Durante la stagione invernale, la luce solare riduce in modo significativo i tempi di irradiazione, aumentando a sua volta le ore di esposizione al buio. Questo cambiamento costituisce uno degli elementi significativi del disturbo affettivo stagionale, in inglese SAD (Seasonal Affective Disorder).
I mesi di dicembre, gennaio e febbraio, mesi entro i quali cade il solstizio d'inverno, garantiscono poche ore di luce e ne determinano il periodo più delicato. L’insorgenza del disturbo affettivo stagionale risulta infatti visibile in percentuale nettamente maggiore nella stagione autunnale e invernale e in linea nettamente minore nella stagione estiva. In questo articolo proveremo a chiarire quali sono i sintomi della depressione stagionale e i rimedi possibili.
Che cos'è il disturbo affettivo stagionale?
La SAD cioè il Disturbo Affettivo Stagionale (da non confondere con la meteoropatia) è un tipo di depressione maggiore ricorrente con andamento stagionale. Da un punto di vista biologico, i soggetti coinvolti presentano una difficoltà nella regolazione della serotonina, ritenuta tra i fattori responsabili del bilanciamento dell'umore.
Uno studio condotto dalla neuroscienziata Brenda McMahon e il suo gruppo di ricerca, ha infatti dimostrato che “I pazienti con disturbo affettivo stagionale mostrano fluttuazioni stagionali nel legame con il trasportatore cerebrale della serotonina”.
La proteina (SERT) che veicola la serotonina nel nostro organismo, nelle persone con questo disturbo, aumenta in inverno e diminuisce in estate, causando così la depressione e il disturbo stagionale. Per tutta l'estate, la luce solare generalmente mantiene i livelli di SERT naturalmente bassi ma, quando la luce diminuisce in autunno, si verifica anche una corrispondente diminuzione dell'attività della serotonina.
Depressione ciclica stagionale: cause fisiologiche
Le persone con disturbo affettivo stagionale possono anche avere difficoltà con una maggiore produzione di melatonina, ormone che provoca sonnolenza nei momenti di buio.
Quando nelle giornate invernali scende l’oscurità, la produzione di melatonina aumenta e, nei soggetti che presentano disturbi affettivi stagionali, sono percepiti sonno e letargia. Questo aumento anomalo impatta sui ritmi circadiani. Nei soggetti con sindrome affettiva stagionale, infatti, questo segnale circadiano ha tempi diversi e per questo il corpo si adatta con più difficoltà.
Un’ulteriore considerazione nell’analisi delle cause della depressione stagionale è la vitamina D. Essa incide sull’attività della serotonina e melatonina e, secondo alcune ricerche ancora in corso, la carenza di vitamina D può essere associata a sintomi depressivi.
Disturbo affettivo stagionale: definizione psicologica
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), i criteri diagnostici per individuare i sintomi del disturbo depressivo ad andamento stagionale, includono sintomi tipici del disturbo depressivo maggiore.
Quanto dura la depressione stagionale? I sintomi della depressione affettiva stagionale hanno una durata che si limita a una sola stagione, con fluttuazioni cicliche di solito ben definite. Si verificano con più probabilità:
- una depressione stagionale in autunno;
- una depressione stagionale in primavera.
Vi è un totale recupero del normale tono dell’umore durante le altre stagioni per almeno due anni. Tuttavia, può verificarsi anche la depressione stagionale estiva, comunque meno frequente di quella invernale.
Disturbo affettivo stagionale: i sintomi
Quali sono i sintomi della depressione stagionale? Il disturbo affettivo a ricorrenza stagionale può diventare una patologia cronica e presentare episodi depressivi ciclici. Tra i sintomi più comuni della depressione affettiva stagionale riscontriamo:
- ipersonnia o insonnia
- iperfagia o ipofagia
- stanchezza mentale
- astenia
- difficoltà di concentrazione
- irritabilità
Una specificità dei soggetti che presentano una depressione stagionale è la presenza di un umore depresso ma reattivo, che permette un cambio ponderale dell’umore (accentuato nelle ore serali) a seguito di un evento positivo. In base al decorso, si differenziano due forme di SAD:
- il disturbo affettivo stagionale invernale, in cui la modalità depressiva inizia con disturbi stagionali in autunno, raggiunge il picco in inverno (in mesi come gennaio e febbraio) e si risolve nella stagione primaverile;
- nella “depressione estiva”, invece, il disturbo affettivo stagionale inizia in primavera, i picchi di depressione stagionale raggiungono il vertice nel periodo estivo e si risolvono all’inizio della stagione autunnale.
Depressione stagionale invernale
Il disturbo affettivo stagionale invernale è molto comune. I sintomi presentano il loro esordio nei mesi invernali (autunno e inverno) e possono includere:
- stanchezza
- affaticamento
- deflessione dell’umore
- irritabilità
- difficoltà di concentrazione
- dolori muscolo-scheletrici
- calo del desiderio sessuale
- ipersonnia
- iper-appetenza
- aumento di peso
Depressione estiva
La depressione stagionale estiva (durante cui caldo e ansia possono aggravare ulteriormente la condizione di SAD) ha esordio nelle stagioni calde quali la primavera o l’estate. Alla fine delle ferie, ad esempio, l'umore può abbassarsi per quella che è nota come "sindrome da rientro dalle vacanze" e che tra le conseguenze estreme può avere proprio uno stato depressivo. I sintomi che possono verificarsi più frequentemente nella depressione estiva sono i seguenti:
- insonnia
- inappetenza
- perdita di peso
- irritabilità
- difficoltà di concentrazione
- ansia e agitazione psicomotoria
- deflessione dell’umore
La fase acuta si verifica solitamente nei mesi più bui e, nei casi gravi, il disturbo affettivo stagionale può presentare pensieri suicidari.
Disturbo affettivo stagionale e depressione maggiore
Chi è più soggetto a depressione stagionale? Il disturbo affettivo stagionale rientra nelle specifiche del disturbo depressivo maggiore e della distimia (una patologia che causa una cronicizzazione della depressione con una durata costante di almeno due anni). Il disturbo affettivo stagionale è diverso dalla distimia per via dell’intensità dei sintomi e della durata.
Chi ne soffre può quindi manifestare altri sintomi associati a questa patologia, come:
- pensieri di inutilità
- angoscia e attacchi d'ansia
- pensieri suicidari
- perdita di interesse e piacere nelle attività (anedonia) e astenia
- diminuzione delle interazioni sociali, sentirsi soli
- difficoltà di concentrazione e delle normali funzioni cognitive
- diminuzione della libido
- agitazione psicomotoria
Disturbo affettivo stagionale e disturbo bipolare
La depressione ricorrente stagionale si può riscontrare anche in chi soffre di disturbo bipolare e dei suoi correlati (come il disturbo bipolare 1 e 2). Infatti, sebbene la maggioranza delle persone che soffrono di depressione stagionale presenti un disturbo depressivo maggiore, una percentuale esigua può manifestare un disturbo bipolare.
Per stabilire un trattamento efficace per il disturbo affettivo stagionale che si manifesta in chi soffre di depressione maggiore o disturbo bipolare, si dovrà eseguire una diagnosi differenziale. La diagnosi differenziale con il disturbo bipolare è di facile individuazione, poiché in questo disturbo l’alternarsi di fasi euforiche a quelle depressive può durare mesi, e la depressione da cambio stagionale può essere più evidente.
Depressione affettiva stagionale: esiste un test?
Per effettuare una diagnosi di disturbo affettivo stagionale bisogna affidarsi a dei professionisti, perché si potrebbe fare confusione tra depressione stagionale e ipotiroidismo o altre patologie. Medico e psicologo collaborano per indagare le ragioni relative all’astenia che essa genera, con una contemporanea analisi fisica e psicologica, che costituisce quindi un esame diagnostico indispensabile.
Attraverso colloqui psicodiagnostici e test sulla depressione, lo psicologo indagherà l’eventuale presenza del SAD. Può essere effettuato uno screening chiamato Questionario per la valutazione del pattern stagionale (SPAQ), sviluppato nel 1984 e tuttora utilizzato per indagare l’entità di un’eventuale depressione affettiva stagionale.
Il questionario però non ha un’alta specificità e non può essere utilizzato come unico strumento diagnostico. Per valutare i disturbi affettivi stagionali e i loro sintomi, è necessaria la collaborazione di più esperti.
Depressione stagionale: rimedi e cura
È possibile combattere il disturbo depressivo stagionale con l’uso di farmaci che agiscono sulla serotonina; tuttavia, sarà il professionista a valutare la necessità del farmaco a seconda del caso specifico. Un approccio che può rivelarsi efficace per la cura del disturbo affettivo stagionale è svolgere un percorso psicoterapeutico.
Come combattere la depressione stagionale?
Oltre che utilizzando i metodi a cui abbiamo accennato, si sta via via sviluppando la tecnica della Bright Light Therapy, ovvero la fototerapia per la depressione stagionale basata sull’ipotesi del fotoperiodo.
La tecnica prevede di sottoporre il paziente a luci artificiali utili a estendere il fotoperiodo: le ricerche sulla fototerapia hanno dimostrato che questa tecnica ottiene una buona efficacia in breve tempo ma, naturalmente, molti studi sono ancora in corso:
- per capire quale possa essere la durata ideale del trattamento;
- per studiare gli effetti collaterali dovuti all’esposizione (che potrebbero comprendere problematiche agli occhi, irritabilità ed emicranie).
Come si cura la depressione stagionale?
Come abbiamo detto, è fondamentale l’esposizione alla luce solare naturale (che non ha effetti collaterali), svolgere attività fisica e monitorare il proprio tipo di alimentazione. Oltre a quanto già suggerito, si può:
- praticare, come trattamento complementare, lo yoga contro la depressione stagionale;
- svolgere esercizi di mindfulness per l’ansia per gestire il disturbo ansioso depressivo stagionale;
- rivolgersi a un terapeuta, anche con sedute online, come avviene con ogni psicologo e psicologa Unobravo.
La psicoterapia, e in particolare le tecniche di terapia cognitivo comportamentale, possono essere d’aiuto per individuare e modificare i pensieri e i comportamenti che portano a stati di depressione. Imparare a gestire lo stress, ripensare con un approccio diverso ai momenti di umore basso e dedicarsi al proprio benessere ( ad esempio, cercando il contatto con la natura) possono facilitare il miglioramento del disturbo.