Corpo ed emozioni

Corpo ed emozioni
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Susanna Bonfiglioli
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Dinamico
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
7.2.2020
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Il corpo rappresenta la prima fonte di relazione con la realtà esterna sin dalla nascita. La rappresentazione psichica del corpo si forma nella prima infanzia e si modifica per tutta la vita. Questo processo non è innato, e per questo la costruzione mentale del corpo si sviluppa, inizialmente, nella relazione con la madre, con la coppia genitoriale e con il caregiver.

Dall’indifferenziazione alla rappresentazione somatopsichica

Nella primissima infanzia, l'essere somatico e l'essere mentale sono in uno stato di indifferenziazione: all'origine non esiste una psiche distinta ma un'unica entità globale rappresentata dal .

Nella vita intrauterina il feto vive già esperienze somatiche, pur non avendo una vera rappresentazione della propria immagine corporea e della propria individualità. Subito dopo la nascita, il corpo del neonato costituisce un campo semantico comune all'interno del quale madre e bambino interagiscono: il neonato sperimenta una condizione dove non percepisce una chiara distinzione tra sé e il corpo materno. 

Egli, cioè, attribuisce all'altro ciò che in realtà prova lui stesso e nello stesso tempo riceve dall'altro una prima immagine di sé. Questo scambio svolge un ruolo importante nella formazione di una propria rappresentazione corporea, oltre che per lo sviluppo dell'intera personalità, e mantiene una propria efficacia anche nella vita adulta

La relazione di cura madre-bambino

Nelle interazioni tra il bambino e chi si prende cura di lui vengono fornite esperienze che modellano il potenziale genetico del piccolo, agendo come regolatori o “disregolatori" psicobiologici. La relazione di cura e le qualità della connessione sono gli elementi fondamentali che contribuiscono alla formazione di un sé intersoggettivo.

RODNAE Productions - Pexels

Le emozioni

Le emozioni costituiscono il tramite tra corpo e mente. Sono fenomeni complessi che comprendono un’interazione tra fattori soggettivi e oggettivi, mediate dai sistemi neurali-ormonali, che possono:

  • dare origine a esperienze affettive come sensazioni di attivazione e di piacere/dispiacere;
  • generare processi cognitivi e portare ad un’azione che può essere espressiva, finalizzata, adattiva o disfunzionale.

Tipi di emozioni

Le emozioni, già presenti dalla nascita, possono essere classificate come emozioni primarie e complesse. Le emozioni primarie sono:

  • gioia;
  • tristezza;
  • paura;
  • rabbia;
  • disgusto;
  • sorpresa.
Andrea Piacquadio - Pexels

Altre emozioni emergono quando, nel corso dello sviluppo, devono assolvere un compito adattivo. Esse sono condizionate e plasmate dall’esperienza. Queste ultime sono le emozioni complesse:

  • vergogna;
  • senso di colpa;
  • rimorso;
  • invidia.

Le funzioni delle emozioni

Le emozioni comunicano agli altri e comunicano a noi stessi, perché forniscono informazioni importanti, possono essere segnali o allarmi che qualcosa sta succedendo. Ecco le loro funzioni:

  • capacità di determinare i cambiamenti fisiologici necessari per sostenere risposte adattive dell’organismo;
  • preparazione all’azione;
  • possibilità di regolare le relazioni interpersonali, comunicando i propri piani e le proprie intenzioni attraverso l’espressione.

 

Le emozioni e i sintomi fisici

Alcuni sintomi fisici possono essere considerati la via psicosomatica che il corpo ha trovato per parlare un linguaggio concreto al fine di dare voce alla sofferenza, a quelle emozioni che non sono state rappresentate e processate dal pensiero.

In quest’ottica, il ruolo delle emozioni è importante nel momento in cui si sviluppano i sintomi fisici. Le emozioni legano il fisico con lo psichico e sono fondamentali sia per lo sviluppo cognitivo sia per il cambiamento evolutivo.

Liza Summer - Pexels

La psicosomatica

La psicosomatica è lo studio dell'interazione tra mente e corpo. La percezione di noi come mente o come corpo varia da momento a momento ed è un processo estremamente complesso che dipende:

  • da presupposti biologici;
  • dall'esperienza;
  • da fattori di natura storica;
  • da influenze culturali.

Queste dimensioni continuano ad essere presenti sia in salute che in malattia. Non esiste un benessere psichico seguito da malessere corporeo, come non esiste il contrario.


L'influenza dello stress nell'insorgenza dei sintomi somatici

Eventi o condizioni stressanti, sollecitando l'insorgenza di emozioni, comportano risposte psicologiche e somatiche, utili a fronteggiare la situazione.

Nei confronti dell'evento stressante verranno attivate difese psicologiche e comportamentali sia adeguate sia inadeguate ma, quando il disagio non potrà essere più contenuto e neutralizzato sul piano mentale, si attiveranno reazioni somatiche più antiche che impegneranno l'organismo sia globalmente sia a livello dei singoli organi e apparati.

Sebastian Voortman - Pexels

Affrontare lo stress in modo efficace

La vera salute nasce dall'equilibrio tra la rappresentazione che abbiamo di noi come corpo e quella di noi come mente. È quindi importante imparare a riconoscere e canalizzare le emozioni per raggiungere un equilibrio psicosomatico, affinché non vengano scaricate sul corpo ma processate dalla mente.

Quando una certa situazione stressante è affrontata in modo sufficientemente efficace, mantenendo il pericolo sotto controllo e ripristinando una condizione di relativa sicurezza, non comporterà un trauma psicologico e un’alterazione dell’omeostasi psicosomatica.

Il corpo e le emozioni in terapia

Sappiamo che il corpo è anche fondamento della relazione tra paziente e terapeuta durante la seduta: è infatti il luogo in cui, prima di tutto, si incontrano due identità e due storie. Il lavoro dell’analista, attraverso una partecipazione emotiva ed etica incarnata nel corpo-mente, è tale da restituire al paziente:

  • il senso di una verità emotiva di ciò che è effettivamente accaduto nelle sue esperienze primarie;
  • un pezzo di realtà emotiva, che viene riacquisita e riconosciuta in terapia.


La terapia aiuta anche ad andare oltre quel disconoscimento che caratterizza il “non sapere” traumatico: mentre il corpo sa, la mente o le emozioni non possono toccare quella realtà, finché un altro non ci consente la riconnessione, attraverso la sua partecipazione affettiva.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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