Relazioni

Il dipendente affettivo e gli incastri di coppia

Il dipendente affettivo e gli incastri di coppia
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Alessia Giuseppina Angela Vecchio
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
Unobravo
Pubblicato il
7.4.2023

Nei meccanismi di dipendenza affettiva, il partner diventa come una droga e tutto ciò che non riguarda l’oggetto d’amore perde progressivamente di interesse. Il legame relazionale di coppia che costruisce il dipendente affettivo è intriso di ossessione e sofferenza. 

Egli riduce i propri spazi di indipendenza pur di non perdere il partner, che viene considerato unica fonte di gratificazione, amore e benessere. Nel nostro articolo proveremo a capire meglio chi è e come si comporta un dipendente affettivo, ma anche chi è il partner di un dipendente affettivo e cosa succede quando una persona dipendente affettiva viene lasciata.

Il dipendente affettivo: una questione relazionale

La love addiction fa parte delle dipendenze comportamentali senza sostanze e implica una dinamica a due. È un disagio che trova la sua espressione in specifici incastri di coppia. Oltre al soggetto, infatti, vi è un Altro che partecipa alla danza disfunzionale. 

il dipendente affettivo
Ba Tik - Pexels

Perché si parla di “incastro” di coppia

Il partner riveste un ruolo importante nell’attivazione e mantenimento delle dinamiche di sofferenza dipendenziale. La personalità dipendente affettiva sembra vivere all’interno di un paradosso: non può stare né con il partner, né senza di esso quando:

  • stare col partner significa sopportare un rapporto di coppia frustrante e insoddisfacente (definito a volte relazione tossica), che nei casi peggiori può diventare amore violento
  • lasciare il partner è inimmaginabile, perché il dipendente affettivo cadrebbe in un’angoscia profonda legata ad antiche paure di abbandono e separazione. 

Le relazioni di coppia sono vissute dai dipendenti affettivi come un’esigenza imprescindibile perché la separazione dal partner è ingestibile e impossibile. La paura di rimanere soli finisce per incastrare i partner in una trappola emotivo-affettiva

Incastro 1: la co-dipendenza

La co-dipendenza è un legame simbiotico, come una saldatura, in cui di solito uno dei due membri della coppia ha urgenza di essere aiutato (ad esempio quando vive delle dipendenze, come da alcol, droga, gioco d’azzardo, ecc.) e l’altro se ne fa carico totalmente.

L’incastro avviene poiché il dipendente affettivo codipendente desidera salvare l’amato, tuttavia sperimenterà continue disillusioni di fronte alle altrui recidive e crolli, rendendosi conto che la dedizione spesa per il partner non sarà sufficiente per salvarlo. 

Allora si sentirà inutile, inadeguato, sperimenterà la solitudine e gli antichi vuoti affettivi non saranno colmati, anzi verranno vissuti ancora più intensamente. 

Nonostante ciò, la relazione difficilmente viene chiusa perché il dipendente affettivo ha bisogno di mantenere il legame e pensa “se l’altro sta male non può lasciarmi”. Così le promesse vengono continuamente infrante e riformulate pur di mantenere in vita la relazione. Questo non riuscire a staccarsi da una persona può comportare:

  • altalene emotive: continue vicinanze e strappi
  • illusioni e disillusioni 
  • meccanismi di controllo
  • bisogno di approvazione reciproco
  • ricerca di gratificazione fuori da sé
  • senso di colpa verso il partner.
la ferita del dipendente affettivo
Keira Burton - Pexels

Incastro 2: la controdipendenza

Il termine controdipendenza sta ad indicare una relazione caratterizzata dalla tendenza da parte di uno dei partner della coppia di evitare l’intimità emotiva

L’atteggiamento controdipendente porta il partner del dipendente affettivo a tenere una “distanza di sicurezza”, cercando di assicurarsi libertà e autonomia, sfuggendo dai legami profondi. Non ha fiducia nelle persone e mostra una scarsa tolleranza per il contatto. Sembra impermeabile, con una intensa cecità emotiva. 

Il fatto che i contro-dipendenti non abbiano bisogno di nessuno, viene interpretato dal dipendente affettivo come un segno di una vita sofferta e di un bisogno rimosso. Il dipendente affettivo vuole rimediare con il suo amore a quell’infanzia fredda e distaccata che ritiene abbia vissuto il partner, rimanendo vicino (troppo) a un partner che risulta respingente. 

Questa dinamica genera profonda sofferenza nel dipendente affettivo. Tipici profili di soggetti che stringono legami contro-dipendenti sono coloro che sviluppano tratti di personalità narcisistici (o un vero e proprio disturbo narcisistico di personalità) e i “soggetti briciola”. Le caratteristiche del legame contro-dipendente che si riscontrano più di frequente in questi casi sono:

  • insoddisfazione affettiva
  • dinamica “leone-gazzella”: il partner fugge dall’intimità emotiva, il dipendente emotivo lo inseguirà nella speranza di ricevere “briciole affettive” (breadcrumbing)
  • comunicazione squalificante
  • scarsa complicità 
  • assenza di condivisione di bisogni e desideri
  • aspettative polari circa la coppia e il futuro della relazione: un partner crede che durerà per sempre e l’altro non vede prospettive.

“Ti salvo per salvarmi”: il dipendente affettivo sa amare?

Sia nella co-dipendenza che nella contro-dipendenza vi è un comune denominatore: la necessità del dipendente affettivo di salvare l’amato. Alla base della volontà di far risorgere il partner dalle proprie ceneri, per far sì che possa raggiungere dei livelli più elevati di benessere, vi è la speranza di salvare se stesso

Desiderando di sentirsi amato e indispensabile nella propria relazione di coppia, il dipendente affettivo cerca di sanare le proprie ferite antiche legate alle relazioni di attaccamento primarie. Ma in realtà, il nutrimento che crede possa salvarlo dal vuoto, rischia di generare dinamiche ricorsive e nocive. 

Come capire se una persona è dipendente affettiva?

Ci sono alcune tipiche frasi di un dipendente affettivo che possono farci comprendere meglio il meccanismo in questione: 

  • “l’amore cura i miei problemi e i problemi del partner”, una credenza non realistica che sta alla base dell’agire emotivo del dipendente affettivo che, pur di convalidarla, giunge fino al deterioramento della vita personale
  • “io valgo solo se ho valore per l’altra persona, solo se il partner desidera stare con me”, come se la percezione di sé fosse del tutto determinata dai movimenti affettivi, pensieri, comportamenti dell’altro. Il partner del dipendente affettivo diventa “giudice assoluto”. 

La dipendenza affettiva, al contrario dell’attaccamento, non permette di avere una ampiezza di movimento esplorativo verso il mondo e verso di sé e ha, come conseguenza, quella di “legare” due libertà che si soffocano a vicenda, pur credendo che in quella costrizione (e solo all’interno di quella costrizione), si possa sopravvivere. 

Il dipendente affettivo, così, per raggiungere l’obiettivo profondo di salvarsi, diventa in realtà nemico di se stesso. 

Tipologie di dipendente affettivo

In letteratura è possibile rintracciare diverse tipologie di personalità dipendente.

OLA (Obsessed Love Addicts) ossia il dipendente affettivo ossessivo. Il tratto ossessivo caratterizza sovente la struttura del dipendente affettivo che manifesta:

  • pensieri ossessivi circa il partner, la relazione, la costruzione idealizzata della relazione futura e/o possibile
  • ruminazione
  • ansia e rimuginio. 

Questo profilo di dipendente affettivo, in particolare, ha tratti ossessivi evidenti che fungono da “colla”: la persona non lascia andar via il partner, nonostante sia indisponibile e nonostante non abbia un reale trasporto nei suoi confronti. 

La paura del cambiamento e del vuoto di pensiero che la separazione genererebbe, porta il dipendente o la dipendente affettiva a scegliere di mantenere una relazione dolorosa, sulla quale tenta di esercitare controllo.

NLA (Narcissistic Love Addicts), cioè il dipendente affettivo narcisista. Cosa succede se a essere narcisista è il dipendente affettivo? Si ha di fronte una persona che sviluppa una dipendenza dal partner per soddisfare il bisogno di gratificazione e conferme. 

La relazione risulta essere come un serbatoio a cui il partner narcisista e dipendente affettivo attinge per nutrirsi, per mantenere l’Ego sottile in precario equilibrio. Osservandolo, il dipendente affettivo narcisista non manifesta i comportamenti tipici del dipendente affettivo anzi, il suo spettro emotivo e d’azione si rifà del tutto ai tratti narcisistici. 

La sfumatura della dipendenza emerge (a volte anche violentemente) quando la persona “perde” il suo serbatoio. In questo caso potrebbe fare di tutto (manipolazione emotiva, ricatto, violenza) per mantenere lo status quo della relazione, divenendo manipolatore e dipendente affettivo insieme.

ALA (Ambivalent Love Addicts), il dipendente affettivo ambivalente. Nella dipendenza affettiva, la natura ambivalente si ritrova nel costrutto di intimità: 

  • anche se il dipendente ricerca spasmodicamente un partner, è terrorizzato dall’intimità emotiva
  • seppur non faccia grossi sforzi a lasciare andare il partner, è sovente alla ricerca di una “culla fusionale relazionale”.
il dipendente affettivo tradisce
Katie Salerno - Pexels

Il dipendente affettivo tradisce?

Possiamo immaginare il dipendente affettivo come un contenitore con un foro: per quanto possa essere riempito, sarà sempre vuoto. Le cure e la presenza del partner verranno richieste in una forma lamentosa e passiva, oppure in un modo più apertamente aggressivo, con voracità. 

Le attenzioni offerte in modo disinteressato e spontaneo da un partner affettuoso e attento verranno giudicate come banali, insipide, poco eccitanti, miserevoli e inadeguate perché non arriveranno a quel livello di simbiosi ricercato. 

L’amore equilibrato, per la persona dipendente affettiva, corrisponde a un amore scarso, scarno, non gratificante. Questo può essere il motivo per cui il dipendente affettivo tradisce o si trova a pensare al tradimento

Le persone dipendenti affettive spesso scelgono dei partner con una vita caotica perché questa ha la funzione di distrarre dal proprio mondo emotivo, che viene vissuto come ingestibile, incontrollabile, troppo pieno e contemporaneamente troppo vuoto. 

Spostando l’attenzione e le proprie energie sulla vita del partner, non restano tempo e risorse per pensare e attivarsi circa le proprie condizioni interne e la ferita del dipendente affettivo non viene presa in considerazione. L’altro diventa un perno attorno a cui far ruotare l’autoregolazione dei propri stati emotivi e delle proprie mappe cognitive e mentali. 

Il dipendente affettivo e la sessualità 

Come ama un dipendente affettivo? Il dipendente affettivo, a seguito delle esperienze relazionali precoci esperite, ha costruito un profondo senso di non amabilità, come se tra le sue aspettative non ci fosse la dedizione di un partner amorevole. Avere fiducia esporrebbe il dipendente affettivo al rischio della ferita abbandonica. 

Per poter mantenere viva la relazione con il partner, il dipendente affettivo utilizza molte frecce del proprio arco. Una di quelle più robuste è la sessualità. Il sesso, come afferma la psicoterapeuta Robin Norwood, è per il dipendente affettivo una delle strategie più importanti per “guarire” il partner attraverso il proprio amore

Ogni incontro carnale è un tentativo di cambiamento relazionale. Inoltre, l’atto sessuale può essere l’unico aspetto gratificante del rapporto di coppia, l’unico modo di sentirsi realmente desiderati e vicini al partner, l’unico modo per essere “visti” dall’altro.

Una sfida di seduzione e potere da vincere, un accordo fisico perfetto e appagante all’interno di una relazione infelice. L’area della seduzione e della sessualità è uno dei pochi spazi relazionali in cui la persona dipendente affettiva cerca di esercitare il proprio potere:

  • il potere di attirare e trattenere a sé il partner
  • il potere illusorio di rafforzare il legame e renderlo indissolubile
  • il potere di essere costruttore di sensazioni intense che fanno sentire vivi
  • il potere di spingere il partner verso la simbiosi e l’esclusività
  • il potere di appagare il partner che diventa vittoria di una sfida personale
  • il potere di esistere con il corpo, attraverso il corpo.

Ma tutto ciò di solito dura poco, il tempo di incontri fugaci, poi ritorna il vuoto.

personalità dipendente
Maksim Goncharenok - Pexels

Cosa succede quando il dipendente affettivo viene lasciato?

Uno dei nuclei di sofferenza del dipendente affettivo è relativo ai vissuti di perdita e di angoscia di essere abbandonato. L’abbandono è uno spettro terrificante di fronte al quale il dipendente affettivo non vuole, o non vuole nuovamente trovarsi e, per evitarlo, fa di tutto. 

Cerca di creare gratitudine nell’altro, cerca di essere indispensabile, affidabile, comprensivo, accondiscendente a tal punto che i propri bisogni si stagliano sfocati sullo sfondo della relazione. Come si comporta un dipendente affettivo quando viene lasciato?

Quando accade che il partner decide di interrompere il legame, il dipendente affettivo vive lo stesso copione a cui è abituato, rinforzando le credenze di non amabilità e disvalore personale. L’abbandono lacera la ferita del dipendente affettivo, una ferita già aperta e sanguinante.

E il dipendente affettivo viene risucchiato in una spirale di negatività e senso di colpa dalla quale crede di poter uscire solo attraverso un nuovo specchio esterno (uomo o donna) da cui poter ricevere feedback positivi (temporanei ed effimeri) sul proprio sé.

Bibliografia

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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