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Body positivity e body neutrality: come approcciamo al nostro corpo?

Body positivity e body neutrality: come approcciamo al nostro corpo?
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Enrico Reatini
Redazione
Psicologo ad orientamento Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Pubblicato il
29.8.2024

Negli ultimi anni, il tema dell'immagine corporea ha preso uno spazio abbastanza centrale nel dibattito psicologico, riflettendo la crescente consapevolezza dell'impatto che questo ha sul benessere individuale. 

In tal senso, nel 2021 una meta-analisi condotta da un team internazionale guidato da Jake Linardon della Deakin University ha evidenziato che la “flessibilità dell'immagine corporea”, ossia la capacità di accettare i propri pensieri e sentimenti sul corpo senza cercare di cambiarli, è collegata a numerosi processi psicologici adattivi rappresentando un fattore protettivo rispetto ai disturbi alimentari e non solo. 

La ricerca ha passato al vaglio 62 studi pubblicati negli anni precedenti e ha dimostrato che una maggiore flessibilità dell'immagine corporea è associata a minori probabilità di sviluppare disturbi alimentari e a minori possibilità di incorrere in problemi di salute mentale, oltre essere associata a livelli più alti di benessere psicologico.

In questo contesto, movimenti sociali come la Body positivity, attivo da tempo, e approcci più recenti come la Body neutrality stanno guadagnando sempre più attenzione. 

Questi movimenti sociali, pur con alcune differenze e con diverse criticità, mirano a creare una società più inclusiva e rispettosa, dove ognuno possa sviluppare una relazione più sana con il proprio corpo.

body positivity e body neutrality
Shvetsa - Pexels

Body positivity e body neutrality: immagine corporea e movimenti sociali  

Cos’è la body positivity? Come detto, con il termine body positivity non ci riferiamo a un costrutto teorico specifico, bensì a un movimento sociale con una storia non lineare ma ben definita. 

Negli anni '60 e '70 del secolo scorso, come risposta alle crescenti pressioni sociali e mediatiche che stigmatizzavano le persone sovrappeso, negli Stati Uniti nacque il Fat Acceptance Movement

Da questo movimento prese vita, nel 1969, la National Association to Advance Fat Acceptance (NAAFA), un'organizzazione che si batteva contro la discriminazione basata sul peso. 

Negli anni '90 e 2000, il movimento iniziò a evolversi, ampliando il suo focus sull'accettazione e l’apprezzamento di tutti i corpi, indipendentemente dal motivo per cui essi venivano disprezzati o  sottorappresentati. 

Durante questo periodo, il termine "body positivity" iniziò a essere utilizzato più frequentemente e a guadagnare influenza nel mondo della moda, dell'intrattenimento e dei social network.

Il movimento della body positivity, a oggi, ha allargato il suo campo d'azione promuovendo valori come l'accettazione e l'apprezzamento di tutti i tipi di corpi, cercando di costruire una cultura in cui le persone possano sentirsi sicure e orgogliose del proprio aspetto, senza doversi conformare a norme esterne. 

Recentemente, un'analisi proposta da Cohen e altri per la rivista specializzata Body Image ha esaminato 640 post di Instagram selezionati tra account verificati di influencer della body positivity. 

Questa analisi ha evidenziato che:

  • i post presenti sui profili Body positive contengono tipicamente immagini di persone con tratti e taglie corporee solitamente sottorappresentate negli account tradizionali 
  • c’è un’importante coerenza tra gli obiettivi proposti dal movimento e la loro azione offrendo, inoltre, indizi sull’utilità di questo tipo di profili.

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Body neutrality vs body positivity: differenze

Tuttavia, ogni medaglia ha il suo rovescio e la body positivity, può a volte creare pressioni aggiuntive relative all’imperativo di dover costantemente amare il proprio corpo.

Nell’ultimo decennio, di  conseguenza, ha preso sempre più forma un nuovo movimento sociale definito body neutrality

Questo movimento si concentra sull’accettazione del corpo per le sue capacità e funzioni, svincolando questo concetto dalla necessità di dover amare se stessi o celebrarsi. 

Infatti, mentre la body positivity punta all'amore verso il proprio fisico, la body neutrality offre un modo più realistico per vivere in pace con il proprio corpo, attraverso il riconoscimento e l’accettazione della sua funzionalità.

Impatto psicologico della body positivity: dai possibili benefici alle criticità

La body positivity è un movimento molto influente che sta cambiando il modo in cui la società percepisce la bellezza e l'accettazione del corpo. Negli ultimi anni il movimento ha guadagnato popolarità sui social media, suscitando sia elogi che critiche, fino a essere considerato una vera e propria moda.

Heleen van der Tuuk, della Tilburg University ha evidenziato i potenziali vantaggi e svantaggi della body positivity intesa come tendenza social. 

La ricerca ha evidenziato che, sebbene vi sia la possibilità che l’esposizione a immagini di body positivity comporti diversi benefici, tra cui il miglioramento dell’autostima, essa potrebbe paradossalmente spingere alcune persone a oggettivare ulteriormente il proprio corpo.  

Analisi come quella appena riportata ci dimostrano quanto possa essere complesso quantificare e qualificare l’impatto di un movimento sociale così diffuso su una variabile psicologica.

Pertanto, affacciandoci su un argomento così articolato, non c’è da sorprendersi se da un lato alcuni studi confermano un impatto positivo del movimento body positive mentre altre ricerche si concentrano prevalentemente sulle sue importanti criticità.

Per esempio, una ricerca condotta da Vendemia e Robinson nel 2022, ha evidenziato che incoraggiare le persone a valorizzare e accettare i propri corpi senza conformarsi a standard estetici irrealistici può migliorare l'autostima e ridurre i sentimenti di insicurezza e inadeguatezza. 

In un'analisi della letteratura condotta da Tylka e Wood-Barcalow nel 2015 è stato sottolineato, invece,  il valore protettivo dell’accettazione corporea. Infatti, le persone che praticano la body positivity hanno meno probabilità di soffrire di disordini alimentari e di adottare comportamenti alimentari dannosi. 

Infine, uno studio esplorativo pubblicato su Sex Roles ha rilevato che l'esposizione a immagini realistiche di corpi nei media è associata a una maggiore soddisfazione corporea e a una percezione più positiva del proprio corpo.

Allo stesso tempo, tuttavia, altri studi, come quello condotto da Legault e Sago nel 2022 hanno valutato che, nonostante i suoi meriti, il movimento  body positivity può creare nuove forme di pressione psicologica.

Tra le forme di pressione troviamo quella di dover sempre sentirsi positivi riguardo al proprio corpo. Questo effetto, che rappresenta una delle critiche maggiormente esposte dai detrattori della body positivity, può essere problematico per coloro i quali lottano con problemi di immagine corporea e trovano difficile amarsi incondizionatamente. 

Dal punto di vista cognitivo, infatti, questo ideale rischia di rafforzare l’idea illogica che vi sia una correlazione diretta tra il modo in cui ci vediamo allo specchio e la felicità. 

La body positivity è anche criticata per il rischio di minimizzare o ignorare problemi di salute legati al peso e all'obesità. L’esperto di malattie cardiovascolari Mc Worther nel 2020 ha sollevato preoccupazioni riguardo al fatto che il movimento potrebbe influenzare negativamente la percezione della necessità di interventi medici e di salute pubblica per affrontare l'obesità.

body positive
Polina Tankilevitch - Pexels

Body positivity e body shaming: la dinamica di gruppo ci protegge

Nonostante alcune criticità, la body positivity ha il grandissimo merito di rappresentare un baluardo fondamentale nella lotta al body shaming

Il body shaming, ovvero la pratica di criticare o ridicolizzare qualcuno per il proprio aspetto fisico, può avere gravi conseguenze psicologiche, tra cui bassa autostima, depressione e disturbi alimentari. 

Un articolo del 2022 pubblicato sull’ International Journal of Academic Research in Business and Social Sciences ha rilevato che gli adolescenti vittime di body shaming sono più propensi a sviluppare sintomi depressivi e problemi di autostima. 

Inoltre, il body shaming perpetua stereotipi negativi e contribuisce alla discriminazione basata sull'aspetto fisico, influenzando negativamente le opportunità sociali, educative e lavorative delle vittime. 

Infatti, uno studio pubblicato sull’International Journal Of Community Medicine And Public Health ha osservato come il body shaming influenzi in modo diretto le percezioni sociali e le opportunità economiche delle vittime.

In questo contesto, la costante lotta della body positivity affinché venga tutelato il diritto umano di poter essere orgogliosi del proprio corpo può garantire un impatto positivo e diretto sulla società e su questo diffuso problema. Essa, tuttavia, rappresenta una possibile risposta a questa emergenza, ma non è l’unica possibilità.

La risposta della body neutrality

Il movimento della body neutrality sta guadagnando sempre più attenzione come alternativa alla body positivity.

Uno studio del 2024 pubblicato su Body Image ha evidenziato che le persone che praticano la body neutrality riportano una maggiore soddisfazione del corpo rispetto a quelle che cercano di mantenere un atteggiamento costantemente positivo verso il proprio aspetto. 

La body neutrality, infatti, ci invita a spostare l'attenzione dall'aspetto fisico del corpo verso ciò che il corpo può fare e come ci fa sentire, riducendo l'importanza dell'aspetto fisico nella definizione del valore personale.

L'atteggiamento neutrale verso il corpo non solo risulta meno stressante per chi lo pratica, ma mantiene molti dei vantaggi ottenuti attraverso un atteggiamento body positivity.

Uno precedente studio pubblicato su Body Image nel 2023 ha mostrato che praticare la body neutrality può ridurre l'ansia legata all'aspetto fisico e diminuire l'ossessione per il corpo. Al contempo, la ricerca sopracitata di Tylka e Wood-Barcalow (2015) ha mostrato che, in un gruppo sperimentale, l'adozione di un atteggiamento neutrale verso il corpo è stata associata a livelli più elevati di autostima.

La body neutrality ha però un’enorme criticità. Essa infatti, richiede un alto livello di accettazione del corpo che può essere arduo da raggiungere senza un supporto psicologico adeguato. In questo modo, l’atteggiamento neutrale rischia di essere poco praticabile proprio per le persone per cui è consigliato. 

In questo senso è importante sottolineare, ancora una volta, che body positivity e body neutrality sono movimenti sociali, con tutti i vantaggi e le limitazioni che ne derivano. 

Essi sono fondamentali per veicolare messaggi positivi, ma è essenziale approcciarsi a questi contenuti con consapevolezza. Questi movimenti, infatti, non possono rappresentare una risposta adeguata e sufficiente per affrontare difficoltà individuali legate all'immagine corporea.

body positive movimento
Jennifer Enujiugha - Pexels

Body Positivity e Body Neutrality: storie come modelli

Indipendentemente dalla corrente di riferimento, film e libri hanno avuto e continuano ad avere un ruolo cruciale nella diffusione dei messaggi di accettazione del corpo. 

Uno studio condotto da Hefner e colleghi per Media Psychology dimostra che l’esposizione a diversi tipi di rappresentazione corporea in televisione può incidere sull'autostima e la soddisfazione degli spettatori. 

Le storie raccontate attraverso questi media hanno, infatti, il potere di influenzare negativamente o positivamente le percezioni del pubblico riguardo al corpo e all'autostima.

A tal proposito, abbiamo pensato di presentare una breve selezione di opere che libere da idee preconcette riflettono e promuovono valori di accettazione delle nostre unicità. Vediamole meglio.

Cinema e accettazione del corpo

Tra i film che promuovono la body positivity ricordiamo:

Little Miss Sunshine (2006). Diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris, è una commedia drammatica che racconta la storia di una famiglia in viaggio attraverso gli Stati Uniti per portare la giovane Olive a un concorso di bellezza per bambini. Il film contiene forti messaggi di body positivity e critica gli standard di bellezza imposti dalla società.

The Greatest Showman (2017). Diretto da Michael Gracey, questo film musicale è diventato un fenomeno culturale per la sua musica coinvolgente e le sue spettacolari coreografie, ma anche per i messaggi di inclusività e accettazione che veicola. 

Ispirato alla vita del celebre impresario circense P.T. Barnum, celebra la diversità e promuove la body positivity attraverso la rappresentazione di personaggi unici e straordinari.

Letteratura e accettazione del corpo

Oltre ai contenuti online su blogs e social media sulla body positivity, anche la narrativa tratta il tema in modo più o meno diretto. Tra i diversi titoli ricordiamo:

Fame: storia del mio corpo di Roxane Gay (2017). Questa autobiografia è un'intensa e sincera riflessione sull'esperienza personale dell'autrice con il suo corpo, il cibo e la società. Il libro offre una narrazione potente che si intreccia con temi relativi all’accettazione di sé, fornendo una visione personale e toccante delle sfide legate all'immagine corporea.

Specchio delle mie brame. La prigione della bellezza di Maura Gancitano (2022) che esplora come il concetto di bellezza sia diventato opprimente nell’epoca contemporanea e suggerisce come poterla ripensare, per vivere liberamente il rapporto con il corpo.

Dal body shaming al body loving. L’immagine perfetta della donna nel web di Giusi Mannelli (2022). Questo saggio di psicologia e didattica esplora i pericoli del web, la dipendenza dai social media e la loro influenza su identità e percezione di sé. Mira a fornire strumenti sia ai giovani che agli adulti per proteggersi dalle insidie online, guidando i lettori nel passaggio dal body shaming al body loving

Concludiamo il nostro elenco con L'arte della gioia di Goliarda Sapienza (1998), un libro che,

pur non trattando direttamente il tema della body positivity, offre un potente messaggio di libertà, autodeterminazione e accettazione di sé che risuona con i principi del movimento. 

La storia della protagonista Modesta esplora la vita di una donna che sfida le norme sociali e cerca di vivere autenticamente, rappresentando un esempio di empowerment femminile e di accettazione del proprio corpo.

Bibliografia

  • Aubrey, J. S., Zeng, J., Saha, K., Gahler, H., & Dajches, L. (2024). The body positive… or the body neutral? A content analysis of body positivity and body neutrality hashtagged videos on TikTok. Body Image, 50, 101737.
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  • Cohen, R., Irwin, L., Newton-John, T., & Slater, A. (2019). # bodypositivity: A content analysis of body positive accounts on Instagram. Body image, 29, 47-57.
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  • Linardon, J., Anderson, C., Messer, M., Rodgers, R. F., & Fuller-Tyszkiewicz, M. (2021). Body image flexibility and its correlates: A meta-analysis. Body image, 37, 188-203.
  • McWhorter, K. L. (2020). Obesity acceptance: Body positivity and clinical risk factors. Cardiac diseases—Novel aspects of cardiac risk, cardiorenal pathology and cardiac interventions.
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  • Tylka, T. L., & Wood-Barcalow, N. L. (2015). What is and what is not positive body image? Conceptual foundations and construct definition. Body image, 14, 118-129.
  • Van der Tuuk, H. (2023). The Impact of Body Positivity on Self-Compassion: Exploring the Mediating Role of Self-Objectification.
  • Vendemia, M. A., & Robinson, M. J. (2022). Promoting body positivity through stories: How protagonist body size and esteem influence readers’ self-concepts. Body Image, 42, 315-326.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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