Montagna e benessere psicologico

Montagna e benessere psicologico
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Anna Allocca
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Psicoanalitico
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
1.3.2022
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È ormai universalmente riconosciuta la correlazione tra stile di vita attivo e benessere fisico e psicologico. Recenti studi dimostrano quanto, tra le diverse attività motorie, il semplice atto di camminare racchiuda in sé numerosi effetti benefici. 

Ma c’è di più: studi condotti dalla dr.ssa Melissa R. Marselle, pubblicati sull’International Journal of Environmental Research and Public Health e sulla rivista Ecopsychology, dimostrano come fare escursioni all’aperto, a contatto con la natura, si sia rivelato altamente efficace nell’apportare benefici psicologici in persone che avevano subito importanti stress emotivi.

Camminare all'aria aperta, sia che si scelga la montagna che il mare, fa bene. In questo articolo approfondiremo gli effetti della montagna sul nostro benessere psicologico.

Camminare nella natura

Sia che si parli di trekking (escursioni che si sviluppano in più giorni), sia che si parli di hiking (l’escursione di una singola giornata) camminare in montagna immersi nella natura, ha una forte correlazione positiva con il benessere mentale. Alcune ricerche condotte con campioni di persone a cui è stato proposto di fare passeggiate in montagna hanno dimostrato per questi soggetti una forte riduzione dello stress, dell’ansia e della depressione.

  • Il contatto con la natura
  • la vastità del paesaggio
  • i benefici fisici e fisiologici della camminata

contribuiscono ad abbassare i livelli di cortisolo, noto come l’ormone dello stress, e favoriscono il rilascio di sostanze che stimolano il buon umore. Inoltre, immergersi in un paesaggio montano, lontano dallo stress e dai ritmi frenetici tipici della quotidianità e degli ambienti urbani, permette di entrare in contatto profondo con se stessi, di ascoltare e percepire le proprie sensazioni corporee, nel qui e ora dell’esperienza vissuta, migliorando:

La montagna è per tutti

Passeggiare in montagna è un’esperienza accessibile praticamente a tutti. Ognuno, infatti, può scegliere e adattare il tipo di percorso e di escursione alle proprie abilità fisiche, all’età e all’esperienza tecnica. Non è necessario spingersi a quote estreme, né inerpicarsi lungo sentieri potenzialmente pericolosi: anche una tranquilla passeggiata a bassa quota, su facile sentiero o magari immersi in un bosco, circondati dal silenzio o dai suoni rilassanti della natura, possono generare potenti effetti benefici.

Meglio da soli o in gruppo?

Non c’è una regola: alcune persone amano e traggono estremo giovamento “perdendosi” in escursioni solitarie totalmente immersi nell’esperienza del silenzio e dell’ascolto di sé e delle sensazioni derivanti dal contatto con l’ambiente circostante. 

Per alcuni, la montagna rappresenta una sfida con se stessi, con i propri limiti fisici e mentali. Per altri, si tratta di un’esperienza quasi mistica, di ricerca della solitudine e del silenzio. Per altri ancora, è la contemplazione dei colori, degli odori e dei suoni offerti dalla natura, in un tête-à-tête con l’ambiente circostante.

Qualche volta, invece, una passeggiata in montagna diventa l’occasione per condividere un’esperienza con un gruppo di persone, sviluppando o incrementando il senso di appartenenza. A questo proposito, vengono organizzati e costituiti gruppi di escursionismo che favoriscono la condivisione e la collaborazione annullando le diversità e stimolando il buonumore e lo spirito di squadra.


La funzione terapeutica della montagna

È stato dimostrato come fare escursioni in montagna, a contatto con la natura e lontani dalla frenesia della quotidianità, produca effetti benefici sia a livello fisico che psicologico riducendo stress, attacchi d'ansia e depressione. Una delle possibili spiegazioni di questi effetti positivi del contatto uomo-natura è quella della biofilia, definita da E. Fromm “l’amore appassionato della vita e di tutto ciò che è vivo”.

C'è però anche un altro rovescio della medaglia: i cambiamenti climatici e le conseguenze che ne derivano stanno modificando in maniera importante anche le nostre montagne: dal punto di vista psicologico questo potrebbe portare a sperimentare l'eco-ansia.

Ovviamente, la funzione terapeutica della montagna e delle attività ad essa connesse non può essere considerata l’alternativa a cure psicologiche o psichiatriche eventualmente necessarie, ma gli studi condotti ne hanno evidenziato la forte correlazione con la sperimentazione di uno stato di benessere psicologico in persone tendenzialmente ansiose, stressate o con inclinazione alla depressione.

In questo senso, praticare escursioni in montagna, da soli o in gruppo, può rivelarsi una valida integrazione (adatta pressoché a chiunque poiché modulabile sulle proprie capacità fisiche e tecniche) alle terapie finalizzate alla prevenzione, alla cura e al mantenimento di un sano equilibrio mentale e fisico.


Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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