Famiglia

Madri e figlie: un amore complesso

Madri e figlie: un amore complesso
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Silvia Oggioni
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Integrato Psicodinamico e Cognitivo
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
30.9.2022
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Il rapporto madre-figlia è un legame unico che vive diverse fasi e tappe, che vanno dalla gestazione all’età adulta. I ruoli, nel tempo, si invertono e possono essere caratterizzati da una certa conflittualità. Può capitare infatti di sentir dire “mia figlia adulta non mi sopporta” o “lei è una figlia che odia la madre.”.

In questo articolo scopriremo la complessità del legame tra madre e figlia, con una particolare attenzione sul rapporto conflittuale che può crearsi tra madre e figlia adulta. Cercheremo inoltre di rispondere alla domanda “Come recuperare il rapporto con la propria figlia?”.

Mamme e figlie: un legame unico

Tra madre e figlia c'è una connessione speciale, che si fonda sull’ambivalenza (ovvero su bisogni contraddittori) dell’intensità e dell’unione e della difficoltà e della distanza. Il legame mamma-figlia inizia a instaurarsi sin dalla gestazione attraverso elementi come il timbro di voce, il battito del cuore materno, le attenzioni della madre alla gravidanza. 

Dopo la nascita, nel periodo immediatamente successivo al parto, si trasforma per diverso tempo in un rapporto simbiotico di dipendenza madre-figlia.

Tra i due e tre anni il rapporto madre-figlia piccola ruota intorno a un forte senso di dipendenza della bambina nei confronti della mamma. La simbiosi madre-figlia si trasforma intorno ai cinque anni, periodo in cui la relazione madre-figlia cambia ancora: la bambina infatti inizia a vedere la madre come riferimento per costruire la propria identità femminile.  

Il rapporto madre-figlia è indagato anche da Freud, che si interroga proprio sul legame tra mamma e figlia in relazione alla costruzione della sessualità di quest’ultima. Perché essa possa definirsi, la figlia dovrà in qualche modo separarsi dalla madre e spostare il suo “oggetto d’amore” dalla madre al padre.

La conflittualità madre-figlia nell’infanzia

Nelle diverse fasi di vita, madre e figlia attraversano alcuni cambiamenti nel loro legame. Ad esempio, può venirsi a creare un rapporto conflittuale tra madre e figlia piccola se la madre sta vivendo una depressione post partum (nei casi molto gravi, dalla depressione post partum può derivare la sindrome di Medea, l’uccisione fisica o psicologica del proprio figlio).

Un’altra possibile causa del conflitto madre-figlia nel periodo dell’infanzia può verificarsi nel caso di disturbo oppositivo provocatorio, ovvero quel disturbo del comportamento che porta il bambino a opporsi con estrema ostilità alla figura che rappresenta l’autorità.

Ancora, può essere la gelosia provocata dall’arrivo di un fratellino o una sorellina a innescare questo conflitto, oppure l’iperprotettività (pensiamo ai cosiddetti genitori elicottero) o ancora all’eccessiva mancanza di cura, che possono dare vita, nel tempo, a un “rapporto tossico” tra madre e figlia.

Un rapporto disfunzionale tra madre e figlia in un periodo delicato come l’infanzia, può avere delle conseguenze anche gravi, soprattutto nelle sfere relazionali o nella gestione delle proprie emozioni.

madre e figlia adolescente
Rodnae Productions - Pexels

Il rapporto difficile tra madre e figlia adolescente

Il rapporto tra madre e figlia preadolescente risente dei grandi cambiamenti che la figlia comincia ad affrontare entrando in questa nuova fase di vita. Il conflitto madre-figlia in adolescenza non è raro, perché questo è il momento in cui la figlia inizia il suo percorso verso l’autonomia

Nella fase in cui avvengono i cambiamenti dell'adolescenza la bimba si trasforma in una ragazza e, com’è naturale, inizia a mettere in discussione la propria dipendenza dalla madre. Le regole da rispettare in casa in adolescenza possono essere oggetto di scontro e contrasti tra madre e figlia. Per questo, spesso la relazione subisce degli sbalzi consistenti. Può accadere ad esempio che:

  • la madre venga idealizzata a modello distante e quasi irraggiungibile
  • la ragazza provi a distaccarsene: qui entrano in gioco l’emozione della rabbia e poi il senso di colpa.

Questi cambiamenti, in fondo, sono naturali meccanismi di difesa che, sebbene possono essere dolorosi nel rapporto madre-figlia in adolescenza, sono utili affinché la giovane crei una propria identità in cui il modello della madre va ad affiancarsi a quello di altre figure femminili.

Rapporti conflittuali tra madre e figlia adulta

Il conflitto tra genitori e figli adulti assume un significato tutto proprio quando riguarda la relazione madre-figlia. Il rapporto con una madre è tra quelli che insegnano “come stare al mondo” e come comportarsi nelle proprie relazioni. Perciò, in un rapporto conflittuale tra madre e figlia in cui permangono tensioni tipiche dell'età adolescenziale, in età adulta le conseguenze possono essere molteplici.

Superata l’adolescenza, possono emergere nuove problematiche che rendono difficile il rapporto madre-figlia. Il conflitto madre-figlia adulta può nascere ad esempio perché:

  • una madre è aggressiva con la figlia, magari la critica spesso
  • la figlia adulta è gelosa della madre 
  • viceversa, possono esserci madri gelose delle figlie
  • il rapporto tra madre e figlia è morboso o simbiotico
  • la figlia si ritrova in una triangolazione famigliare per gestire un conflitto coniugale
  • è presente una dipendenza affettiva figlia-madre
  • la madre ha un comportamento castrante verso la figlia femmina 
  • è presente violenza psicologica tra madre e figlia.

Madri e figlie: conflitti irrisolti e giudizi

Come abbiamo accennato, ci sono diversi casi in cui il conflitto madre-figlia non si esaurisce in adolescenza. Spesso poi, quando la figlia diventa madre a sua volta, si attivano delle “pretese di risarcimento”: si inizia a fare i conti con quello che come figlia non si è ricevuto. 

Può accadere che la madre provochi inconsciamente sulle figlie un meccanismo di proiezione dei propri desideri, connessi al pensiero di sapere cosa sia il bene per la propria “creatura”: in questo caso la madre si aspetta che la figlia sia diversa da ciò che è e impone con forza le sue aspettative.

Il rapporto conflittuale madre-figlia può scatenare conseguenze come litigi, incomprensioni e, a volte, anche competizione. In altri casi, quando madre e figlia non si parlano, il conflitto rimane silente.

rapporto madre figlia adulta
Andrea Piacquadio - Pexels

Il rapporto conflittuale tra madre e figlia adulta: quando i ruoli si capovolgono

Quando è un genitore a vivere problematiche psicologiche come ad esempio depressione, disturbo bipolare, dipendenze o traumi, è il figlio che può assumere il ruolo di cura. I ruoli si ribaltano ed è la figlia che accudisce la madre.

Ciò potrebbe verificarsi anche nei casi in cui le figlie iniziano a considerare la madre come amica e compagna. Si parla, in questi casi, di accudimento invertito madre-figlia, concetto teorizzato dallo psicologo e psicoanalista J. Bowlby all’interno dei suoi studi sull’attaccamento. 

Sul rapporto madre-figlia la psicologia ci mette davanti a possibili situazioni eventualmente disfunzionali, come quella di prendere le distanze, come se fosse un modo per perdonare la propria madre degli sbagli commessi durante la crescita. 

Naturalmente, dalla conflittualità madre-figlia può nascere anche un riavvicinamento, che promuove la risoluzione di alcuni conflitti utili proprio a recuperare il rapporto tra madre e figlia adulta.

Comprendere il legame madre-figlia, crearne uno nuovo

La psichiatra e psicanalista Marie Lion-Julin, che da più di 15 anni si occupa della relazione tra madri e figlie, nel suo libro “Madri, liberate le vostre figlie” afferma:

“Liberarsi significa essere capaci di creare la propria vita con i propri criteri, senza più dipendere dall’approvazione materna. Significa anche liberarsi da una pesante eredità femminile di dipendenza trasmessa di madre in figlia”.

L’autrice francese si propone di aiutare le donne a comprendere quel legame che può condizionare la loro vita e a operare la distinzione, la separazione e infine il distacco tra madre e figlia. Affrontare la realtà del rapporto a volte può essere difficile, ma non meno necessario. Si compie un passo liberatorio, quasi inevitabile. Il legame madre-figlia ha una forte influenza su diversi aspetti psicologici di quest’ultima, perché incide su:

  • autostima
  • indipendenza
  • relazioni
  • il modo di vivere la maternità
  • il modo di vivere la femminilità.

Come recuperare il rapporto madri-figlie?

Come migliorare il rapporto tra madre e figlia? Risolvere i conflitti madre-figlia è possibile, purché entrambe le parti siano disposte a mettere in discussione le proprie convinzioni e porsi in ascolto l’una dell’altra. Mamma e figlia dovranno cercare di:

  • accettare i limiti reciproci 
  • valorizzare le risorse che hanno nutrito la loro relazione
  • perdonare quelli che sono stati vissuti come errori
  • riaprire al dialogo, collegando passato, presente e futuro.
“Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima di ogni altro amore.”
P.P. Pasolini

A volte, anche se la volontà di risolvere i conflitti tra madre e figlia è sincera, si possono avere delle difficoltà affinché questo avvenga. Come recuperare allora un rapporto tra madre e figlia? In questi casi, chiedere aiuto ad uno specialista può aiutare, soprattutto quando diventa chiaro di non sentirsi a proprio agio in relazioni che si sviluppano in un modo che provoca sofferenza. 

Insieme all’aiuto di un professionista esperto di relazioni e problemi familiari, come uno psicologo online Unobravo, il conflitto madre-figlia verrà affrontato attraverso la psicologia, con l’obiettivo di risanare un legame problematico e ricostruire un rapporto sereno.

Libri sul rapporto madre-figlia

Ecco infine alcuni libri sul rapporto tra madre e figlia e la psicologia della maternità utili a saperne di più sul tema, da aggiungere al già citato libro di Marie Lion-Julin:

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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