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Quello bravo sei tu: la campagna TV 2024 di Unobravo

Quello bravo sei tu: la campagna TV 2024 di Unobravo
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Redazione
Unobravo
Pubblicato il
1.10.2024

Quando riusciamo a dire di no a una situazione che ci provoca disagio emotivo, come ci sentiamo? E quando prendiamo il coraggio a due mani e mettiamo fine a una relazione che non ci soddisfa o che ci fa stare male, cosa succede dentro di noi?

La nuova campagna TV “Quello bravo sei tu” di Unobravo, riflette su queste domande lanciando un messaggio incoraggiante e stimolante anche attraverso il nuovo spot televisivo in onda dal 15 settembre sulle principali reti TV e piattaforme streaming.

Il concept della campagna

Spezzare il circolo vizioso di comportamenti che non ci fanno stare bene, piccoli o grandi che siano, non è cosa da poco. Per mettere in moto un cambiamento che ci porti a vivere con maggiore serenità emotiva i tanti aspetti della nostra vita, bisogna infatti per prima cosa mettere sé stessi al centro. Non è sempre semplice. 

Non siamo soli, però. In aiuto, infatti, può venire un percorso di terapia psicologica, che può supportare ogni persona ad avere cura e acquisire una nuova consapevolezza di sé .

Il focus di questa nuova produzione è proprio questo: raccontare le storie delle persone e le loro piccole e grandi conquiste, ottenute con il supporto della terapia psicologica.

Le persone, dunque, sono al centro: quando riescono a compiere una scelta che prima risultava difficile, quando sanno dire di no, quando affrontano le loro paure e incertezze, quando aprono il loro cuore a nuove relazioni.

La campagna in onda

La campagna, realizzata in collaborazione con l'agenzia creativa DUDE e con la pianificazione a cura del centro media Wavemaker, si compone di tre spot televisivi che mettono in luce le storie di tre persone hanno intrapreso un percorso di terapia psicologica.

Dalla persona che riesce ad avere cura dell’equilibrio lavoro-vita privata dicendo di no, a quella che decide di viaggiare da sola e dedicarsi del tempo, a quella che si misura con più consapevolezza in una relazione: tutte sono “quello bravo”.

Le piccole grandi sfide che i protagonisti degli spot affrontano nella vita di tutti i giorni, compongono un racconto decisamente realistico: chi di noi non si è trovato alle prese con una relazione da recuperare, iniziare o concludere?

E quante volte ci è capitato di non saper dire di no al capo o a un collega, mettendo a rischio il nostro equilibrio psicologico e andando incontro anche a forte stress? Se ci pensiamo un momento, quando ci siamo messi al centro e abbiamo compiuto delle scelte che rispecchiassero i nostri desideri, e non quelli degli altri?

La terapia psicologica come chiave per il cambiamento

Affrontare le sfide che la vita ci mette davanti può richiedere coraggio, determinazione e volontà. Ma, a volte, questo non basta a superare una situazione che ci mette a disagio o ci fa soffrire.

Scegliere di prendersi davvero cura di sé, rimettersi al primo posto, a volte può essere complicato. Ed è qui che entra in gioco la terapia psicologica, uno strumento fondamentale per riscoprirsi e costruire una nuova consapevolezza di sé.

“Quello bravo sei tu” vuole essere un inno al coraggio di iniziare a prendersi cura di sé, un plauso a chi ha già fatto un piccolo o un grande passo verso il proprio benessere psicologico, un incoraggiamento per chi questo passo stenta ancora a farlo.

Per questo, a corredo della campagna, Unobravo ha pubblicato il manifesto Quello Bravo sei tu.

Non solo TV

Insieme al passaggio degli spot in TV, come da tradizione Unobravo estende la campagna anche nei propri canali digitali, per creare una narrazione a 360 gradi che possa intercettare ancora più persone.

Alle interazioni con gli utenti social si affiancheranno le partecipazioni di Influencers e creator che amplificheranno ulteriormente il messaggio, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio sull’importanza del benessere psicologico e spingendo le persone a riflettere sulle proprie sfide quotidiane e a prendersi cura di sé stessi.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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