Psicologia dell’adolescenza
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Comportamenti a rischio in adolescenza: cosa possono fare i genitori?

Comportamenti a rischio in adolescenza: cosa possono fare i genitori?
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Maria Elisa Fontana
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
Unobravo
Pubblicato il
7.2.2020


Essere genitori è una delle più grandi sfide della vita, ancor di più quando il proprio figlio entra nella fase dell’adolescenza. Questo periodo di vita implica una serie di cambiamenti sul piano fisico, psicologico e comportamentale che mettono in crisi non solo il giovane, ma anche i suoi adulti di riferimento. In questa fase possono comparire comportamenti e atteggiamenti che divengono fonte di preoccupazione per i familiari, che spesso si sentono inermi e privi di risorse per affrontarli.

L’obiettivo di questo articolo è quello di aiutare i genitori a farsi strada nel nebuloso mondo adolescenziale, per comprendere il significato delle condotte agite dai propri figli, nonché per avere utili linee guida per esercitare al meglio le funzioni di cura e protezione


Le caratteristiche principali dell’adolescenza

Per capire fino in fondo gli atteggiamenti e i comportamenti tipici di questa fase della vita, è necessario sapere quali sono le principali aree di sviluppo che interessano l'adolescenza in psicologia. L’adolescente è infatti impegnato in processi di crescita e cambiamento che implicano:

  • lo sviluppo fisico-corporeo e sessuale
  • lo sviluppo cognitivo
  • lo sviluppo emotivo-affettivo.

Le trasformazioni afferenti a queste aree di sviluppo hanno di conseguenza notevoli implicazioni su:

  • identità personale
  • atteggiamenti e comportamenti
  • relazioni sociali (in famiglia, a scuola, nella comunità).
Cottonbro - Pexels

I comportamenti a rischio in adolescenza

In questo periodo di grandi cambiamenti dell'adolescenza, può accadere che il giovane assuma condotte che mettono a rischio se stesso o gli altri. Perché questo accade? L’adolescente in questa fase di vita è impegnato in un processo di esplorazione di sé e delle “nuove” caratteristiche personali che riguardano il corpo, il pensiero, le possibilità di azione, le relazioni con i coetanei. 

In questo processo di sperimentazione, può accadere che il giovane commetta degli errori causati da diverse ragioni come: 

  • scarsa esperienza
  • pressione sociale dei pari
  • volontà di infrangere le regole
  • tendenza a spingersi al limite delle proprie capacità
  • autonomizzazione rispetto agli adulti di riferimento
  • provocazione e ricerca di attenzione. 

I significati e le ragioni che stanno dietro a questi comportamenti possono essere innumerevoli e uno di questi è l'ansia negli adolescenti ma, il filo rosso che li lega, è la costante ricerca di una nuova identità, dove si rendono necessari i processi di esplorazione e sperimentazione di sé e del mondo circostante. 

Solo così il giovane potrà intraprendere il difficile e tortuoso cammino per passare dallo stato di bambino a quello di adulto.

Il ruolo dei genitori: prevenzione e protezione

In questo periodo di sperimentazione, il ruolo dei genitori diventa molto difficile ma allo stesso tempo decisivo. Se da una parte l’adulto dovrà rispettare e “tollerare” i processi legati al bisogno di emancipazione del figlio, dall’altra dovrà porsi come costante riferimento dal punto di vista normativo ed affettivo.

Cottonbro - Pexels

Rispetto al ruolo genitoriale, possiamo infatti individuare e distinguere due funzioni fondamentali:

  • una funzione normativa: la definizione di regole chiare e coerenti, che definiscano i confini ed i limiti del campo d’azione e di sperimentazione del giovane;
  • una funzione affettiva: la capacità di porsi come “basi sicure” per il proprio figlio, pronti ad accogliere momenti di crisi, fatica e sconforto emotivo.

L’adolescente, con i suoi atteggiamenti e comportamenti, metterà a dura prova la capacità dei genitori di mantenere solide e costanti le funzioni di cui abbiamo accennato poco sopra. Frequenti saranno scontri e litigi tra adulti e ragazzi, questi ultimi impegnati nella sfida di valicare i limiti imposti. 

Questo fa parte del processo di separazione ed autonomizzazione nel quale il giovane investe le proprie energie. Tuttavia, allo stesso tempo, il ragazzo avrà bisogno di sapere che in ogni circostanza e momento di sconforto, indipendentemente dal fatto di aver litigato o meno con i propri genitori, questi saranno sempre disponibili ad essere il suo punto di riferimento per offrirgli aiuto e una guida nei momenti critici del suo cammino.


La consapevolezza genitoriale

Il periodo adolescenziale è senza dubbio estremamente complesso. Essere genitori di un figlio adolescente pone una serie di sfide e fatiche quotidiane che possono mettere a dura prova le energie fisiche ed emotive dell’adulto, portando talvolta a momenti di maggiore fatica e sconforto.

Tuttavia, una buona consapevolezza rispetto alle funzioni normativa e affettiva, si rivelerà un’utile chiave per inserirsi al meglio nel mondo del proprio figlio, esercitando una cura responsabile ed efficace. 

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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