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Demofobia: la paura della folla

Demofobia: la paura della folla
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Redazione
Unobravo
Pubblicato il
5.5.2023

La vita di ogni giorno può portarci a sperimentare situazioni in cui ci ritroviamo immersi nella folla: può trattarsi del tragitto quotidiano che compiamo per andare al lavoro con i mezzi pubblici (come metropolitane o autobus), o se decidiamo di andare a fare spese in un centro commerciale molto frequentato.

Possiamo poi ritrovarci in mezzo a una moltitudine di persone in caso di grandi eventi come un concerto o una partita allo stadio, quando siamo in viaggio, andiamo a vedere un film al cinema o partecipiamo a un evento nella piazza della nostra città.

Ma se per qualcuno è del tutto normale trovarsi tra altre persone, per qualcun altro situazioni come queste possono causare un forte disagio, tanto grande da diventare una vera e propria fobia della folla. Come si chiama la paura di stare in mezzo alla gente e in cosa consiste nello specifico?

fobia delle folle
Josh Sorenson - Pexels

Demofobia: significato

Che significato dare alla paura della folla? La fobia di stare in mezzo alla folla è definita demofobia. La sua etimologia deriva dal greco demos (popolo) e phobos (paura). 

Ma cos’è la demofobia esattamente? Si tratta di una paura che possiamo trovare di frequente in persone con disturbo da panico, agorafobia o altri disturbi d’ansia. É possibile anche trovare la paura della folla insieme a quella della contaminazione, come può accadere nel caso di ansia da covid o disturbo ossessivo compulsivo

Il termine demofobia ha anche dei sinonimi: enoclofobia e oclofobia, la cui etimologia è quella che a livello letterale si traduce proprio con paura della folla (da ochlos “folla”). L’unica differenza tra oclofobia e demofobia è infatti la traduzione letterale, ma il significato resta invariato.

Indipendente da come si chiama la paura della folla, la persona demofobica sperimenta molti dei sintomi che ricorrono anche in altri tipi di fobie e su cui è possibile intervenire anche con un lavoro psicologico, per evitare conseguenze dannose per la salute mentale. Vediamo meglio i sintomi della demofobia.


Paura della folla: i sintomi

Il soggetto che ha paura della folla può avere sintomi fisici e psicologici. Anche se non sono stati sviluppati test specifici sull’enoclofobia, possono essere adoperati altri test per l'ansia come la Panic Disorder Severity Scale (PDSS), utilizzata anche nella diagnosi di agorafobia.

Tra i sintomi sperimentati dalle persone che hanno paura della folla ricordiamo:

Come accade in altri disturbi fobici, il comportamento più frequente assunto da un soggetto demofobico è quello dell’evitamento, un meccanismo di difesa che lo porta a sfuggire le situazioni in cui è possibile ritrovarsi in mezzo a grandi folle. 

Differenza tra demofobia e agorafobia 

L’agorafobia è la paura degli spazi aperti ma, nell’agorafobia, a differenza della demofobia, non è la paura di stare in mezzo alla folla a scatenare la reazione fobica, quanto l’ansia che deriva dal pensiero di trovarsi a vivere una situazione da cui è difficile allontanarsi e per cui, in caso di attacchi d’ansia, non si trova l’aiuto di cui si ha bisogno o si teme il giudizio altrui.

Entrambe le fobie possono però sovrapporsi e, se troviamo presenti in contemporanea la paura di folle e “luoghi dove non puoi scappare”, la demofobia dovrebbe essere considerata un sintomi specifico dell’agorafobia.

Ma dietro la demofobia possono nascondersi anche ragioni. Avere paura della folla può assumere il significato del timore del giudizio altrui, ad esempio quando si deve tenere un discorso davanti a un grande pubblico. In questi casi possiamo ricondurre pensieri come “la folla mi fa paura” a una delle possibili manifestazioni dell’ansia sociale.

attacchi di demofobia
Andrea Piacquadio - Pexels


Demofobia: le cause 

Come accennato, è possibile ricondurre la fobia di stare nella folla a diverse cause. In molti casi la demofobia è un sintomo secondario ad altre problematiche e spesso si tratta di disturbi d’ansia. 

All’origine possono esserci esperienze traumatiche che la persona ha vissuto e che hanno scatenato il timore di “essere schiacciato” da una folla agitata o fuori controllo (pensiamo a una manifestazione di piazza, a un concerto o a un evento allo stadio).

La fobia della folla può derivare infatti da un’esperienza di ansia sperimentata in mezzo ad altra gente (pensiamo per esempio a un attacco di panico), che può far emergere la paura di perdere il controllo oppure quella di svelare le proprie fragilità agli altri.

L’esperienza collettiva del coronavirus, inoltre, in alcuni casi ha reso vulnerabili alla demofobia anche persone che hanno sperimentato l’ansia da covid, portandole a evitare quelli che sono stati definiti, nei periodi più intensi della pandemia, assembramenti.

La paura di uscire, di camminare in luoghi pieni di persone e della folla è una fobia che anche alcuni personaggi dello spettacolo sperimentano. Celebre è il caso della demofobia di Vaporidis, che ha condiviso questo problema in varie testate giornalistiche dichiarando

“Non riesco proprio a stare alle feste o alle occasioni pericolose. La gente mi fa paura: soffro di demofobia.”.


Come superare la demofobia

Come si cura la demofobia? In certi casi, per imparare come affrontare la paura della folla, può essere necessario rivolgersi alla psicologia e richiedere l’aiuto di un esperto, come uno psicologo online Unobravo.  

Ma quale vantaggio può dare un trattamento psicologico a chi si ritrova a pensare “ho paura della folla, di certo soffro di demofobia”?  

Se non opportunamente gestita e trattata, la demofobia può diventare persistente e, in alcuni casi, portare a sperimentare condizioni di isolamento volontario (pensiamo alla paura della folla nei bambini o negli adolescenti, che corrono il rischio di evitare qualsiasi occasione di condivisione degli spazi quali aule scolastiche, centri sportivi o giardini urbani). 

Uno degli approcci psicoterapeutici d’elezione per trattare la paura irrazionale della folla è la terapia cognitivo comportamentale, che utilizza le tecniche di:

  • esposizione
  • ristrutturazione cognitiva
  • rilassamento.

Attraverso l’esposizione graduale, la persona che ha paura della folla può imparare a gestire l’ansia che sperimenta attraverso l’avvicinamento allo stimolo fobico, che la aiuterà pian piano a ridurre l’evitamento delle situazioni che causano questa paura.

Con la ristrutturazione cognitiva, poi, si andrà a intervenire sul riconoscimento dei propri pensieri affinché, passo dopo passo, quelli che mantengono il problema possano essere “sfidati” in favore di una sempre maggiore autonomia di gestione della fobia.

Le tecniche di rilassamento sono poi un utilissimo approccio alla cura della demofobia. Il rilassamento può essere perseguito praticando la respirazione diaframmatica o il rilassamento muscolare progressivo, che il terapeuta stesso potrà insegnare al paziente affinché egli diventi via via autonomo e possa svolgerli da solo. Molto utili possono essere anche gli esercizi di mindfulness per l’ansia.

Come accade per altre fobie, è fondamentale imparare a riconoscere i segnali del problema, non sottovalutarli e agire in tempo, per evitare che esse, come nel caso della fobia di stare tra la folla, diventino invalidanti e comprometta in modo significativo la vita di chi le sperimenta.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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