La psicologia infantile: cos’è e di cosa si occupa
La psicologia dell’età evolutiva: cos’è, quali sono i disturbi dell’età infantile e cosa fa uno psicologo dell’infanzia
La salute psicologica è importante in ogni fase di vita e, soprattutto quando si parla di crescita psicologica del bambino, diventa fondamentale. Come vedremo in questo approfondimento, l’età evolutiva in psicologia è un momento molto delicato. Le esperienze di vita di questa fase infatti, influenzeranno il futuro sviluppo psichico del bambino.
Che cosa si intende per psicologia dell'età evolutiva o psicologia infantile? Cosa studia la psicologia infantile? Chi è e cosa fa lo psicologo infantile? Rispondiamo a queste domande nel nostro approfondimento sulla psicologia evolutiva, iniziando dalla definizione di psicologia infantile per passare a una breve panoramica sui problemi psicologici legati all'infanzia e sull’importanza di rivolgersi a uno psicologo dell’età evolutiva quando c’è la necessità.
Psicologia infantile: cos’è
La psicologia infantile e dell’età evolutiva, anche detta psicologia pediatrica, è la disciplina che, tra i rami della psicologia, si concentra sullo studio della psicologia del bambino, del suo comportamento, del suo processo di crescita e dello sviluppo della sua personalità. Possiamo dividere la psicologia dell’infanzia in tre diverse fasi:
- la psicologia dei bambini da 0 a 3 anni (psicologia dell'età evolutiva della prima infanzia)
- la psicologia infantile da 2 anni a 6 anni (seconda infanzia)
- la psicologia infantile da 7 anni ai 10 anni (fanciullezza)
Perché oggi si distingue tra psicologia dell'età evolutiva, psicologia dello sviluppo e psicologia infantile? A differenza della psicologia dello sviluppo (o psicologia del ciclo di vita), che studia il comportamento umano in tutte le fasi di vita, e della psicologia dell’età evolutiva, che studia lo sviluppo della persona fino all’adolescenza, la psicologia infantile si concentra sui problemi psicologici specifici dell’infanzia, sul sostegno psicologico ai bambini e sulla cura di eventuali patologie psicologiche infantili.
Lo sviluppo psicologico infantile
L’infanzia, in psicologia, è stata studiata sotto diversi aspetti. Tra le teorie più importanti sullo sviluppo psicologico del bambino, ricordiamo quella di Jean Piaget. Nei suoi studi sui processi cognitivi del bambino, Piaget teorizza diversi stadi di apprendimento e sviluppo mentale, che derivano dall’interazione dei meccanismi di assimilazione e accomodamento.
La psicologia dell’età evolutiva si occupa anche di studiare i fattori che concorrono alla crescita psicologica del bambino. La psicologia del bambino può essere influenzata dall’ambiente familiare, ma anche dalle relazioni che instaura con i pari, a scuola o in altri ambienti. Questi elementi possono diventare fattori di rischio o protezione per i disturbi psicologici nei bambini.
Sintomi dei disturbi psicologici infantili
Nelle diverse fasi psicologiche dello sviluppo del bambino, alcuni aspetti della sua personalità e abilità personali sono ancora in via di sviluppo e definizione. Per questo, comprendere i segnali di possibili disturbi psicologici infantili può essere difficile. È probabile infatti che i bambini con problemi psicologici manifestino il loro disagio attraverso sintomi psicosomatici come il mal di testa o il mal di pancia o con sbalzi d’umore, difficoltà di socializzazione, difficoltà nel raggiungimento delle autonomie personali o scolastiche.
È quindi molto importante che genitori, insegnanti e adulti di riferimento del bambino, nei vari contesti di vita, siano attenti ai possibili segnali di problemi infantili psicologici, attraverso un ascolto attento e, quando necessario, chiedano aiuto a uno psicologo per bambini. Far sentire il bambino compreso e non lasciarlo preda della solitudine, può fare la differenza nel trattamento di eventuali problemi psicologici dell’infanzia.
I disturbi dell’età infantile
La psicologia infantile si concentra sui diversi tipi di disturbi psichici o neurodivergenze che si manifestano in età infantile. Tra questi ricordiamo:
- i disturbi del comportamento dirompente come il disturbo oppositivo provocatorio
- il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD)
- i disturbi dello spettro autistico
- i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) come la dislessia o la discalculia
- i disturbi d’ansia (come la fobia scolare, in cui ansia e paura portano il bambino a rifiutare di andare a scuola)
- psicosi infantili (raggruppate nel DSM-5 sotto la voce disturbi generalizzati dello sviluppo).
Le cause dei disturbi psicologici dei bambini possono essere, in linea molto generica, ricondotte a: un attaccamento insicuro o disorganizzato, eventuali problemi familiari, traumi infantili, fattori genetici, fattori culturali.
Lo psicologo infantile
Quando i disturbi psicologici o i traumi psicologici sperimentati in età evolutiva compromettono il benessere psicofisico del bambino, può essere molto utile rivolgersi a uno psicologo dell’infanzia. Un professionista potrà sia supportare i genitori in una maggiore comprensione di problematiche ed esigenze emotive del bambino, sia il bambino stesso per superarle.
Portare i bambini dallo psicologo può non essere semplice, ecco perché anche i genitori e talvolta gli insegnanti possono essere coinvolti nella terapia o in alcune delle sue fasi. Attraverso differenti tipi di terapia psicologica, il gioco e l’ascolto, lo psicologo infantile (come uno psicologo comportamentale infantile) potrà cercare di comprendere il tipo di disagio del bambino, lavorare sulle sue emozioni affinché egli possa riuscire a elaborarle ed esprimerle.
I nostri articoli sulla psicologia dell’infanzia
Leggi i nostri approfondimenti sui temi legati alla psicologia infantile.
Tutti i contenuti sono revisionati dalla redazione clinica.