L’esperienza legata al Covid-19 offre la possibilità di cambiamento sociale?

L’esperienza legata al Covid-19 offre la possibilità di cambiamento sociale?
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Arianna Fabris
Redazione
Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
7.2.2020
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Il Covid-19 ha determinato dei cambiamenti nelle nostre vite. Dopo un anno si può analizzare la situazione per comprendere se possano esserci i presupposti per un cambiamento anche a livello sociale, oppure se la nostra vita è cambiata solo per una parentesi di tempo e poi tutto tornerà come prima.

Coronavirus e cambiamenti

Il coronavirus è arrivato nelle nostre vite inaspettatamente e ci ha costretti a modificare la nostra routine e modificare le priorità. Ci ha fatto fermare quasi tutti, ci ha imposto l’isolamento e la rivalutazione delle relazioni. Ansia da covid, confusione, rabbia, sono solo alcune delle emozioni che abbiamo sperimentato. Non sappiamo ancora quali potrebbero essere le conseguenze sulla nostra salute mentale, ma già si ipotizza un legame tra covid e depressione, così come con i disturbi d'ansia.

Ma il cambiamento epocale portato dalla pandemia ci ha offerto anche la possibilità di guardare dall’alto la nostra vita. Lo psicologo e filosofo Paul Watzlawick, nel 1974, ha teorizzato l’esistenza di due tipologie di cambiamento: il cambiamento di tipo 1 e il cambiamento di tipo 2.


Il cambiamento di tipo 1

Rimanda al concetto di omeostasi, ossia la tendenza di ogni organismo vivente a mantenere una sorta di stabilità, sia interna che rispetto al proprio sistema di appartenenza, sia esso famiglia, gruppo di amici, lavoro, società. Questo aspetto spiegherebbe anche la resistenza dell’organismo al cambiamento stesso, poiché la tendenza è sempre quella di riacquisire l’equilibrio iniziale.

È il cosiddetto cambiamento apparente: il sistema, cioè un individuo o un gruppo di individui connessi da un legame affettivo o da caratteristiche comuni che ne determinano un sentimento di appartenenza, mantiene il proprio equilibrio cercando di far fronte ai cambiamenti in modo tale da mantenere lo status quo. Per farlo il sistema utilizza tutti quei comportamenti, definiti ridondanti, che gli hanno dimostrato di poter riportare la stabilità.


Il cambiamento di tipo 2

Il cambiamento di tipo 2, al contrario, potrebbe essere destabilizzante, apparire brusco e illogico perché viene introdotto nel sistema dall’esterno e quindi non appare ad esso né familiare né comprensibile. Visto dall’esterno, non è altro che un cambiamento delle proprie premesse interne. In questo caso, il sistema deve per forza trovare un equilibrio nuovo, utilizzando delle strategie inedite.

Il cambiamento di tipo 2 è difficile da raggiungere, poiché necessita di un cambio radicale di premesse, di una “nuova lettura” della situazione di partenza, di una narrazione diversa da quella utilizzata per descrivere gli eventi fino a quel momento. Il cambiamento 2 solitamente è quello che si ottiene grazie alla psicoterapia.

L’esperienza del Covid-19

Vivendo le esperienze legate al coronavirus abbiamo potuto analizzare i nostri comportamenti, rendendoci conto di quante cose dessimo per scontate lì dove non c’era più la libertà di potersi muovere nel modo in cui eravamo abituati. Abbiamo visto il vuoto che la quotidianità ha lasciato nel momento in cui la libertà aveva assunto un’accezione diversa.

Si può forse dire che il coronavirus ha apportato la possibilità di un livello 2 di cambiamento all’interno della nostra società, poiché ci ha resi coscienti dei nostri movimenti e ci ha posti come spettatori della nostra vita. Ci ha fatto vedere:

  • la natura che riprendeva il proprio spazio;
  • quanto la percezione di onnipotenza umana sia in realtà molto fragile;
  • come sia possibile trovare un nuovo equilibrio sulla base delle nuove premesse portate a galla.
Edwin Hooper - Unsplash

I cambiamenti sono preziosi

Come tutti i sistemi in evoluzione, la tendenza a tornare all’equilibrio precedente c’è e ne abbiamo conferma in questo periodo. Infatti, non appena si è aperto uno spiraglio di libertà, tutti (o quasi) hanno cercato di tornare alle abitudini precedenti, provando a recuperare il tempo sospeso.

Proprio in questo momento piò essere utile prendere atto di quanto abbiamo vissuto e farne tesoro:

  • cercando di continuare a perpetrare ciò che di positivo questo periodo ci ha mostrato;
  • riorganizzandoci sulle nuove premesse che abbiamo scoperto;
  • continuando a veleggiare dentro questa nuova fase che può farci scoprire un nuovo modo di vivere, altrettanto rassicurante di quello già conosciuto.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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