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Body shaming, la critica al corpo non conforme ai canoni di bellezza

Body shaming, la critica al corpo non conforme ai canoni di bellezza
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Redazione
Unobravo
Pubblicato il
12.3.2024

Ogni persona dovrebbe essere libera di apparire come preferisce. Tuttavia, e nonostante abbiamo fatto passi avanti, l’influenza di certi standard di bellezza del momento è ancora molto presente e può condizionare i giudizi verso il proprio corpo e quello altrui. 

Commenti come “questo vestito ti sta male”, “le tue occhiaie si notano, non usi il correttore?”, “hai perso peso, stai molto meglio” sono opinioni (non richieste) che vengono spesso espresse senza mettersi a sufficienza nei panni degli altri. Nell'articolo di oggi parliamo di body shaming, ovvero la critica fatta ai corpi che non corrispondono a certi canoni.

body shaming cos'è
Alexandru Zdrobau - Unsplash

Cos’è il body shaming

Per Treccani, la definizione di body shaming è “Il fatto di deridere qualcuno per il suo aspetto fisico” ed è una parola composta dai termini inglesi body (corpo) e shaming (far vergognare qualcuno).

Il dizionario chiarisce in poche parole il significato di body shaming, definendolo come la pratica con cui una persona viene criticata o umiliata per il suo aspetto fisico: perché ha la cellulite, perché è dimagrita o perché è in sovrappeso, perché ha delle macchie sulla pelle, perché non ha capelli, perché ha le smagliature, perché non ha muscoli marcati o perché ne ha troppi...

Per capire cosa significa body shaming, basta esercitare un po' di memoria e ricordare come, di tanto in tanto, arriva la notizia che questa o quella celebrità è stata vista in spiaggia con un fisico che non soddisfa i canoni di bellezza della società attuale… anche questa è una pratica di body shaming.

Da dove viene il body shaming?

Difficile sapere quando questo fenomeno, così per come lo conosciamo, abbia avuto origine. Possiamo dire che il body shaming e il concetto di bellezza sono legati da sempre, ma anche che ogni epoca della storia ha stabilito diversi canoni di bellezza.

Per esempio, c'è stato un tempo in cui non esisteva il culto della pelle abbronzata, ma era considerato desiderabile avere la pelle chiara. Ci sono stati anni in cui una donna per ottenere un “corpo perfetto” doveva rientrare nelle famose misure 90-60-90... Il concetto di bellezza e il body shaming sono legati e si adattano a ogni cultura ed epoca.

Ma chi decide cosa è bello e cosa è brutto? E perché non riuscire a soddisfare gli standard stabiliti può condizionarci così tanto? Il bisogno di accettazione è uno dei motivi principali.

Body shaming, social network e pubblicità

I social network hanno indubbiamente degli aspetti positivi, ma in questo articolo ci concentreremo sul loro lato più oscuro, quello in cui dilaga il body shaming.

I social media spesso espongono le persone a una varietà di immagini corporee ideali o ritoccate, creando un ambiente in cui le persone sono inclini a confrontare i propri corpi con standard irrealistici.

Ogni giorno, su un qualsiasi social network, possiamo imbatterci di fronte a immagini di corpi “perfetti”, anche se in realtà molti sono passati attraverso ritocchi fotografici, filtri e le fotografie sono state scattate con “pose strategiche” per nascondere tutto ciò che è considerato un “difetto” secondo certi criteri di bellezza stereotipati.

Se a questo aggiungiamo quei personaggi che parlano di presunti cibi che fanno dimagrire e di diete magiche, possiamo comprendere perché sono tante le persone che, faticando a riconoscersi in immagini di corpi così irrealistiche, finiscono per avere paura di non essere all’altezza e che il proprio corpo non vada bene così com’è.

Aggiungiamo che sui social, dietro uno schermo, può essere più facile commentare i corpi altrui. L'anonimato fornito da uno schermo e la distanza fisica possono rendere più disinibiti nel commentare i corpi altrui senza dover affrontare le conseguenze dirette delle proprie parole.

In ogni caso, non sono i social network ad aver creato questo fenomeno: queste piattaforme hanno semplicemente “viralizzato” e diffuso una realtà che già esisteva. Ciò che viene comunicato attraverso i social network e la pubblicità (veicolo altrettanto di impatto nella diffusione di certi standard di bellezza) può provocare grandi sofferenze in quelle persone che hanno un rapporto difficile con il proprio corpo.

Il body shaming è una questione di genere?

Il body shaming riguarda solo le donne o anche gli uomini?  

Secondo lo studio (Re)constructing Body Shaming, dell’Università di Stellenbosch, il body shaming non è scollegato dai media, contesto in cui sono le donne a subire maggiormente il body shaming.

Nelle analisi effettuate, sia sui media digitali che su quelli tradizionali, il viso, i capelli, la pancia e il petto risaltano come le parti del corpo a cui si fa più spesso riferimento quando si parla di donne.

In effetti, sono molte le artiste apparse sui titoli dei giornali e diventate un argomento di tendenza sui social network solo per aver deciso di non conformarsi a ciò che l'estetica attuale considera il corpo perfetto: Rihanna, Lady Gaga, Kate Winslet, Adele, Camila Cabello, e l’elenco, purtroppo, non è esaustivo.

Tuttavia, è importante riconoscere che anche gli uomini non sono immuni dal body shaming. Negli ultimi anni, si è verificato infatti un aumento delle aspettative riguardo all'aspetto fisico maschile, con l'idealizzazione di corpi muscolosi e tonici (la paura di non avere un corpo abbastanza muscoloso è centrale nella vigoressia). 

conseguenze del body shaming
Fitnish Media - Unsplash

Conseguenze psicologiche del body shaming

Il body shaming è dannoso per chi lo subisce, perché ha conseguenze psicologiche che possono andare oltre l’insoddisfazione e la frustrazione.

Le principali conseguenze psicologiche del body shaming, che possiamo considerare come un vero e proprio atto di bullismo o cyberbullismo nei confronti di chi non rispecchia i modelli di bellezza imperanti nella società, possono essere:

In quanto atto di bullismo, il body shaming può impattare sull’autostima ed essere un fattore di rischio per l’insorgenza di diverse problematiche di salute mentale come:

Come affrontare il body shaming

È possibile contrastare e affrontare il body shaming? Proviamo a elencare qualche consiglio:

  • pratica un uso “sano” dei social network. Ricorda che siamo molto di più di qualsiasi immagine che vediamo sui media e molto di più dei commenti che altre persone potrebbero farci 
  • sii gentile con te. Accettare e amare sé stessi può essere una sfida complessa, che richiede un lavoro di autocura e la pratica della self-compassion. Ricordiamo che aderire a determinati standard di bellezza non dimostra il nostro valore.
  • usa l’assertività. Rispondere con assertività a un amico o a qualcuno che, anche in buona fede, scherza sul corpo, può servire a far riflettere e sensibilizzare sul problema.
  • crea una rete di supporto. Condividi i tuoi sentimenti con amici, familiari o professionisti, come uno psicologo o psicologa online Unobravo. Avere una rete di supporto può aiutarti nei momenti difficili e darti incoraggiamento quando ne hai bisogno.
  • crea consapevolezza. Riconosci quando il body shaming si verifica, sia che provenga da te stesso o dagli altri.

Il body shaming può essere contrastato in tanti modi e non necessariamente solo se ne siamo vittime. Ci sono anche cose che possiamo fare, a partire dalle azioni che scegliamo di intraprendere e dalle parole che decidiamo di usare. 

Tutti possono lavorare sulla conoscenza di sé, sul modo di esprimersi, sullo sforzo di entrare in empatia con gli altri e sulla pratica del rispetto reciproco.

Body positivity e body neutrality
Caroline Veronez - Unsplash

Body positivity e body neutrality

Il body positivity è un movimento che nasce da un lato con l'obiettivo di trasmettere il messaggio che tutti i corpi meritano cura e rispetto, a prescindere dai canoni di bellezza imposti, dall'altro con lo scopo di favorire l'accettazione della propria immagine corporea così com'è.

Nonostante il suo scopo nobile, una delle critiche mosse al movimento del body positivity è che si concentra sull’estetica, alimentando il rischio di continuare ad accrescere la preoccupazione per l’aspetto fisico. Proprio per allontanarsi dalla visione del corpo come mero oggetto estetico è nata la body neutrality.

I difensori della “neutralità del corpo” mirano a decentralizzare il corpo e il ruolo che la bellezza estetica gioca nella nostra società. Il concetto di base è che considerare il corpo in modo neutro aiuta a ridurre gli sforzi per cercare di cambiarlo, e possiamo dirigere l’attenzione su altre cose su cui basare l’autostima.

L'ipotesi dei difensori della body neutrality (sulla quale sono stati ancora effettuati pochi studi empirici) è che considerare il corpo come neutrale potrebbe ridurre la preoccupazione per la propria immagine, il ricorso a diete restrittive e quindi l'incidenza dei disturbi alimentari.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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