Che cos’è la psicoterapia psicodinamica? Che cosa differenzia questo orientamento dagli altri tipi di psicologia presenti nel panorama delle psicoterapie? Chi è il terapeuta e in che consiste il rapporto col paziente? Ogni quanto si va dallo psicologo che segue un orientamento psicodinamico? Queste sono solo alcune delle domande che ci assalgono quando pensiamo all’inizio di una psicoterapia psicodinamica. Nata dalla psicoanalisi, la terapia psicodinamica è utilizzata principalmente per il trattamento della sofferenza psicologica e della psicopatologia. Ti spieghiamo tutto in questo approfondimento.
Che cos’è la psicoterapia psicodinamica
L’approccio psicodinamico, fra tutti i tipi di psicoterapia, è uno degli orientamenti che esplora i “movimenti” del nostro mondo interiore, che avvengono tra coscienza e inconscio. Quest’ultimo è un mondo nascosto, dove ha origine tutto ciò che non è razionale, così come ad esempio i nostri desideri più profondi. Si tratta di una realtà interiore molto difficile da spiegare a parole, ma con cui entriamo in contatto, ad esempio, attraverso i sogni.
Proprio riportando in superficie le nostre parti inconsce, ad esempio, possiamo imparare a cogliere i segnali di una relazione tossica o di una condizione che non ci fa stare bene; ci possiamo rendere conto che non c’è una comunicazione profonda con l’altro, magari ci sentiamo frustrati, arrabbiati, tristi e non valorizzati o riconosciuti dai nostri affetti. È necessario in questi casi andare più nel profondo, rispetto a noi stessi e ai rapporti che stiamo vivendo.
Può essere fondamentale in questo senso l’inizio di un percorso psicologico, perché può permetterci di “prenderci” un momento solo nostro, uno spazio e un tempo in cui iniziare una ricerca personale, rispetto alla nostra storia e alle nostre dimensioni più intime. Essere in grado di sentire noi stessi, comprendere nel profondo ciò che sentiamo in diversi momenti della giornata e con diverse persone, può essere un fondamentale “sensore” e guida per muoverci verso ciò che è importante per noi.
Non sempre, infatti, è scontato e immediato renderci conto se siamo arrabbiati, felici oppure euforici, tristi o confusi, in preda all’ansia o angosciati. Teniamo sempre a mente che sentire noi stessi deve essere il punto di partenza di ogni rapporto che costruiamo, essere sempre onesti con noi, prima di tutto, per poi poter esserlo con gli altri.
Psicodinamica: significato
Il termine psicodinamica viene dall’unione di “psiche”, mente, e “dinamica” che fa riferimento a delle forze in movimento. I pensieri e le emozioni possono essere considerati come forze mentali che sono costantemente in movimento e spesso in conflitto tra di loro.
Una definizione di psicodinamica ce la dà la Treccani:
«Orientamento (detto anche psicologia dinamica), proprio di autori e correnti della psicologia del profondo, che antepone i processi alle manifestazioni osservabili della vita mentale, ricercandone cause e fini in fattori che si sottraggono al riconoscimento immediato della coscienza»
La psicologia psicodinamica è, dunque, lo studio dei processi mentali dal punto di vista dinamico. Fa esplicito riferimento a uno specifico approccio alla teoria della personalità, intesa come risultato della costante interazioni tra forze che possono interagire o essere in conflitto tra loro.
La teoria psicodinamica
Le basi della psicoterapia ad orientamento psicodinamico sono strumenti teorici e tecnici di matrice psicoanalitica. La teoria psicodinamica esplora aspetti del funzionamento intrapsichico e relazionale del paziente che non sono direttamente accessibili alla coscienza, come processi e dinamiche inconsce che influenzano continuamente la relazione terapeutica.
Una delle definizioni fondamentali di psicoterapia psicodinamica è stata proposta da Gunderson e Gabbard (1999). Secondo gli autori la psicodinamica è un approccio che “rivolge una profonda attenzione all’interazione terapeuta-paziente, con interpretazioni del transfert e delle resistenze, condotte in tempi accuratamente definiti e inquadrate in una elaborata valutazione del contributo del terapeuta alla relazione interpersonale”.
L'approccio psicodinamico comprende, quindi, numerosi modelli psicodinamici della personalità e tra questi menzioniamo:
- Il modello strutturale freudiano e i suoi sviluppi, che nasce con S. Freud e si evolve con gli psicologi dell’Io (H. Hartmann, A. Freud, J. Sandler, E. Erikson).
- L’approccio interpersonale, che si pone in posizione critica rispetto all’approccio freudiano, dando particolare importanza alle influenze esercitate sulla personalità da fattori sociali e culturali e alle interazioni personali (E. Fromm, H.S. Sullivan, F. Fromm Reichmann).
- La Psicologia del Sé, che teorizza l’esistenza di un Sé concepito con un suo funzionamento indipendente e una sua vitalità (H. Kohut).
L'approccio psicodinamico comprende, quindi, tutte le teorie in psicologia che vedono il funzionamento umano basato sull'interazione di pulsioni e forze all'interno della persona, in particolare inconsce, e tra le diverse strutture della personalità. Tra queste ricordiamo:
- La teoria delle relazioni oggettuali, che nasce con Melanie Klein per poi evolvere nel contributo di Fairbairn, Winnicott e Balint.
- La psicologia del sé, fondata dallo psicoanalista Heinz Kohut, che considerava la psicopatologia frutto di uno sviluppo del sé non sano.
- La psicologia dell’Io, che rappresenta un’evoluzione della teoria freudiana e al cui sviluppo hanno contribuito autori come Heinz Hartmann e Margaret Mahler.
Le basi della psicologia psicodinamica
Gli assunti di base delle terapie psicodinamiche permettono di differenziarle da altre forme di trattamento, come la terapia cognitivo-comportamentale che vedremo in seguito. Tra questi vi sono:
- il focus sulla comprensione e espressione degli affetti
- l’esplorazione dei tentativi di evitare o negare aspetti specifici dell’esperienza
- l’enfasi sulle esperienze della storia passata
- l’esplorazione delle relazioni interpersonali e della relazione terapeutica.
L’inconscio svolge un ruolo fondamentale nella costruzione della propria identità ed è la dimensione maggiormente esplorata nel corso di una terapia psicodinamica, con l’obiettivo da parte del terapeuta di restituire al paziente un senso di autenticità e unicità.
Psicodinamica: strumenti
Quali gli strumenti del metodo psicodinamico? Quali sono, nella terapia psicodinamica, gli esercizi che possono fare insieme terapeuta e paziente? La psicoterapia psicodinamica sostiene che la personalità e il funzionamento psichico derivino dalle esperienze dei primi anni di vita e dai rapporti umani che instauriamo.
In tal senso, alcuni degli strumenti del trattamento sono:
- L’interpretazione dei sogni
- L’analisi del transfert e del controtransfert
- L’esplorazione delle resistenze del paziente.
I sogni
L’interpretazione dei sogni è uno degli strumenti chiave del metodo psicodinamico, forse il più importante, proprio perché permette allo psicologo o psicoterapeuta e al paziente di “andare oltre” la superficie e i fatti concreti di tutti i giorni ed esplorare un linguaggio diverso, fatto di immagini e sensazioni. I sogni rappresentano, pertanto, una capacità di ognuno di elaborare con fantasia quanto vissuto nella quotidianità e trasformarlo in memoria.
Queste immagini, infatti, hanno un significato e una valenza tali da influire sul nostro umore e l’andamento delle nostre giornate; in un rapporto di psicoterapia possono essere approfondite grazie alla competenza del professionista, che guida e interpreta ricordi e percezioni attraverso il linguaggio verbale.
Come funziona la psicoterapia psicodinamica
La psicoterapia psicodinamica integrata, ispirandosi alla psicoanalisi, si concentra sull’inconscio e il rimosso. L’orientamento di tipo psicodinamico include un focus sul riconoscimento, la comprensione e il superamento di vissuti contraddittori per migliorare le esperienze e le relazioni interpersonali del paziente.
La terapia psicodinamica ha l’obiettivo di aiutare il paziente a capire come esperienze e traumi del passato influenzano il processo decisionale, il comportamento e le relazioni attuali. Non a caso è definita anche psicologia del profondo, poiché l’obiettivo non è quello di alleviare i sintomi superficiali ma di andare a scavare nell’interiorità, lavorando a fondo per comprendere la causa del malessere e del disagio psicologico.
Lo psicologo psicodinamico mira anche ad aiutare coloro che sono consapevoli e comprendono le origini delle proprie difficoltà sociali, ma non sono in grado di superare i problemi da soli. I pazienti imparano ad analizzare e risolvere le loro attuali difficoltà e cambiare il loro comportamento nelle relazioni attuali attraverso una profonda esplorazione e analisi di esperienze precedenti.
La terapia psicodinamica: come si svolge
È fondamentale innanzitutto evidenziare che il terapeuta rappresenta per il paziente qualcosa di nuovo rispetto ai rapporti passati. Non è un confidente, un dispensatore di consigli o qualcuno che risolve magicamente i nostri problemi, ma piuttosto un professionista con una teoria e degli strumenti ben precisi.
Alla base della relazione terapeuta-paziente vi è una dimensione fondamentale, che è quella dell’empatia, termine usatissimo nelle nostre conversazioni ma su cui spesso si tende a fare un po' di confusione. Per empatia si intende una situazione per cui ci sentiamo in profondo contatto con un altro essere umano con cui siamo in rapporto.
Gli incontri di psicoterapia psicodinamica hanno solitamente cadenza settimanale, ma la frequenza viene stabilita in accordo tra paziente e terapeuta in sede di primo colloquio. La durata della seduta di terapia è in media di 50 minuti, mentre il percorso terapeutico ha una lunghezza variabile: andare dallo psicologo è un percorso complesso e non è possibile stabilire a priori il tempo necessario perché si giunga a compimento. È anche vero, però, che esistono psicoterapie psicodinamiche brevi che lavorano su obiettivi più circoscritti.
La terapia psicodinamica breve
La psicoterapia psicodinamica breve lavora, come la psicoanalisi, sul profondo, ma si focalizza sul “qui ed ora”, concentrando l’attenzione su quello che porta il paziente e sullo schema messo in atto nelle sue relazioni attuali; questo consentirà di porre l’attenzione, con una modalità più diretta e veloce, sul problema da affrontare.
Mentre altri approcci lavorano anche sul sintomo, questa terapia si focalizza sulla causa del problema portato in seduta. In media una psicoterapia breve dura da 4 a 6 mesi, con colloqui a cadenza settimanale.
Psicopatologia e psicodinamica
Attraverso la psicoterapia psicodinamica possono trovare una cura diverse problematiche, come:
- Attacchi di ansia e attacchi di panico
- Depressione e bassa autostima
- Disturbi psicosomatici
- Problemi relazionali
- Disturbi della personalità.
Psicoterapia psicodinamica, sistemico-relazionale o cognitivo-comportamentale?
La terapia sistemico-relazionale e la psicoterapia cognitivo-comportamentale sono due degli orientamenti maggiormente “abbracciati” dai clinici, oltre a quello psicodinamico che abbiamo appena trattato. Cercheremo brevemente di descrivere entrambi gli approcci per evidenziare le differenze di trattamento.
La terapia sistemico-relazionale rivolge un’attenzione particolare al funzionamento e al benessere della famiglia e al contesto sociale in cui è inserita. L’intervento terapeutico può interessare il singolo individuo, così come la coppia, i genitori o l’intera famiglia. Questo orientamento mira, dunque, a riconoscere e valorizzare i punti di forza di un nucleo familiare nel tentativo di costruire nuove modalità di affrontare i problemi esistenti, considerando gli individui e i loro vissuti emotivi.
La terapia cognitivo-comportamentale (dall’inglese CBT, Cognitive-Behavioral Therapy) è, invece, una forma di intervento specificatamente centrata sull’analisi del rapporto tra pensieri, emozioni e comportamento, con l’obiettivo di aiutare la persona ad acquisire consapevolezza di alcuni processi di pensiero e comportamenti coinvolti nello sviluppo di disturbi psicopatologici. Un intervento sull’attività cognitiva può condurre a un cambiamento emotivo e comportamentale e a trasformazioni relative al personale contesto di vita.
Psicodinamica: libri consigliati
Ci sono numerosi libri sulla psicodinamica. Ecco i principali:
- “Manuale diagnostico psicodinamico”: si tratta di un manuale che si presenta come un tentativo sistematico di attuare una diagnosi psicologica su modelli clinici e teorie di orientamento psicodinamico.
- “Psichiatria psicodinamica”, di Glen O. Gabbard: la prima parte del volume esamina i principi fondamentali e i differenti metodi di trattamento, fornendo una solida base sia per gli studenti sia per i clinici più esperti. La seconda parte propone un approccio dinamico ai disturbi classificati nel DSM-5
- “Introduzione alla psicoterapia psicodinamica”, di Glen O. Gabbard: l’autore presenta i principi fondamentali della psicoterapia psicodinamica, focalizzandosi sul lavoro a lungo termine nella terapia individuale degli adulti.
- “Psicodinamica del serial killer”: ricco di esemplificazioni tratte da reali casi di cronaca e dagli studi scientifici condotti sugli assassini seriali, il libro accompagna il lettore in un viaggio verso la comprensione dell’oscura mente del serial killer e ne tratteggia in modo unico il suo profilo psicologico.
- “Psicodinamica della vita familiare”, di Nathan W. Ackerman: quest’opera intende offrire un contributo alla discussione sulla psicoterapia attraverso una riflessione sulle origini, valorizzando un testo ormai classico e presentando a quanti intraprendono il loro iter formativo un modo di fare terapia caratterizzato dall'attenzione all'essere umano e da una forte carica empatica.
- “Psicodinamica dei gruppi”: gli autori del libro sono tra i più importanti specialisti italiani di teoria e tecnica dei gruppi, e si riconoscono quasi tutti nel quadro di riferimento concettuale della gruppoanalisi.
- “Psicodinamica delle relazioni familiari”, di Marisa Malagoli Togliatti e Anna Cotugno: il volume propone un percorso di sintesi, rintracciando gli aspetti comuni nella conduzione del processo terapeutico.
- “Psicoterapia psicodinamica dei disturbi di personalità”: manuale di trattamento che descrive i principi di intervento con pazienti con disturbo borderline. Al contrario dei manuali nei quali le azioni del terapeuta sono predeterminate seduta per seduta, in questo caso i principi dell’intervento fanno da guida per il terapeuta.
- “Psicoterapia psicodinamica della depressione”: gli autori descrivono con chiarezza e concisione un modello di terapia psicodinamica della depressione, costruito per intervenire sulla conflittualità interna che contribuisce all'eziopatogenesi di diversi disturbi dello spettro depressivo.
- “Arte terapia. La prospettiva psicodinamica”: il testo presenta il campo teorico dell'arte terapia a indirizzo psicodinamico, la sua metodologia e alcune delle applicazioni pratiche maggiormente utilizzate in Italia.
Da segnalare, infine, un articolo molto interessante sulla psicodinamica del disturbo borderline di Paolo Migone, in cui si affronta questo disturbo presentando prevalentemente il pensiero di Otto Kernberg ,uno dei più conosciuti e principali autori che si sono occupati dell'argomento.
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