Da tempo il web e i social media sono entrati a far parte della vita quotidiana di tutti noi e, così come gli adulti, anche i più giovani utilizzano le piattaforme digitali anche per coltivare le proprie relazioni.
Ma cosa succede quando online emergono aggressività e violenza? In questo articolo approfondiremo il tema del cyberbullismo, il suo significato e le sue caratteristiche e cercheremo di rispondere ad alcune domande come:
- Che tipi di cyberbullismo ci sono?
- Chi sono le vittime di cyberbullismo?
- Quali sono le conseguenze del cyberbullismo?
- Come si può sconfiggere il cyberbullismo?
Cos’è il cyberbullismo
Quando nasce il cyberbullismo? Siamo nel 2002, e lo studioso B. Belsey conia il termine cyberbullismo, mentre la comunità scientifica inizia a studiare il fenomeno. Per spiegare cosa si intende per cyberbullismo, riportiamo la definizione del ricercatore P. Smith che nel 2006, lo definisce come:
“atto aggressivo ed intenzionale, condotto da un individuo o da un gruppo di individui, usando varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel tempo, contro una vittima che ha difficoltà a difendersi”.
Da questa definizione, si evince come la principale differenza tra cyberbullismo e bullismo sia la mancanza della componente fisica che caratterizza gran parte degli episodi di bullismo.
La relazione tra bullo e vittima si basa infatti su una conoscenza reale, abitano nella stessa città e frequentano gli stessi ambienti. Il cyberbullo invece, può essere anche una persona che non conosce effettivamente le vittime, ma solamente i rispettivi nomi utente e immagini del profilo.
Forme di cyberbullismo
Chiarito il significato di cyberbullismo, vediamone le differenti tipologie utili a spiegare ulteriormente le diverse modalità con cui può manifestarsi. Quando si parla di cyberbullismo o bullismo online, i più diffusi comportamenti che vengono messi in atto contro la vittima sono diversi, vediamoli in breve.
Flaming
Flaming, ovvero “offesa”: i cyberbulli pubblicano messaggi dal contenuto aggressivo, violento, volgare nei confronti di un utente nel momento in cui questi compie una determinata attività online, per esempio quando esprime il suo pensiero intervenendo su un social network. Un altro caso è quello del bodyshaming, quando l'offesa è rivolta al corpo della vittima.
Harassment
Harassment, cioè “molestia”: consiste nell’invio continuo e reiterato di una moltitudine di messaggi di carattere volgare, aggressivo e minatorio attraverso SMS, e-mail, chat, social network da parte di uno o più soggetti nei confronti un individuo assunto come bersaglio
Denigration
Denigration (denigrazione), ovvero il “danneggiamento della reputazione”: è la diffusione di notizie, fotografie o video (veri o finti) che riguardano comportamenti o situazioni imbarazzanti che coinvolgono la vittima, con lo scopo di lederne l'immagine, offenderne la reputazione o violarne la riservatezza. Un classico esempio di cyberbullismo, in cui rientrano anche foto o video che gli stessi bulli registrano mentre sottopongono la propria vittima a maltrattamenti e soprusi
Impersonation
Impersonation, cioè il “furto di identità”: è l’insieme di attività denigratorie nei confronti della vittima, messe in atto dopo che il cyberbullo si è procurato le credenziali di accesso ad uno o più account in uso alla vittima stessa. Ne sono un esempio l’invio di messaggi o la pubblicazione di contenuti inopportuni, facendo credere che provengano dalla vittima
Outing and trickery
Outing and trickery, che possiamo tradurre come “rivelazione e inganno”: consiste nella condotta di chi, avendo ricevuto immagini intime o altro materiale sensibile della vittima, li diffonde tramite messaggi, chat o social network o li carica in rete senza l’approvazione della vittima o contro la sua volontà, rendendoli così accessibili a tutti
Exclusion
Exclusion, “esclusione”: in questo caso, le vittime di cyberbullismo vengono isolate dai canali digitali (per esempio viene fatto in modo di non accettare l’amicizia su Facebook o si esclude la vittima dalle chat di gruppo).
Cyberbullismo: i dati statistici
Nel 2019 l’ISTAT svolge un’indagine statistica per cercare di quantificare i casi di cyberbullismo in italia. I dati riportano che:
“Il cyberbullismo ha colpito il 22,2% (186) di tutte le vittime di bullismo. Nel 5,9% (66) dei casi si è trattato di azioni ripetute (più volte al mese). [...] il 7,1% delle ragazze che si collegano ad Internet o dispongono di un telefono cellulare sono state oggetto di vessazioni continue tramite Internet o telefono cellulare, contro il 4,6% dei ragazzi.”
Continua ancora ISTAT: “ Circa il 7% dei bambini tra 11 e 13 anni è risultato vittima di prepotenze tramite cellulare o Internet una o più volte al mese, mentre la quota scende al 5,2% tra i ragazzi da 14 a 17 anni.”
Più recenti i dati della ONG Internazionale Bullismo Senza Frontiere che segnalano ben 18.900 casi gravi di bullismo e cyberbullismo (solo nella nostra nazione) tra il 2021 e il 2022 e specificano dove è più diffuso il cyberbullismo in Italia: Lombardia (18%), Lazio (12%), Veneto, Campania e Sicilia (10%). Ma chi è il bullo del cyberbullismo?
Chi è il cyberbullo
Come si riconosce un cyberbullo? Treccani lo definisce come “Bullo virtuale, che agisce servendosi della rete telematica”.
Mentre i comportamenti dei bulli, infatti, vengono contestualizzati in dei precisi momenti in cui vittima e bullo entrano in contatto (pensiamo per esempio al bullismo a scuola o in altri luoghi come i contesti sportivi o il parco), i mezzi di comunicazione digitale fanno in modo che le condotte aggressive del cyberbullo possano verificarsi in qualsiasi momento e a prescindere dalla distanza geografica tra i soggetti, rendendo ancor più difficile alla vittima sottrarsi alle vessazioni di cui è bersaglio.
Aspetti comportamentali del cyberbullo
Abbiamo visto chi sono i cyberbulli, proviamo ora ad andare più in profondità. Le principali caratteristiche comportamentali del cyberbullo possono essere:
- l’apparente sicurezza di sé, spesso accompagnata da un senso di superiorità rispetto alle regole. Il cyberbullo ha bisogno di affermarsi in un gruppo con la forza e utilizza le sue “armi” per imporsi e per dimostrare a sé stesso e agli altri quanto “vale”
- l’attrazione verso aggressività e violenza: il cyberbullo ricerca e si inserisce spesso in situazioni di litigio
- il causare, generalmente, irritazione e tensione nel gruppo, insieme alla ricerca dei più deboli per accanirsi con prepotenza su di essi e cercare di compensare le proprie frustrazioni.
Nel fare una lettura psicologica delle caratteristiche del cyberbullo, poi, bisogna prestare molta attenzione a non cadere in facili ma errate diagnosi. Per esempio, alcuni disturbi psichici (come il disturbo oppositivo provocatorio o il disturbo della condotta) presentano caratteristiche simili a quelle del cyberbullismo come l’aggressività, ma sono causati da differenti dinamiche psicologiche.
Cyberbullismo: chi è il bullo dal punto di vista psicologico
Tra le caratteristiche psicologiche del bullo, utili a comprendere le cause del cyberbullismo, due sono quelle che troviamo con maggiore frequenza:
- la fragilità di chi nasconde una bassa autostima dietro una presunta ricerca di supremazia
- la mancanza di empatia, in particolare nella sua componente affettiva.
Gli studi sull’empatia nel bullismo, infatti, chiariscono come i cyberbulli non abbiano necessariamente scarse capacità di mentalizzazione, cioè di immaginarsi cosa c’è nella mente dell’Altro.
Anzi, chi compie atti di bullismo spesso è in grado di riconoscere stati emotivi esterni (si tratta della componente cognitiva dell’empatia), anche se sembra avere una capacità ridotta di sentire ciò che provano gli altri (empatia affettiva).
I cyberbulli sono quindi capaci di comprendere cosa prova un'altra persona (e questo potrebbe influire sulla loro capacità di individuare vittime potenziali), ma non di sperimentare quelle stesse emozioni in maniera vicaria.
Quando parliamo di cyberbullismo le cause non vanno rintracciate soltanto nelle caratteristiche del cyberbullo, ma possono riguardare anche aspetti di natura ambientale come:
- la percezione di anonimato derivante dall’uso di strumenti digitali
- un clima scolastico che potrebbe favorire comportamenti aggressivi
- atteggiamenti condivisi di intolleranza o pregiudizio, verso persone con disabilità o appartenenti a minoranze etniche e religiose o alla comunità lgbtqia+.
Cyberbullismo: le vittime
Chi sono le vittime del cyberbullismo? Generalmente il cyberbullo colpisce ragazzi che tendono a provare ansia, che sono calmi e poco aggressivi, e che possono inconsciamente creare terreno fertile per le azioni del cyberbullo.
Le caratteristiche delle persone vittime di cyberbullismo sono varie e possono essere legate:
- all’aspetto fisico
- alla tipologia di abbigliamento
- al colore della pelle o dei capelli
- all’orientamento sessuale o religioso.
Le azioni del bullo possono colpire anche un coetaneo particolarmente attraente o eccellente in ambito scolastico o sportivo. È proprio la diversità dal resto del gruppo a giocare un ruolo importante nella psicologia di chi bullizza.
Un’aggressione virtuale, un danno reale: le conseguenze del cyberbullismo
La vera differenza tra il bullismo e il cyberbullismo è che l’azione, effettuata online, colpisce all’improvviso e in silenzio e spesso la vittima ne viene a conoscenza quando ormai il fenomeno è già in corso.
Farsi notare dal “gruppo social” infatti è uno dei principali interessi del cyberbullo, che cerca popolarità al suo interno, agendo per divertimento e a volte anche per noia. Il tutto, senza pensare spesso alle conseguenze sulle vittime e ai traumi che può provocare.
Come si sente una vittima di cyberbullismo
La viralità che caratterizza gli episodi di cyberbullismo genera nella vittima una sensazione di impotenza: ritiene di non avere alcun controllo, si sente in balìa degli eventi, non potendo fermare il flusso delle ricondivisioni e dei commenti negativi. Queste azioni possono creare nella vittima sintomi fisici e problemi psicologici tra cui:
- ansia
- depressione
- disturbi del sonno
- aggressività
- ritiro sociale
- impotenza appresa
- comportamenti autolesivi
- disturbo post traumatico da stress.
Tra le possibili conseguenze psicologiche del cyberbullismo citiamo anche la sindrome di hikikomori, un isolamento sociale volontario che può essere preceduto proprio da episodi di bullismo e cyberbullismo.
Cyberbullismo: come combatterlo
Sebbene ci siano alcune differenze tra bullismo e cyberbullismo, le parole chiave per contrastarlo sono le medesime: ascolto, aiuto, educazione e prevenzione.
Il tema del contrasto al cyberbullismo riguarda l’intera società: è quindi auspicabile che tutti, ciascuno con le proprie competenze, contribuiscano a combatterlo. Dalla famiglia alla scuola, passando per le Istituzioni, il lavoro di educazione e prevenzione del cyberbullismo è quanto mai necessario.
Insieme agli insegnanti, che spesso vengono coinvolti in progetti sul cyberbullismo nelle scuole (ricordiamo tra tutti il progetto Generazioni connesse), anche la Polizia Postale lavora nel contrasto al cyberbullismo e può rivelarsi una preziosa alleata sia per dare informazioni sul cyberbullismo e su come tutelarsi, che nel momento in cui si sta subendo un atto di bullismo digitale.
Il cyberbullismo, infatti, può avere conseguenze penali e la denuncia può essere un utilissimo strumento. Ci sono leggi contro il cyberbullismo in italia? Sì, si tratta della Legge 29 maggio 2017, n. 71: Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, in cui vengono specificate le strategie di intervento e le conseguenze penali per atti di cyberbullismo.
Il cyberbullismo e l’aiuto della psicologia
Anche se le Forze dell’Ordine sono sempre a nostra disposizione, denunciare di aver subito un atto di cyberbullismo può non essere semplice. Un passo importante per affrontare il cyberbullismo e le sue conseguenze può essere quello di rivolgersi a un professionista della salute mentale.
È essenziale una attività di sostegno morale e psicologico a favore delle vittime dando supporto e accoglienza alla loro sofferenza, ma anche il cyberbullo dovrebbe ricevere la possibilità di essere preso in carico.
È necessario un corretto approccio psicoterapeutico, che possa affondare nelle radici della storia personale del cyberbullo analizzando in particolar modo le sue relazioni familiari e focalizzandosi sulle emozioni e motivazioni che hanno generato questi comportamenti aggressivi.
Libri sul cyberbullismo
Oltre agli approfondimenti sugli aspetti del cyberbullismo, in molti testi possiamo trovare storie e testimonianze di cyberbullismo, ma anche informazioni utili per prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo (sia con contenuti più orientati alla psicologia infantile che con altri dedicati agli adulti).
Ecco i nostri consigli di lettura:
- Cyberbulli al tappeto: Manuale per l'uso dei social, T. Benedetti, D. Morosinotto, Editoriale Scienza
- Prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo, E. Menesini, A. Nocentini, B. E. Palladino, edizioni Il Mulino
- Privacy, minori e cyberbullismo, M. Orofino, F. G. Pizzetti, Giappichelli editore
- Cyberbullismo. Le storie vere di chi lo ha sconfitto, L. Pagliari, La Spiga edizioni
- Cyberbullismo. Guida completa per genitori, ragazzi e insegnanti, M. Berti, S. Valorzi , M. Facci, Reverdito edizioni
- Revenge porn e cyberbullismo, A. Paladino, edizioni Alpes.