Per comprendere e diventare consapevoli delle nostre emozioni dobbiamo, per prima cosa:
- accettare quello che stiamo provando;
- ascoltare quello che sentiamo con grande attenzione.
Ascoltare la tristezza
La tristezza, che si è evoluta con l’essere umano e come ogni emozione ha una sua finalità, ha come sua funzione originaria quella di protezione. C’è qualcosa che nel mio presente non mi permette di sentirmi al pieno delle mie potenzialità, quindi mi chiudo in me stesso per capire cosa c’è che non va.
Spesso, nei ritmi frenetici del quotidiano, non ci diamo il tempo per fermarci qualche minuto ed ascoltare la nostra tristezza. Andiamo avanti ad oltranza e ci diciamo che “è solo un po' di stanchezza”. Ma quante volte dietro un “sono stanco” si nascondono la tristezza o il dolore? La mindfulness ci insegna che il dolore va ascoltato e attraversato come un tunnel, per poi uscire dall’ altra parte “a riveder le stelle”.
Conoscere la gioia
In alcuni momenti della nostra vita proviamo gioia e ci sentiamo felici. Capita però di non potercela godere a pieno, soprattutto a causa:
- dell’aspettativa verso quello che dovrà accadere perché essa permanga;
- del timore che accada qualcosa che farà scorrere via questa emozione.
Spesso poi, cerchiamo di controllare il più possibile tutte le variabili che non devono cambiare perché possiamo continuare a gioire. Ma già questo pensiero, ci porta via dalla gioia di quel momento.
D’altro canto, noi esseri umani siamo dei veri “maniaci del controllo” e pensiamo che quanto più possiamo controllare tutto quello che accade dentro e fuori di noi, tanto più saremo al sicuro e felici. Ma questo immenso sforzo, spesso, ci allontana dalla possibilità di gustare e vivere in modo consapevole proprio quelle emozioni e quelle sensazioni che tanto ricerchiamo.
Un atteggiamento mindful
Qui la mindfulness ci dà ancora un suggerimento: vivi il momento presente e impara ad assaporarlo pienamente nel qui e ora e senza aspettativa. È sicuramente una bella sfida, ma ne vale la pena! Questo perché esercitando la presenza consapevole possiamo:
- imparare a godere pienamente della gioia e di tutte le sensazioni che si muovono con questa emozione;
- lasciarla scorrere nell’emozione seguente, con gratitudine.
A contatto con il dolore: una pratica per ascoltarlo e gestirlo
Proviamo una semplice pratica che ci può aiutare ad ascoltare il dolore.
- Prendo un po’ di tempo per me;
- cerco di prendermi cura dell’ambiente nel quale decido di fermarmi ed ascoltarmi, perché anche l’ambiente che mi circonda fa parte della cura di me;
- chiudo gli occhi o, se non me la sento, posso guardare un punto davanti a me a circa un metro di distanza;
- ascolto il mio respiro e lascio spazio all’emozione;
- osservo i pensieri che emergono, sento dove il corpo si tende di più o diventa dolente: sto tracciando una mappa del mio dolore, partendo dai miei pensieri e dal mio corpo;
- lascio scorrere ogni pensiero e ogni sensazione, osservando senza giudizio, divenendone solo consapevole, respirandoci dentro;
- mi autorizzo a sentire il mio dolore e a lasciare che “si esprima”. L’emozione non è né giusta né sbagliata, semplicemente la lascio scorrere e ne divento pienamente consapevole;
- accetto il dolore, mi do tempo per lasciarlo scorrere e comprendo ogni volta un po' di più come gestirlo;
- quando sento di volere chiudere questo momento, riporto l’attenzione al respiro e lentamente apro gli occhi o sposto lo sguardo dal punto che stavo fissando e riprendo il mio quotidiano.
Gustare la gioia: una pratica per ricordarsi di assaporarla
Questa semplice pratica ci ricorda che prendersi il tempo per “gustare” le piccole e grandi cose della vita è un modo semplice per sperimentare più frequentemente la gioia nel nostro quotidiano. È molto semplice:
- scelgo diversi momenti della giornata e dedico all’attività che sto facendo tutta la mia presenza e attenzione. Se sto camminando, mi concentro sulla sensazione dei piedi che toccano la terra, delle gambe che si muovono;
- poi alzo gli occhi e osservo quello che mi circonda, lasciando magari che un sorriso si disegni in volto;
- respiro. Non cerco di sentire qualcosa di specifico, semplicemente “mi gusto” in modo consapevole quello che sto facendo.
E così posso fare mentre guido, lavo i piatti, gioco con mio figlio, parlo con un amico, lavoro, guardo un film o sto mangiando:
- mi prendo il tempo per cucinare qualcosa che mi piace;
- annuso i profumi dei singoli ingredienti o del piatto che prende forma;
- preparo la tavola con cura, in modo che sia gradevole per gli occhi;
- metto in sottofondo della musica che sia piacevole per le mie orecchie;
- quando il piatto è pronto, mi siedo a tavola e assaporo quello che sto mangiando senza fretta, per riscoprirne il sapore.