Gennaio è ormai iniziato: le festività natalizie si sono concluse, il tempo spesso non è dei migliori, il portafoglio è parecchio più leggero dopo l’acquisto dei regali di Natale, sulle nostre tavole non c’è più traccia di dolci e delizie. Questa prospettiva rende tutto un po’ demoralizzante, così tanto che nel sentire comune si parla di blue monday, la giornata più triste dell’anno.
La data del blue monday cade solitamente il terzo o il quarto lunedì di gennaio. Il blue monday 2023 è lunedì 16 gennaio, mentre quello del 2024 cadrà lunedì 15 gennaio.
Ma, precisamente, che cos’è il blue monday? Perché il Blue Monday è il giorno più triste dell'anno? E, soprattutto, perché esiste il Blue Monday?
L’origine del blue Monday
Cos’è e cosa si intende per Blue Monday? Letteralmente, il significato di blue monday è "lunedì blu”, dove blu assume il significato di triste e indica quello che viene definito il giorno più triste dell’anno.
L’origine di questa espressione si deve allo psicologo statunitense della Cardiff University Cliff Arnall che, nel 2005, svolse dei complessi calcoli per cercare di stabilire se fosse possibile individuare la data più triste di tutto l’anno.
L’equazione sviluppata da Arnall teneva in considerazione alcune variabili come:
- le condizioni meteorologiche
- il tempo trascorso dalle festività natalizie
- il fallimento dei buoni propositi
- la capacità di gestire i propri debiti
- il livello della motivazione personale
- la necessità di agire.
Nonostante questo complesso calcolo fosse stato sviluppato da uno psicologo, il blue monday c’entra poco con la psicologia e non ha alcuna base scientifica.
“Oggi è il blue monday: combatti la tristezza con un viaggio”
La ricerca di Arnall, come lui stesso ammise qualche anno dopo, non era che una trovata di marketing dell’agenzia di viaggi Sky Travel che, per far fronte al calo delle prenotazioni, lo aveva coinvolto per stabilire l’esistenza di una giornata più triste dell’anno. Viaggiare diventava così la soluzione perfetta per combattere la depressione provocata dalla fine delle festività e dal ritorno alla quotidianità.
Molto presto, sia l'Università di Cardiff che l’intera comunità scientifica presero le distanze dal blue monday, dichiarando che non esiste, che si tratta di una bufala bella e buona e che la depressione è ben altro, come sottolineato dal neuroscienziato Dean Burnett in un'intervista al Guardian:
“La vera depressione clinica (al contrario di una crisi post-natalizia) è una condizione molto più complessa che è influenzata da molti fattori, cronici e temporanei, interiori ed esterni. Ciò che è estremamente improbabile (cioè impossibile) è che vi sia un insieme di fattori esterni che causano depressione in un'intera popolazione nello stesso periodo, ogni anno.”
Il blue monday nella cultura di massa
Essendo una trovata di marketing, pur senza validità scientifica il blue monday è utilizzato sui social e in varie iniziative pubblicitarie dalle aziende che fanno leva sul concetto di tristezza per vendere i propri prodotti anche dopo il Natale.
Il blue monday, però, può essere anche occasione per porre attenzione sui disturbi depressivi, analizzandoli con serietà e metodo scientifico, e dare qualche consiglio per gestire le emozioni che la fine delle festività e il ritorno alla quotidianità possono suscitare.
Il blue monday non esiste, la depressione stagionale sì
Sebbene non sia possibile stabilire scientificamente se esiste una giornata più triste dell’anno e non ci siano basi scientifiche nemmeno su quella che viene definita sindrome del Natale, durante le festività o subito dopo, è possibile:
- sentirsi soli
- provare tristezza e malinconia
- avere sbalzi d’umore.
Anche se la giornata del blue monday è una bufala, è possibile infatti che nei mesi invernali si presentino disturbi depressivi e un calo del tono dell’umore. In questo caso si parla di depressione stagionale o disturbo affettivo stagionale (SAD), ovvero un disturbo che insorge in determinati periodi dell'anno, come i mesi invernali.
Una delle possibili cause è da imputare alle “fluttuazioni stagionali nel legame con il trasportatore cerebrale della serotonina”, come sostiene la ricerca condotta da un'equipe di neuroscienziati sul disturbo depressivo stagionale.
Qualche consiglio per gestire l’umore basso di inizio anno
Se il giorno più triste dell’anno esistesse davvero, probabilmente ci chiederemmo: “Come sopravvivere al Blue Monday?”. Ma, come sappiamo, non si tratta di “sopravvivenza”, quanto di gestione delle emozioni, soprattutto quando queste non ci fanno stare bene.
Se è vero che è possibile che in alcuni periodi dell’anno il tono dell’umore può variare in alcune persone, è altrettanto vero che è possibile imparare a gestire questi alti e bassi attraverso alcuni accorgimenti:
- coltivare le relazioni più significative
- stabilire degli obiettivi realistici e lavorare, un passo dopo l’altro, per raggiungerli
- accogliere i momenti di tristezza senza avere paura delle proprie emozioni
- prendersi cura del proprio benessere fisico e psicologico.
Per poter mettere in pratica questi consigli, un percorso psicologico potrebbe essere molto utile. Con Unobravo è possibile svolgerlo in videochiamata, a un costo sempre sostenibile e con il supporto di professionisti specializzati in diversi approcci psicoterapeutici.
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