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Psiconcologia
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Il supporto psicologico ai malati oncologici

Il supporto psicologico ai malati oncologici
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Cristiana Di Nardo
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo Comportamentale
Unobravo
Pubblicato il
7.2.2020

Ricevere una diagnosi di tumore mette a dura prova le proprie risorse psicologiche. La diagnosi è il primo step di un articolato percorso di cura, durante il quale i malati oncologici possono sentire il bisogno di richiedere un supporto psicologico. Ansia, paura, rabbia, preoccupazione e demoralizzazione sono risposte che normalmente accompagnano la patologia oncologica. Talvolta diventano molto intense, occupando gran parte delle giornate già stravolte dalla malattia. In questi casi può rivelarsi prezioso l’aiuto di uno psiconcologo.

Cambiamenti psicologici nel malato oncologico

Il tumore è una patologia che, solitamente, giunge all’improvviso e che per questa ragione conduce a stravolgimenti repentini in tutti gli ambiti di vita: il proprio corpo cambia, così come le relazioni con amici e familiari. Inoltre, spesso, si ha la necessità di mettere da parte il proprio lavoro per un tempo più o meno prolungato e ci si trova a vivere una vita completamente diversa rispetto a quella a cui si era abituati.

Altrettanto rilevanti sono i cambiamenti della vita interiore del malato oncologico. Sentimenti di incertezza ed allo stesso tempo pensieri di impotenza possono presentarsi alla mente, accompagnati da emozioni molto forti che danno alla persona la sensazione di essere travolta da esse e di non poterle gestire.

Pensieri, emozioni e comportamenti possono diventare disfunzionali e non permettere alla persona affetta dalla malattia di utilizzare le proprie risorse psicologiche per reagire alla situazione in cui è stata catapultata. Alcuni studi hanno evidenziato che circa il 30% delle persone con diagnosi di tumore sviluppa distress o un’altra forma di sofferenza psicologica , tra cui:

La psiconcologia

L’alto rischio di incidenza psicopatologica mette in luce la necessità di prendere in carico il malato oncologico in maniera completa, in modo da non trascurare la sofferenza e fornire il giusto supporto psicologico ai malati oncologici che lo richiedono.

In questo quadro si inserisce la psiconcologia, una disciplina che permette all’oncologia, alla psichiatria ed alla psicologia di dialogare tra loro. Grazie a questa collaborazione, è possibile individuare precocemente il disagio psicologico ed intervenire aiutando la persona a gestire le conseguenze della patologia.

Klaus Nielsen - Pexels

Cosa fa uno psiconcologo?

L’obiettivo primario dello psiconcologo è quello di favorire una buona qualità di vita del malato, in modo da permettergli di affrontare il periodo delle cure, di per sé impegnativo, utilizzando le proprie risorse e alleggerendo il peso di pensieri ed emozioni.

L’intensità con cui essi si presentano può essere un reale scoglio nella gestione della quotidianità, conducendo in alcuni casi ad adottare comportamenti poco funzionali. Il supporto psicologico può aiutare in un modo molto pratico per trovare insieme al paziente delle strategie di coping efficaci che permettano un adattamento alla situazione.

Il supporto psicologico durante le diverse fasi di malattia

La psiconcologia permette al paziente di essere seguito in tutte le fasi della malattia, con una particolare attenzione a ciò che i diversi momenti del percorso possono stimolare a livello psicologico nel paziente stesso e nei caregivers:

  • Nella fase iniziale di malattia, una valutazione dello stato emotivo può permettere di distinguere i processi di normale adattamento alla situazione da reazioni emotive che necessitano di una presa in carico sistematica;
  • Durante la delicata fase dei trattamenti (con chemioterapia, radioterapia, interventi chirurgici o una combinazione di essi), può essere utile un supporto per assimilare i cambiamenti del proprio corpo, i sintomi dati dalla malattia e gli eventuali effetti collaterali delle terapie.

Il percorso che conduce all’elaborazione degli eventi non è sempre lineare ed è opportuno tenere in considerazione la presenza di sintomi che riflettono la presenza di disagio emotivo, stress ed un possibile impatto traumatico della malattia oncologica sul paziente.

SHVETS production - Pexels

Cosa accade dopo i trattamenti

In alcuni casi, può essere richiesto un supporto psicologico in seguito alla remissione della malattia. L’aver terminato le cure non implica, infatti, la scomparsa del disagio psicologico: il timore che la patologia torni sotto forma di recidiva e una sensazione di angoscia costante, possono pesare sulla persona e sulla propria quotidianità.

Non è strano che, al termine dell’impegnativo iter assistenziale, il paziente senta il bisogno di richiedere un supporto psicologico per affrontare ciò che lo ostacola dal riprendere in mano la propria vita.

Il supporto nel fine vita

Il delicato ambito delle cure palliative permette ai pazienti ed ai propri cari di essere seguiti nelle ultime fasi della vita. Lo psiconcologo accompagna il paziente nei suoi ultimi compiti, come quello di salutare i propri cari e di concludere ciò che ha in sospeso, supportandolo nella gestione delle forti emozioni che possono caratterizzare questo momento. Parallelamente, parenti e caregivers possono trarre beneficio da un supporto psiconcologico sia durante la malattia che dopo il decesso.


Perché richiedere un supporto psiconcologico

La psiconcologia ha le sue radici negli anni Cinquanta del XX secolo ed è quindi una disciplina relativamente giovane. Nonostante ciò, è riuscita ad affermarsi ed a migliorare sempre più le proprie tecniche di intervento. L’elevata incidenza di disturbi psicologici tra pazienti con patologia oncologica ha evidenziato:

  • l’importanza di una presa in carico completa della persona;
  • i benefici che derivano, sia per i pazienti che per i caregivers dalla decisione di avvalersi di un supporto psiconcologico.

Lungo il percorso di trattamento, in qualunque momento, il malato oncologico può decidere di richiedere un supporto psicologico, con obiettivi specifici a seconda della fase in cui egli si trova. Prendersi cura della propria salute mentale è un passo importante per affrontare una patologia che può travolgere improvvisamente la propria vita e quella dei propri cari.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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