Depressione
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Perché con la depressione si sta meglio la sera?

Perché con la depressione si sta meglio la sera?
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Marilisa Damiana Ciorra
Redazione
Psicologa psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Pubblicato il
20.4.2023

A seguito di eventi o situazioni particolari come la fine di una relazione, un brutto voto, una mancata promozione a lavoro, può capitare di sentirsi tristi e giù di morale. In questi casi, l'esperienza della tristezza può spingere verso l’accettazione della situazione e, in un secondo momento, al suo disinvestimento emotivo. 

Nella depressione, invece,  la “demoralizzazione” si generalizza in maniera abnorme a tutto il mondo intero e a sé, tanto da compromettere in modo significativo lo svolgimento delle normali attività quotidiane, sociali e lavorative. 

Il tono dell’umore, nella persona che soffre di depressione maggiore con caratteristiche melanconiche, cambia durante la giornata: con la depressione, la mattina sembra essere il momento peggiore: la persona depressa spesso si sveglia prima di quanto vorrebbe, si sente angosciata, impotente, particolarmente giù. 

Con il trascorrere delle ore, nel pomeriggio o verso sera, invece, avverte un cambiamento del tono dell’umore con un aumento dell’energia e dell’iniziativa. La fluttuazione dell'umore è la conseguenza di un’alterazione dell'orologio biologico interno. 

Ma perché la depressione peggiora al mattino? E perché con la depressione si sta meglio la sera?

risveglio con ansia
Dublin Portraits - Pexels

Come si caratterizza una persona con sindrome depressiva?

La depressione è una condizione invalidante: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), come riporta lo studio di Fondazione Onda, “ha considerato la depressione come la principale causa di disabilità a livello mondiale e come uno dei principali fattori che contribuiscono al carico di malattia globale. 

In Italia, secondo i dati Istat, sono più di 3,5 milioni le persone affette da depressione, ma si stima che meno della metà dei casi venga diagnosticata e che solo un paziente su tre riceva cure adeguate.” 

Tra i primi sintomi della depressione troviamo:

  • una perdita di motivazione e di piacere (anedonia)
  • bassa reattività psicofisica
  • ritiro e chiusura sociale
  • sentimenti di autosvalutazione (frequente può essere un pensiero quale “non so fare niente”)
  • sensi di colpa eccessivi
  • bassa autostima
  • tono dell’umore intensamente basso. 
Un test può aiutarti a capire se soffri di depressione
*Non ha valore diagnostico e non sostituisce una diagnosi professionale

Depressione e sonno: quale relazione?

Esiste una relazione tra sonno e depressione: alterazioni del ritmo sonno veglia quali insonnia oppure ipersonnia sono spesso sintomi di depressione. 

Secondo un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Dialogues in Clinical Neuroscience, circa tre quarti dei pazienti depressi presentano sintomi d’insonnia, mentre  l’ipersonnia è presente nel 40% dei pazienti depressi adulti. 

Inoltre, anche i problemi del sonno possono influire negativamente sull’umore.  Secondo l’Associazione italiana di medicina del sonno il 40% di pazienti adulti insonni cronici ha un rischio elevato di sviluppare un disturbo mentale di tipo depressivo. 

L’umore depresso sembrerebbe quindi rappresentare una delle possibili risposte fisiologiche a un’alterazione del ritmo circadiano.

Aspetti neurofisiologici della depressione

La corteccia prefrontale e il sistema limbico sono le due aree del cervello che sembrano essere coinvolte nella depressione. La corteccia prefrontale è la sede delle funzioni superiori (come la capacità di pianificare e di controllare gli impulsi), mentre il sistema limbico  è il circuito collegato alle emozioni e all’affettività, di cui sono parte l’ipotalamo e l’amigdala.

Nella depressione, in particolare, sembra non funzionare al meglio la comunicazione tra queste due aree. Perché la depressione migliora la sera e cosa succede al cervello quando una persona ha la depressione? 

Secondo i ricercatori dell’Università della California, il cervello di una persona depressa non riesce a disattivare l’iperconnessione di alcune aree, generando così una produzione irregolare delle sostanze chimiche che regolano l’umore, l’attenzione e l’ansia

Quando si sperimentano livelli di stress, l’ipotalamo stimola la produzione di ormoni quali il cortisolo e l’adrenalina. Nel binomio depressione-cervello, la corteccia prefrontale non riesce quindi a regolare adeguatamente questi segnali provenienti dal sistema limbico. 

Nell’insorgenza e nel mantenimento della depressione, giocano un ruolo importante anche alcuni neurotrasmettitori quali noradrenalina, serotonina e dopamina, che svolgono una funzione importante nel mantenere il buon umore, l’energia e la concentrazione. 

In particolare, bassi livelli di questi neurotrasmettitori determinano un “cervello depresso”.

Alterazioni del ritmo sonno-sveglia producono un aumento dei livelli di stress, il che può avere ripercussioni negative a livello della corteccia prefrontale e dell’ippocampo alternando, inoltre, le funzioni dei sistemi della trasmissione della serotonina, noradrenalina e dopamina.

Depressione: perché migliora la sera

I ritmi circadiani sono sincronizzati con il ciclo naturale del giorno e della notte attraverso stimoli naturali come la luce, la temperatura ambientale e anche stimoli di natura sociale. Un’alterazione del nostro orologio biologico costituisce, come abbiamo detto finora, un fattore di rischio o che può aggravare la depressione e portare a sperimentare un senso di impotenza e di forte angoscia anche appena svegli. 

La depressione e l’ansia mattutina portano con sé un disagio al risveglio, che va via via migliorando e si attenua nelle ore serali. Ma perché questo accade? I sintomi depressivi tendono a migliorare la sera in quanto vi è una diminuzione della produzione di cortisolo, ecco perché chi soffre di depressione sta meglio la sera.

Altri importanti elementi da considerare sono depressione e stanchezza e depressione e fortissima confusione mentale. La stanchezza può presentarsi sia a livello mentale che a livello fisico e può suscitare pensieri quali “Non riesco - o non voglio- alzarmi dal letto per la depressione”. 

Il senso di stanchezza è dovuto ad una diminuzione dei livelli di noradrenalina, il neurotrasmettitore che “regola” i livelli di energia nel nostro corpo.

ansia mattutina e depressione
Maria Tyutina - Pexels

Svegliarsi presto la mattina può far diminuire la depressione?

La luce solare e le temperature miti riducono l’ansia e lo stress producendo una maggiore sensazione di benessere, questo perché la luce è responsabile della produzione di serotonina. Possiamo notare lo stesso meccanismo nei casi di depressione stagionale.

Come combattere la depressione la mattina? Svegliarsi presto attiva l’orologio biologico a produrre serotonina, che diminuisce con il ridursi della luce quando subentra la melatonina, che prepara il nostro corpo al riposo. Aiuta la persona depressa ad aumentare il livello di serotonina, favorendo così una maggiore sensazione di benessere e positività. 

Nei casi di ciclotimia e depressione bipolare, la luce aumenta lo stato di eccitazione mentale: con il tramontare del sole infatti, si ha una diminuzione dei sintomi maniacali o ipomaniacali.

Terapia del sonno e cronoterapie

I ricercatori G. Rogier e F. Mancini, hanno presentato uno studio in cui vengono riassunte le tre linee guida internazionali per il trattamento della depressione. Dal loro lavoro emerge che la cura della depressione più efficace è il trattamento farmacologico integrato alla psicoterapia cognitivo-comportamentale oppure interpersonale.

Le cronoterapie comprendono una serie di trattamenti derivati dalle ricerche di cronobiologia, quella branca della biologia che studia i ritmi biologici degli organismi viventi e il loro adattamento ai cambiamenti esterni. 

Esse possono essere definite come esposizioni controllate a stimoli ambientali che agiscono sui ritmi biologici, con l’obiettivo di raggiungere effetti terapeutici nel trattamento dei disturbi psichiatrici. 

Le terapie cronobiologiche utilizzate nel trattamento dei disturbi dell’umore sono: 

  • la terapia della luce
  • la terapia della fase di avanzamento del sonno
  • la terapia del risveglio.  
terapia del sonno e depressione
Koolshooters - Pexels

Terapia del risveglio o deprivazione del sonno

La terapia del risveglio è un tipo di terapia poco diffusa e spesso associata alla terapia della luce. 

L’obiettivo di questa terapia del sonno per la depressione è quello di potenziare la neurotrasmissione di serotonina, norepinefrina e dopamina, regolando l’orologio biologico interno che nella persona che soffre di depressione risulta essere alterato. 

Il metodo consiste in un’insonnia forzata di 36 ore consecutive per tre volte alla settimana. Durante il trattamento, inoltre, le persone vengono sottoposte alla terapia della luce per contrastare  la sonnolenza. 

Gli effetti di questa cura del sonno per la depressione sembrano transitorie: per questo motivo la procedura deve essere associata alla terapia farmacologica e alle terapie psicologiche.

La tecnica di deprivazione di sonno per la depressione, con le dovute modifiche, sembra  essere efficace anche nel trattamento della ciclotimia, nella fase depressiva del disturbo bipolare, ma anche nei casi di depressione reattiva e depressione post partum.

La deprivazione di sonno è un forte fattore stressogeno. L’insonnia prolungata può peggiorare situazioni cliniche gravi ed è importante, quindi, che la procedura venga applicata dopo un’accurata valutazione del caso da parte di un’equipe multispecialistica ben formata.

Ecco perché, per la terapia del sonno, un professionista di psichiatria può spesso collaborare con altri professionisti della salute mentale

In Italia, attualmente, i centri  che praticano la terapia del risveglio e le altre forme di cronoterapia sono pochi. Uno di questi è il Centro dei disturbi dell’umore dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

Sonno, depressione e terapia psicologica

La psicoterapia può essere il punto di partenza più valido per gestire i disturbi depressivi e rispondere a interrogativi quali “perché sto meglio la sera” o “perché sento ansia al mattino”

 Non è raro che i pazienti dichiarino:

  • non riesco a dormire per la mia depressione
  • non riesco a svegliarmi presto
  • ho l’ansia appena sveglio.

Il terapeuta (anche svolgendo le sedute di psicoterapia online) potrà supportare la persona a gestire il disturbo depressivo e i suoi diversi livelli di intensità possibili, ma potrà essere di sostegno anche a chi vuole comprendere come comportarsi con una persona con depressione.

Il trattamento esclusivo con la psicoterapia risulta efficace nei casi in cui i sintomi depressivi sono di lieve entità. Nei casi di depressione moderata e grave, un esperto potrà decidere come aiutare una persona con depressione coinvolgendo altri professionisti.

Il trattamento di prima scelta per la depressione risulta essere il trattamento farmacologico combinato alla terapia psicologica. L’integrazione tra psicofarmaci e psicoterapia viene valutato dallo specialista a seconda della tipologia del quadro depressivo, della gravità dei sintomi e del quadro clinico generale.

Le terapie cronobiologiche possono essere utilizzate come terapie di supporto alle terapie “classiche” nei casi di depressione grave, che non rispondono al trattamento farmacologico e alla psicoterapia.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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