapevolezza del momento presente. Il biologo statunitense Jon Kabat-Zinn ha ideato il protocollo Mindfulness based stress reduction (MBSR), un percorso strutturato per la riduzione e la cura dello stress attraverso la mindfulness.

Tale metodo coltiva la presenza mentale e il vivere nel qui e ora. La mente, distratta da stimoli esterni e situazioni stressanti, vaga continuamente tra pensieri rivolti al passato (come ricordi o rimpianti) o al futuro (progetti o ansie per situazioni future) togliendo la possibilità di vivere appieno l’unico tempo che l’individuo possiede: il suo presente.

Trasformare lo stress da problema a risorsa

Il meccanismo dello stress può essere attivato da tante situazioni e il nostro organismo può rispondere in modi differenti a seconda del momento che stiamo vivendo, degli agenti stressanti scatenanti e del nostro stato psichico.

Spesso, il non essere consapevoli delle proprie risposte disfunzionali allo stress, porta l’individuo a mettere in atto risposte dettate dal meccanismo di “attacco o fuga”, che è la reazione automatica allo stress.

Viceversa, l’attitudine all’orientamento al presente, coltivata con la psicoterapia o con pratiche terapeutiche come la mindfulness, può rendere l’individuo più consapevole delle proprie risorse per fronteggiare lo stress. Tale consapevolezza può permettergli, di conseguenza, di mettere in atto risposte più adattive.
Così facendo è possibile cambiare la percezione interna dello stress, che da problema può diventare risorsa, come testimoniato dall’esperienza di persone che hanno svolto percorsi psicoterapeutici e di quelle che hanno scelto di praticare la mindfulness.

Bibliografia

  • Kabat-Zinn J. (2021), Vivere momento per momento. Sconfiggere lo stress, il dolore, l'ansia e la malattia con la mindfulness. Corbaccio
  • Lazarus R.S., Folkman S. (1984), Stress, appraisal and coping, Springer, New York
  • Selye H. (1976), Stress without distress , Lippincott Williams & Wilkins, Philadelphia

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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