Giacomo Andrea Minazzi

L'orientamento della mia formazione, mi spinge a trattare le questioni portate da chi mi rivolge una domanda di cura come questioni che riguardano i suoi legami e le sue relazioni.

Non considero il sintomo come un elemento da scacciare ed eliminare in prima battuta, ma come qualcosa da poter interrogare, un mezzo di ciascuno per dire di una propria sofferenza che non è stata possibile dire in altro modo, una soluzione singolare alla propria questione e che, però, porta con sé un certo grado di sofferenza. L'offerta clinica si basa su un ascolto attento e un lavoro in cui interrogare questi sintomi o malesseri, articolando una domanda di cura, alla luce della quale rileggere questi sintomi in un altro modo, con meno sofferenza.

L'offerta clinica è rivolta a persone che sentono il desiderio e l'urgenza di superare un momento di crisi, di disagio, di sofferenza, di impasse, che si possono esprimere sotto forma di ansia, stress, depressione, dipendenze, inibizioni nella sfera affettiva. Il lavoro clinico, che vede il soggetto come attore responsabile della propria cura, è quello di offrire la possibilità di trovare una soluzione nuova, più in armonia con il proprio desiderio, a partire dal dire della persona stessa.

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