Per molte persone la stagione estiva è sinonimo di vacanza e divertimento. Si hanno più occasioni per trascorrere del tempo all’aperto e le tradizionali ferie danno modo di staccare dalla routine quotidiana e rilassarsi.
Ma c’è invece chi prova tutt’altre sensazioni e, lungo il periodo estivo, vive fasi ansiose e depressive tanto da chiedersi: “Perché l’estate mi mette tristezza?” se non addirittura “Perché in estate mi viene la depressione?”.
Può sembrare paradossale ma, quella che viene di solito considerata la stagione del divertimento e del relax, per qualcuno può diventare fonte di stress e disagi emotivi che arrivano anche ad attacchi d’ansia e sintomi di depressione (summer blues, ovvero depressione estiva).
Pensiamo agli insegnanti: la depressione estiva e il burnout possono essere le conseguenze di difficoltà a gestire il carico di lavoro o di problemi relazionali con colleghi e studenti durante il corso dell’anno scolastico.
Se alcune persone possono presentare leggeri sintomi di depressione con il gran caldo, chi soffre già di disturbi depressivi potrà subire un aumento di alcuni sintomi proprio nella stagione estiva, perché il caldo influisce sulla depressione, sia a livello fisico che psicologico.
Chi si trova a vivere un disturbo depressivo, infatti, probabilmente sosterrà che il caldo peggiora la depressione e che, più in generale, la depressione peggiora in estate. Ma è davvero così?
Che legame c’è tra caldo e depressione?
La comunità scientifica si interroga già da tempo sul legame tra depressione e caldo estivo e sull’idea che la depressione aumenta in estate. Così come per caldo e ansia, anche tra caldo e depressione sembra esserci un collegamento specifico che attribuisce all’innalzamento delle temperature (ma non solo) l’aumento dei sintomi depressivi.
"Negli ultimi anni si è sviluppata un’attività di ricerca sempre più ampia che ci ha mostrato che le ondate di caldo peggiorano le condizioni delle persone con malattie psichiatriche sottostanti."
A sostenerlo è Laurence Wainwright, ricercatore, docente e direttore del corso di Laurea in Sostenibilità, Impresa e Ambiente all’Università di Oxford. E non è il solo.
Le questioni legate alla crisi climatica e alla salute mentale sono state indagate da numerosi studi, come quello riportato nell’articolo del World Economic Forum in cui si sostiene che “Le alte temperature e l'umidità sono state collegate a un aumento dei sintomi nelle persone con depressione, disturbo d'ansia generalizzato e disturbo bipolare.”
Depressione estiva: le cause
Perché la depressione peggiora con il caldo? Quando fa troppo caldo, alcuni dei sintomi che caratterizzano i disturbi depressivi possono acuirsi. Una persona che soffre di depressione e meteoropatia, ad esempio, può provare stanchezza e irritabilità, che con le alte temperature possono aumentare per via di una maggiore spossatezza. Altri sintomi correlati alla depressione estiva possono essere:
- inappetenza
- astenia
- insonnia
- difficoltà di concentrazione
- umore basso.
I sintomi sopraelencati sono comuni in chi soffre di depressione e sembra che, da una ricerca condotta negli Stati Uniti, anche il tasso di suicidi (grave sintomo di alcuni stati depressivi) aumenti a causa delle temperature sempre più alte.
Il caldo afoso o eccessivo peggiora anche la depressione ansiosa. Un fenomeno che possiamo definire “recente” è infatti quello dell’eco-ansia o solastalgia, ovvero l’aumento di stati ansiosi dovuti alla preoccupazione scatenata dalla crisi climatica.
Se è vero che il caldo rende nervosi e a risentirne sono soprattutto le persone che soffrono già di problemi di ansia e depressione, le alte temperature possono provocare anche interferenze con l’azione di alcuni farmaci, come quelli utilizzati per il trattamento del disturbo bipolare.
Proprio in relazione a questa patologia, uno studio condotto nel 2021 ha evidenziato come nei mesi caldi aumentino gli episodi maniacali del disturbo bipolare, confermando una significativa correlazione tra alte temperature e salute mentale.
Depressione estiva e disturbo affettivo stagionale
A differenza della depressione estiva legata alle eccessive temperature, la depressione stagionale estiva può essere inquadrata all’interno del SAD, cioè il disturbo affettivo stagionale.
In questo caso, la depressione che emerge nei mesi estivi è un disturbo ciclico, che esordisce nella stagione primaverile per avere il picco in estate e risolversi nelle stagioni invernali.
La depressione affettiva stagionale estiva si acuisce in questo periodo dell’anno per cause non solo strettamente climatiche, ma anche sociali e psicologiche.
- Se si parte per una vacanza lasciare la propria casa, i propri comfort e i propri ritmi potrebbe provocare il cosiddetto “stress da vacanze”;
- se, al contrario, si trascorrerà un’estate senza vacanze, un problema potrà essere il sentirsi soli;
- si sarà maggiormente esposti alle occasioni sociali (cosa che può provocare ulteriore ansia e la tendenza a non partecipare a tali occasioni rischia di portare all’isolamento).
Depressione estiva: cosa fare
Come abbiamo visto, è probabile che l’arrivo dell’estate precipiti nella depressione difficoltà preesistenti e che il caldo acuisca i sintomi di chi soffre già di disturbi depressivi.
Come combattere la depressione estiva? Una prima cosa importante da fare è osservare i sintomi e cercare di fare già una prima distinzione: si tratta di difficoltà appena insorte o sono sintomi che abbiamo osservato prolungarsi nel tempo e, magari, sono cresciuti in estate? Un modo per iniziare a prendere consapevolezza di questi aspetti può essere compilare un test sulla depressione, con il supporto di un professionista della salute mentale.
Qualsiasi sia la problematica che osserviamo, tutti noi abbiamo il diritto di chiedere un aiuto psicologico.
Se si tratta di sintomi che possiamo collegare alla depressione o alla depressione estiva, tra i rimedi possibili è altamente indicato rivolgersi a degli esperti di salute mentale e benessere psicologico. Con uno psicologo o psicologa online Unobravo, ad esempio, si potranno svolgere le sedute di terapia in videochiamata, quindi anche se si è in villeggiatura.
Nel frattempo, senza imporsi nulla, ma cercando ciò che può farci stare bene, si potrà dedicare del tempo ad attività da praticare in autonomia o in compagnia di qualcuno, come:
- fare lunghe passeggiate all’ombra della natura: potrà far diminuire i livelli di stress e farci sentire più sereni e rilassati;
- fare una nuotata e rinfrescarsi: il mare fa bene a corpo e mente e sperimentare il benessere che scaturisce dagli ambienti marini potrà essere un vero toccasana per il nostro spirito;
- fare una sana alimentazione ricca di vitamine e minerali utili al benessere psicofisico;
- scegliere di avere cura di sé e, se serve, iniziare con fiducia un percorso di terapia psicologica: il benessere mentale non va mai in vacanza!