Salute mentale

Come capire se la psicoterapia funziona?

Come capire se la psicoterapia funziona?
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Luigi Ferraro
Redazione
Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
7.2.2020
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Una persona intraprende un percorso di psicoterapia per un sintomo o un disagio legato ad aspetti emotivi o relazionali che creano difficoltà e influiscono sulla sua qualità di vita. Siamo abituati a ritenere che la remissione dei sintomi è il segno più ovvio che una psicoterapia stia funzionando: se essi vanno via via diminuendo, pensiamo che si stiano raggiungendo gli obiettivi prefissati. È davvero così? Come capire se la psicoterapia funziona?

In un percorso di psicoterapia il miglioramento non così è lineare e le cose possono paradossalmente peggiorare prima di migliorare. Un po' come quando siamo alle prese con il cambio di stagione: quando apri l'armadio e inizi a svuotarlo. All'inizio può sembrare tutto travolgente e disordinato ma, quando inizi a organizzare le cose e a decidere ciò di cui hai bisogno, il disordine diventa più gestibile e sembra che ci sia davvero un progresso.

Man mano che si procede si contattano emozioni più dolorose, provocate però da una maggiore consapevolezza di sé e ciò, naturalmente, può spaventare, perché si ha paura della propria rabbia, delle proprie ferite e della tristezza e ciò è comprensibile.


La via per la guarigione a lungo termine

Ci sono anche altri segnali, meno concreti, che indicano che una psicoterapia sta progredendo. Ad esempio:

  • la capacità di potersi fidare di un'altra persona con cui condividere la propria storia e le proprie emozioni;
  • il crearsi uno spazio in cui poter riflettere e concentrarsi su se stessi e chiedersi perché si fa quello che si fa.

Normalmente siamo intorpiditi dalla routine e soprattutto dal cercare metodi più veloci e meno impegnativi, attraverso l'automedicazione, che ci facciano bypassare la sofferenza. Pertanto occorre dotarsi di pazienza.

Artem Podrez - Pexels

Medico-paziente e paziente-terapeuta

Nel rapporto medico-paziente quest’ultimo ha un ruolo più passivo: gli viene richiesta una minore collaborazione se non nel seguire l'assunzione di determinati farmaci e nell'eseguire determinati esami diagnostici. In psicoterapia, invece, non esiste nessuna “pillola magica” che aiuti a risolvere i problemi: al paziente viene richiesto un maggior coinvolgimento nel processo terapeutico, che viene definito “alleanza terapeutica”. La psicoterapia sta funzionando se, nella costruzione e nel mantenimento di una buona alleanza terapeutica, si impara a tollerare la frustrazione che deriva dal fatto che occorre tempo e impegno, anche personale, per raggiungere gli obiettivi che ci si è prefissati.

Funziona davvero?

La psicoterapia online funziona davvero? Quando una psicoterapia non funziona, in genere, è lo stesso terapeuta ad accorgersi se il paziente sta incontrando delle difficoltà nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Così, analizza la situazione per capire se qualcosa nell’alleanza con il paziente non funziona più e quali aspetti possono essere migliorati, anche confrontandosi con il paziente stesso.

Se nel rapporto paziente terapeuta questo manca, bisogna sollevare la questione. La riflessione comune sugli aspetti che provocano perplessità potrebbe aiutare a:

  • rimodulare la relazione tra le due parti
  • riconsiderare gli obiettivi della terapia
  • rinsaldare l’alleanza terapeutica.


Spesso, quando le persone iniziano una terapia, vogliono sapere come funziona ed esattamente come si sentiranno prima di iniziare, proprio perché immaginano che il percorso proceda in maniera lineare e quasi in maniera indipendente da loro stessi. Nonostante esistano tanti tipi di psicoterapia, la relazione tra ogni paziente e ogni psicoterapeuta sarà sempre unica, e sarà quest'ultima a fare la differenza. Quindi non si potrà dire a priori come sarà la relazione e come il percorso terapeutico andrà: il modo migliore per capirlo è sperimentarlo attraverso se stessi.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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