Nell’ultimo decennio c’è stato un interesse crescente per l’applicazione delle conoscenze neuroscientifiche nel campo educativo. Grazie alla ricerca, oggi è possibile fornire utili indicazioni ai genitori, agli educatori e agli insegnanti rispetto alle buone pratiche da adottare a scuola ed in famiglia. Ecco tre ingredienti per promuovere il benessere psico-sociale nei ragazzi.
Nel 1964, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito il concetto di salute come “uno stato di completo benessere fisico, sociale e mentale, e non soltanto l’assenza di malattia o di infermità”. Curare il benessere fisico, psichico e sociale quindi è di estrema importanza per ogni individuo. Possiamo farlo seguendo tre punti fondamentali:
- consapevolezza
- autoregolazione
- creatività.
La consapevolezza
L’applicazione delle conoscenze sul cervello al campo della formazione, invita gli educatori a riflettere sui tre livelli di consapevolezza visti come competenze indispensabili per la maturazione dei bambini e dei ragazzi. Parliamo di:
- metacognizione
- mindfulness
- mindsight.
Metacognizione
Una buona parte delle tensioni che bambini, ragazzi e giovani sperimentano è dovuta alla loro carente competenza metacognitiva. La metacognizione può essere definita come consapevolezza delle proprie capacità cognitive.
Lo psichiatra Mehmet Sungur, studiando il rapporto tra autoefficacia e metacognizione, ha rilevato che gli studenti con un alto livello di fiducia nelle proprie abilità e competenze dimostrano anche un approccio positivo all’apprendimento e alla pratica delle abilità socio-emotive in generale.
Come promuovere la Metacognizione a tutte le età
Ogni età ha l’approccio più giusto. Nei 5-6 anni si utilizza il disegno:
- si può utilizzare la lavagnetta interattiva multidimensionale (LIM);
- si chiede al bambino di realizzare dei disegni accompagnati dal balloon tipico dei fumetti per farli rispondere alla domanda “cosa accade fuori e dentro di me?”.
Le nuvolette che esprimono i pensieri vengono chiamate thought balloon mentre quelle per i dialoghi esterni speech balloon. Dai 6 agli 11 anni si insegna a rispondere fra sé e sé a una serie di domande come:
- “Sto pensando”
- “Mi sto domandando”
- “Sto notando”
- “Mi sto immaginando”
- “Questo mi ricorda”
- “Sto tentando di capire”
- “Ho appena imparato che”.
Dagli 11 anni in su si praticano i Serious Game: giochi appositamente programmati con chiari obiettivi pedagogici e psicologici.
Mindfulness
La Mindfulness è la capacità di prestare attenzione senza giudizio al momento presente; se insegnata ed esercitata, porta ad effetti positivi nei comportamenti pro-sociali, nella resilienza e nella flessibilità personale.
Lo psichiatra Daniel Siegel la definisce come «modalità di essere totalmente nel momento presente […] è attenzione della mente e del cuore al dispiegarsi dell’esperienza nel momento presente»; afferma inoltre che «la nostra esperienza sociale può forgiare direttamente la nostra architettura neurale» ed «essere coscienti della nostra vita mentale ci permette di fare scelte coscienti». Esercitare la consapevolezza può migliorare la salute della mente attraverso
- una maggiore flessibilità
- una migliore concentrazione
- un diffuso senso di benessere.
Come promuovere la Mindfulness
Per Siegel è possibile ed è doveroso svolgere un training della mente che si può chiamare “pratica della consapevolezza”, legando la pratica della Mindfulness:
- al sonno
- all’alimentazione
- all’esercizio fisico
- alle relazioni interpersonali; all’apertura flessibile alle novità; al senso dell’umorismo
- alla spiritualità.
Mindsight
La mindsight è la capacità di focalizzarsi sul proprio mondo interiore, sui propri pensieri e sentimenti diventando a poco a poco abili nel farlo anche su quelli dell’altro. Con questa abilità è possibile modificare il proprio vissuto cercando di raggiungere il proprio benessere e quello che nasce dalle relazioni con gli altri.
Come promuovere la mindsight
Praticare la mindsight è semplice come praticare la respirazione consapevole: la mente tende a sfuggire da ciò che stiamo facendo nel “qui ed ora”, quindi è necessaria una buona dose di concentrazione. Favorire tempi di riflessione personale è utile a bambini, ragazzi e giovani che:
- vivono una socializzazione carente
- soffrono di solitudine
- si sentono mal integrati nel gruppo dei pari
- praticano il bullismo e il cyberbullismo come unica forma di relazione con gli altri.
L’obiettivo è renderli sempre più consapevoli del loro mondo interiore e del loro forte legame agli altri, stimolando anche comportamenti prosociali.
Autoregolazione
Un individuo capace di autoregolarsi è indipendente, partecipe, attivo e flessibile. Fra le sue peculiarità ci sono la capacità di modificare il proprio atteggiamento di fronte a un compito per mantenere la motivazione nonostante le distrazioni e la capacità di posticipare la gratificazione. Le assolute priorità del processo educativo sono quindi:
- insegnare processi di pianificazione e soluzione dei problemi
- autoregolare le emozioni
- autoregolare il pensiero
- autoregolare l’agire pensando alle conseguenze positive e negative.
Come promuovere l’autoregolazione
Con i più piccoli le attività da svolgere saranno ludiche mentre, con i più grandi, ci si potrà servire della lettura e della visione di alcuni film ben scelti. Nella scuola secondaria di primo grado l’autoregolazione viene potenziata da attività di concentrazione come ad esempio il gioco degli scacchi, che si è rivelato molto efficace a questo scopo.
Altre buone strategie educative per l’autoregolazione sono:
- la token economy, cioè un sistema educativo basato sulla premialità: ogni volta che il bambino assumerà un comportamento corretto, riceverà un gettone. Raggiunti un numero stabilito di gettoni, potrà avere il suo premio
- la peer-mediation cioè la mediazione tra pari: ogni conflitto viene risolto con l’intervento di un mediatore della stessa età dei ragazzi coinvolti
- i contratti educativi, in cui si stabiliscono delle regole che devono essere rispettate.
Creatività
Gli studi sulla creatività sono sempre più diffusi e spesso hanno generato proficue collaborazioni tra neuroscienziati cognitivi e ricercatori tanto da far emergere nuove prassi educative. La creatività può essere promossa attraverso l’attività
- sportiva
- musicale
- ricreativa.
Tra queste, eccelle l’attività teatrale, un prezioso strumento formativo che sviluppa l’autoregolazione, la relazionalità, la creatività e l’espressione di sé.