Disturbi di personalità
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Il disturbo narcisistico di personalità: oltre i luoghi comuni

Il disturbo narcisistico di personalità: oltre i luoghi comuni
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Silvana Ester Neri
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
Unobravo
Pubblicato il
19.5.2023

Il termine narcisismo è entrato a far parte del linguaggio collettivo per descrivere in modo generico un’ammirazione smodata e compiaciuta per sé stessi e il proprio comportamento. Si parla spesso per luoghi comuni: il narcisista è una persona egocentrica e vanitosa

Nasce da qui la necessità di comprendere cosa significa narcisismo e chi è il narcisista, per andare oltre i pregiudizi e gli stereotipi che lo accompagnano. Quali sono le caratteristiche della personalità narcisista e quali sono i tipi di narcisisti? Quando possiamo parlare di disturbo narcisistico di personalità?

Nel nostro articolo approfondiremo il significato di narcisismo, analizzando il ‍narcisismo adattivo e il narcisismo patologico. Parleremo inoltre delle cause del disturbo narcisistico di personalità e delle possibili cure.

Vediamo, innanzitutto, cos’è il narcisismo e qual è il significato di narcisista, partendo dalla mitologia greca.

Che cos’è il narcisismo

Narciso è un giovane cacciatore di grande bellezza che respinge i suoi pretendenti rifiutando il loro amore. In particolare porta alla morte Aminia, un giovane a cui regala una spada con la quale si trafigge invocando, prima di morire, la punizione divina.

E, in effetti, gli dei danno ascolto al giovane innamorato e puniscono Narciso condannandolo a innamorarsi perdutamente di sé. Il mito ci racconta diverse versioni dell’epilogo di Narciso: alcuni racconti lo vogliono morto annegato mentre tenta di avvicinarsi al suo riflesso, altri trafitto dalla stessa spada che aveva donato allo sfortunato pretendente.

In entrambi i casi, Narciso muore “di vana passione”, con lo struggimento di non poter avere mai l’amore che desidera: quello di se stesso. Il mito di Narciso assume un significato psicologico che caratterizza una personalità incapace di vedere al di là di sé idealizzando la propria immagine ma, per questo, incapace di riconoscere le emozioni e i bisogni dell’altro.

narcisismo sano e patologico
Gustavo Fring - Pexels

Narcisismo sano e narcisismo patologico

Tra gli addetti ai lavori è convinzione diffusa che il narcisismo sia un comportamento adattivo che consente all’individuo di mantenere un’immagine di continuità della propria identità. 

Nella teoria freudiana il narcisismo può essere definito come un aspetto connesso ai normali processi evolutivi degli esseri umani, che si sviluppa man mano che si matura.

Freud distingue un narcisismo primario e secondario, spiegando come tutti noi abbiamo una certa “quota di narcisismo”.  L’individuo infatti passa necessariamente da una fase in cui assume se stesso come oggetto d’amore prima di poter rivolgere la libido verso “oggetti esterni”. 

Tutti gli individui manifestano dei bisogni narcisistici che sono legati all’esigenza di autoconservazione e contribuiscono alla formazione di un buon livello di autostima. È in questi casi che possiamo parlare di un narcisismo non patologico.

Possiamo dunque far corrispondere il “narcisista sano” a una persona che ha la capacità di riconoscere le proprie qualità e peculiarità in modo adattivo. Le caratteristiche che potremmo attribuire al narcisismo sano possono essere:

  • capacità di leadership
  • empatia
  • assertività
  • consapevolezza dei propri successi e insuccessi
  • capacità di creare relazioni significative
  • sicurezza di sé
  • capacità di mettere in luce le proprie qualità.

Wendy T. Behary, una delle massime esperte sul tema del narcisismo, fondatrice e direttrice del The New Jersey Institute for Schema Therapy, parla di diversi livelli di narcisismo che si sviluppano in un continuum che va da tratti narcisistici non patologici a tratti che caratterizzano il disturbo vero e proprio e possono pregiudicare la salute mentale dell’individuo.

Quando un individuo non è in grado di mantenere un’immagine stabile e positiva di se stesso, ecco che il narcisismo diventa problematico e si può parlare di narcisismo patologico. Tale problematica si rivela nella fluttuazione dell’immagine di sé e del valore che la persona pensa di avere. 

Nello specifico, il narcisista patologico può essere definito come un individuo in lotta continua tra:

  • il bisogno di mantenere un’immagine di sé grandiosa, come individuo unico che “basta a se stesso”
  • l’insopportabile consapevolezza di aver bisogno dell’altro, con il conseguente vissuto di fragilità e vergogna.

Caratteristiche del narcisista patologico: i sintomi del narcisismo

Una delle difficoltà principali legate alla diagnosi del disturbo narcisistico di personalità è legata al fatto che il disturbo non presenta un quadro clinico unico e omogeneo. Al contrario, si può manifestare in modo estremamente vario da un individuo all’altro.

Il disturbo narcisistico di personalità è definito nel DSM-5 come “un pattern pervasivo di grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia, che inizia entro la prima età adulta ed è presente in svariati contesti.”

Nel voler descrivere le caratteristiche principali del narcisista patologico possiamo individuare i seguenti aspetti:

  • immagine grandiosa di sé
  • bisogno di ammirazione eccessivo
  • deficit di empatia
  • tendenza a sfruttare gli altri per raggiungere i propri scopi
  • coesione personale instabile e fragile
  • eccessiva sensibilità e vulnerabilità nella sfera relazionale
  • invidia, che si manifesta sia nei confronti degli altri, sia nella convinzione di riceverla
  • arroganza
  • rabbia e desiderio di vendetta per le presunte ingiustizie subite.

Spesso nel narcisismo la mancanza di empatia, l’invidia, la manipolazione e l’arroganza sono sintomi a cui viene data maggiore rilevanza rispetto ad altri, il che genera spesso fraintendimenti e alimenta falsi miti su questo disturbo di personalità. 

Occorre sottolineare che, al di là delle apparenze, dietro l’arroganza, si nasconde una ferita narcisistica che rivela un sé estremamente fragile e alla costante ricerca di conferme, che oscilla senza soluzione di continuità tra un senso di grandiosità e vuoto, tra vergogna e depressione.

Il disturbo narcisistico, inoltre, può essere diagnosticato in comorbilità con altri disturbi mentali come altri disturbi di personalità, quali il disturbo paranoide di personalità e il disturbo istrionico di personalità, oppure i disturbi sessuali (tra cui ricordiamo le parafilie).

il disturbo narcisistico di personalità
Mental Health America (MHA) - Pexels

Tipi di narcisismo

Possiamo distinguere due diverse tipologie di narcisismo: il narcisismo covert e overt. Questi due tipi di narcisisti si differenziano per la modalità con cui si manifestano le idee di grandiosità.

Il narcisismo overt si caratterizza per la manifestazione aperta della grandiosità, ad esempio è presente un forte desiderio di mostrarsi. Il narcisista covert, invece, può apparire maggiormente introverso e manifestare atteggiamenti di recriminazione

In quest’ultimo caso la grandiosità non è manifesta, ma coltivata soprattutto nelle fantasie della persona.

In entrambe le tipologie, la depressione può insinuarsi prepotentemente e accompagnare tutte quelle dinamiche psicologiche legate alla stabilità dell’immagine di sé. Si tratta di un sentimento invasivo e totalizzante, che i narcisisti tendono a negare e a nascondere perché:

  • non sono in grado di riconoscere emozioni, scopi e desideri
  • hanno paura che diventi evidente agli altri.

Le cause del disturbo narcisistico 

Quali sono le cause del narcisismo patologico? Diversi studiosi concordano nel ritenere che nell’infanzia del narcisista le prime esperienze di attaccamento sono state molto intense ma bruscamente interrotte o danneggiate (per esempio a causa di una separazione, una morte, una malattia) per cui si è persa la fiducia di fondo con chi si prendeva cura del bambino. 

Le conseguenze di queste esperienze infantili sono a volte definite mommy o daddy issues. Per essere amato, il bambino si sforzerà di diventare come lo si vuole, adattandosi a valori e schemi implicitamente imposti. Questi primi modelli di relazione spingono il bambino a:

  • reprimere le proprie caratteristiche 
  • nascondere i propri bisogni
  • privilegiare schemi relazionali “adultiformi”.

La sensazione che resta è quella di essere stato ingiustamente deprivato, essere fragile, doversi costantemente difendere. Tutte le relazioni future saranno caratterizzate dalla paura dell’abbandono e quindi saranno vissute come potenzialmente pericolose.

Il narcisista e l’amore

Nella relazione amorosa il narcisista sta bene e si sente appagato e accettato fin quando dura la fase di innamoramento, durante la quale dà il meglio di sé. 

Egli si nutre del cosiddetto “rifornimento narcisistico” (o approvvigionamento narcisistico) fatto di adulazione e idealizzazione da parte dell’altro. Inoltre, non sempre il narcisista sa di esserlo, tuttavia è frequente che egli assuma comportamenti da manipolatore affettivo, tipici di questo disturbo.

L’altro, infatti, esiste come prolungamento di sé o come mezzo per raggiungere il benessere emotivo ma, essendo troppo carico di aspettative salvifiche, inevitabilmente delude e, proprio per questo, diventa pericoloso. Nel momento in cui la relazione entra in una fase più matura e l’altro inizia a diventare importante, il partner narcisista si sente debole e in pericolo.

La relazione con un narcisista allora assume le caratteristiche di un rapporto ripetitivo, statico, caratterizzato da allontanamenti e riavvicinamenti. Ci si sente all’interno di “relazioni tossiche”, mentre si vivono dinamiche tali per cui i due partner non riescono a stare assieme, ma soprattutto non riescono a stare senza l’altro.

Jared Sluyter - Unsplash

Test sul narcisismo

Sul web si trovano numerosi test sul narcisismo, che però spesso non hanno alcuna valenza scientifica e diagnostica.

Per la diagnosi di disturbo narcisistico sono stati sviluppati invece diversi strumenti come il Five-Factor Narcissism Inventory (FFNI), un test sul narcisismo patologico che “si unisce al Pathological Narcisism Inventory come misura in grado di valutare simultaneamente le dimensioni grandiose e vulnerabili del narcisismo.”

Per cercare di definire a che età si diventa narcisisti, alcune ricerche si sono concentrate sui criteri di valutazione di tratti narcisisti nell’infanzia, utilizzando la Narcissistic Personality Inventory for Children (NPIC) e la Childhood Narcissism Scale (CNS) .


Come curare il narcisismo patologico

Si può guarire dal narcisismo? Riconoscere un narcisista è difficile, perché è più probabile che egli inizi una terapia per la sua depressione. Con i pazienti che hanno un profilo narcisista, il terapeuta deve:

  • fungere da mediatore e da specchio, facendo attenzione a non essere percepito come un estraneo o, al contrario, come un punto di riferimento assoluto
  • guardare alla solitudine del narcisista e alleviare la sua ansia persecutoria
  • affrontare il dolore in terapia, parlandone, prescrivendolo, ritualizzandolo
  • analizzare il gioco relazionale che perpetua questo dolore ed evidenziarne il valore adattativo
  • ridefinire alcune esperienze precoci che rappresentano inconsciamente una sorta di “impronta” per tutte le altre esperienze.

Trovare un’area di comune interesse e di rispetto, e riflettere sulle dinamiche di transfert, aiuterà lo psicologo a instaurare una possibile alleanza terapeutica utile ad accorciare le distanze e a lavorare, assieme al paziente, a un progetto comune per il suo benessere.


Il percorso terapeutico per la cura del disturbo narcisistico di personalità

Il concetto di narcisismo, inteso nell’accezione comune, non rende l’idea della complessità insita in tale etichetta. Infatti, mentre da un lato alcuni aspetti che lo caratterizzano sono comuni a ogni individuo, dall’altro il senso di grandiosità nasconde una grande fragilità che è la causa principale della sofferenza che vivono i narcisisti. 

Sofferenza che purtroppo spesso non viene vista. Scegliendo di svolgere un percorso terapeutico, il narcisista potrà lavorare insieme al terapeuta per cercare di raggiungere i seguenti obiettivi:

  • imparare a vivere nel qui e ora e migliorare la qualità del presente
  • recuperare una valutazione più realistica delle proprie capacità di autonomia
  • imparare a godere di ciò che ha invece di sognare mondi impossibili
  • umanizzare le relazioni, portandole da idealizzate a realistiche
  • scendere a patti con la delusione
  • affrontare la solitudine, esprimendone le sensazioni e condividendole.

Tra le terapie più utilizzate per il trattamento del disturbo narcisistico di personalità troviamo:

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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