Cosa viene in mente pensando al Natale? Sicuramente le decorazioni, le feste in famiglia, i regali, un’allegria diffusa nell’aria che rende tutto un po’ più magico. Certo, può capitare di non vivere le festività in modo sereno e di trovarsi a gestire rapporti difficili in famiglia a Natale, sentendo quella che può essere definita “sindrome del Natale”, che fa vivere questo periodo di festa con ansia, stress e una certa tristezza.
In questo articolo proveremo a individuare alcuni elementi che possono far vivere il Natale in modo diverso, ravvivando un approccio positivo alla festività. Ma prima, proviamo a rispondere a una domanda: lo spirito natalizio esiste davvero?
Lo spirito natalizio
A indagare i meccanismi cerebrali che sollecitano lo spirito natalizio è stato il ricercatore Anders Hougaard che, insieme al suo team di neuroscienziati, ha cercato di “Rilevare e localizzare lo spirito natalizio nel cervello umano.”
Per condurre la ricerca, sono state coinvolte 20 persone divise in due gruppi: quelle che festeggiavano le tradizioni natalizie e quelle che, per loro cultura, non celebrano le festività del Natale.
Lo studio si è svolto sottoponendo ai volontari una serie di immagini (natalizie e non) mentre veniva eseguita loro una scansione cerebrale con la risonanza magnetica funzionale. Il risultato? Secondo l’equipe del dottor Hougaard lo spirito natalizio esiste:
“Esiste una ‘rete dello spirito natalizio’ nel cervello umano che comprende diverse aree corticali. Questa rete ha avuto un'attivazione significativamente più alta in un popolo che celebra il Natale con associazioni positive rispetto a un popolo che non ha tradizioni natalizie e associazioni neutre.”
Come sostiene Hougaard stesso, però, bisogna interpretare con cautela questi risultati. Sebbene siano un primo passo nell’indagine della rete neurale che si attiva dalle immagini natalizie, “Sono necessarie ulteriori ricerche su questo argomento per identificare i fattori che influenzano la propria risposta al Natale.”
Ma è possibile entrare nello spirito natalizio? Lo abbiamo chiesto a Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e Supervisore clinico di Unobravo, con cui abbiamo individuato cinque parole chiave utili per vivere positivamente il Natale:
- condivisione
- incontro
- dono
- atmosfera
- benessere psicologico.
Condivisione
La parola condivisione, nel suo significato etimologico, deriva dal latino con e dividere e vuol dire “possedere insieme”, “spartire”. Oltre che riferita a spazi o oggetti, questa parola racconta anche di partecipazione ed emozione, di un atto, quello appunto del condividere, che ci apre alla possibilità di sentirci più vicini agli altri attraverso un’esperienza comune.
Quanto è importante la condivisione per il nostro benessere psicologico?
“La condivisione conta tantissimo! Significa poter ricordare un sentire con qualcuno che per noi è importante. Significa poter fermare un pensiero, un’emozione, un vissuto arricchendolo dello sguardo dell’altro. La condivisione ci aiuta a non sentirci soli, sia nel momento che viviamo con l’altro, sia nel ricordo di quel momento.”
Incontro
L’esperienza pandemica degli ultimi anni ha limitato moltissimo le occasioni di incontro “dal vivo” che quest’anno, con le giuste attenzioni, sarà possibile vivere nuovamente. Le festività natalizie sono l’incontro per eccellenza:
- si sta di più in famiglia
- si esce più spesso insieme agli amici
- chi abita lontano da casa può “tornare a casa per Natale” e coltivare i legami che, per la distanza, a volte possono non essere tanto frequenti.
Cosa implica l’incontro con l’altro, in termini psicologici e come può aiutarci a vivere meglio il Natale?
“Spesso il Natale, e più in generale le festività, rappresentano un momento complesso da gestire, proprio perché possono essere un’occasione di condivisione “forzata” con chi non partecipa stabilmente alla nostra quotidianità.
Proprio per questo, lo sguardo dell’altro può essere avvertito come giudicante, generando in noi ansia e preoccupazione.
Diventa importante, quindi, trascorrere il nostro tempo dove ci sentiamo realmente a casa, dove non ci sembra di dover essere qualcosa di diverso da ciò che siamo. Spesso basta un pizzico di coraggio per trovare il posto giusto per noi!”
Dono
Che si tratti di un regalo azzeccato, scelto proprio per chi lo riceve, o di qualcosa fatto a mano o di gusto discutibile, un dono è qualcosa che dovrebbe far sentire meglio chi lo fa e chi lo riceve.
Qual è la psicologia del regalo, il meccanismo che sta alla base dell’atto di donare e perché può farci star bene?
“L’altruismo implica la possibilità di entrare in empatia con l’altro, intercettare i suoi bisogni e darvi risposta intervenendo attivamente. Una persona altruista mette in atto un comportamento in favore dell’altro senza ricevere alcun vantaggio, se non la sensazione positiva derivante dall’azione stessa.
Un dono rappresenta un modo per comunicare all’altro che teniamo a lui, che ci importa di ciò che prova. Creare questo contatto empatico arricchisce tanto chi riceve il dono che chi sceglie di farlo.
Donare significa creare connessione con l’altro e anche contribuire ad accrescere l’idea positiva che abbiamo di noi stessi.”
Atmosfera
Fare l’albero di Natale, decorare la scrivania in ufficio, creare con i più piccoli addobbi artigianali: l’atmosfera delle feste può contribuire ad entrare maggiormente nello spirito natalizio.
Ma perché può essere importante dedicarsi a creare un’atmosfera natalizia?
“Nell’immaginario collettivo, l’atmosfera natalizia è l’emblema del calore, della vicinanza emotiva, della cura e dell’attenzione reciproca. Tutte dimensioni che riscaldano, rassicurano e che rappresentano un bisogno, più o meno consapevole, di ognuno di noi.
Sarebbe importante riconoscere questi bisogni tutto l’anno e coltivare ogni giorno ciò che ci fa stare bene e ci regala serenità.”
Benessere psicologico
Eccoci alla cosa, secondo noi di Unobravo, più importante di tutte: il benessere psicologico. Come abbiamo visto, ci sono tanti elementi che possono concorrere a stimolare lo spirito natalizio dentro di noi.
Ma se non dovessimo riuscirci? Dobbiamo “per forza” sentire lo spirito del Natale? Come può venirci in aiuto la terapia psicologica?
“Non possiamo costringerci a provare qualcosa che è in conflitto con il nostro sentire attuale. Possono esistere tantissime ragioni per cui ci sentiamo in ansia, arrabbiati, impauriti o tristi.
Accogliere le proprie emozioni è sempre importante, perché la consapevolezza è il motore di ogni azione trasformativa. In questo percorso, il supporto di un esperto può essere determinante sia per guardare le cose da un’altra prospettiva sia per individuare e modificare le dinamiche personali e relazionali che generano in noi sofferenza.”
Con Unobravo, sperimentare i benefici di un’esperienza terapeutica è molto semplice. Ciascuno di noi avrà l’occasione di svolgere un percorso psicoterapeutico accompagnato da un professionista specializzato, competente ed empatico, che potrà guidarci attraverso il viaggio dentro di noi. Tutto questo utilizzando semplicemente una connessione internet.
Per iniziare, basterà compilare il questionario, incontrare il terapeuta assegnato nel primo colloquio conoscitivo gratuito e decidere in seguito se iniziare la terapia.