In Italia la professione di psicologo ha recentemente subito una significativa trasformazione normativa, con l’introduzione della laurea abilitante in psicologia e di una nuova modalità di accesso alla professione: la Prova Pratica Valutativa (PPV).
L'Esame di Stato in psicologia ha storicamente rappresentato un passaggio cruciale per gli aspiranti psicologi per il consolidamento dell'identità professionale. Questa transizione delinea il passaggio da un’identità accademica a un’identità professionale, rafforzando l’impegno dei neo-professionisti verso l’etica, la responsabilità e il continuo aggiornamento professionale (Schön, 1983).
In passato l’Esame di Stato in psicologia constava di tre prove teoriche e un esame orale, e permetteva di valutare in maniera approfondita le conoscenze acquisite durante il percorso universitario, oltre che la capacità di applicarle in contesti reali attraverso la discussione delle esperienze pratiche di tirocinio.
Con l'introduzione della laurea abilitante e della Prova Pratica Valutativa, si è voluto mantenere l'importanza di questo passaggio formativo, cercando al contempo di semplificare e “modernizzare” il processo. La nuova modalità di abilitazione, infatti, mira a rendere più immediato il passaggio dalla teoria alla pratica, garantendo comunque che i nuovi psicologi siano adeguatamente preparati per affrontare le sfide della professione.
Questo cambiamento rappresenta un'evoluzione significativa nel percorso formativo, che evidenzia concretamente l'importanza di una formazione integrata e continua (Costa et al., 2020).
Questo articolo intende fornire una panoramica dettagliata dei principali cambiamenti e delle implicazioni pratiche per gli aspiranti professionisti del settore.
La laurea abilitante in psicologia
Con l’entrata in vigore della legge n. 163 del 9 novembre 2021, che disciplina i titoli universitari abilitanti, la laurea in psicologia è diventata abilitante alla professione a partire dall’anno accademico 2023/2024. Questa riforma segna una svolta rispetto al precedente ordinamento, eliminando la necessità dell’Esame di Stato per l’abilitazione professionale.
In passato, il percorso per diventare psicologi prevedeva:
- laurea triennale (180 CFU)
- laurea magistrale (120 CFU)
- tirocinio post-lauream di un anno (1000 ore)
- Esame di Stato suddiviso in quattro prove (tre scritte e una orale).
Con il nuovo ordinamento e la riforma del 2021, il percorso è stato semplificato:
- laurea triennale (180 CFU)
- laurea magistrale abilitante (120 CFU), che include un tirocinio pratico-valutativo di 30 CFU
- Prova Pratica Valutativa che sostituisce la modalità classica dell’Esame di Stato.
La principale differenza risiede nell’integrazione del Tirocinio Pratico Valutativo (TPV) all’interno del percorso di studi, rendendo la laurea magistrale equivalente a tutti i titoli di legge e abilitante alla professione. In questo modo, la formazione pratica è garantita durante il percorso accademico, consentendo agli studenti di acquisire competenze pratiche fin da subito e contestualmente al percorso di studi, nonché agli approfondimenti della prova finale, cioè la tesi di laurea.
La nuova Prova Pratica Valutativa
La legge n. 163/2021 ha introdotto la Prova Pratica Valutativa (PPV) come requisito per l’abilitazione professionale. Questo cambiamento risponde non solo all'esigenza di semplificare la formazione, ma anche di allineare l’Italia agli standard europei, nei quali la pratica professionale è integrata nel percorso di studi universitari.
La PPV è stata concepita per valutare le conoscenze teoriche, le competenze pratiche della professione psicologica e le competenze relazionali necessarie per esercitare la professione e il dialogo con l’utenza. L’obiettivo a cui si auspica è quello di garantire che i nuovi professionisti siano immediatamente pronti ad affrontare situazioni cliniche reali con adeguate competenze tecniche e umane (Carpenter, 2016).
Prova Pratica Valutativa e vecchio ordinamento
In base alla nuova normativa, cosa accade a chi si è laureato con il vecchio ordinamento e non ha ancora sostenuto l’Esame di Stato?
I laureati con il vecchio ordinamento che non hanno ancora sostenuto l’Esame di Stato possono scegliere di:
- sostenere l'Esame di Stato secondo le vecchie modalità, mantenendo inalterato il percorso
- richiedere di completare un tirocinio integrativo per accedere alla Prova Pratica Valutativa, seguendo le nuove disposizioni normative.
Questa flessibilità permette ai laureati del vecchio ordinamento di adeguarsi gradualmente al nuovo sistema, senza perdere le opportunità offerte dalla loro formazione.
In cosa consiste la nuova Prova Pratica Valutativa di psicologia?
La Prova Pratica Valutativa verte su competenze pratiche e teoriche acquisite durante il percorso formativo e il tirocinio pratico-valutativo.
Essa comprende:
- simulazioni di casi clinici e interventi psicologici, come avveniva nella seconda prova del vecchio Esame di Stato
- discussione di casi reali affrontati durante il tirocinio
- valutazione delle competenze tecniche e relazionali attraverso prove pratiche e simulazioni di colloqui
La prova si svolge in presenza di una commissione composta da docenti universitari e professionisti del settore o dell’Ordine degli Psicologi della regione, che mirano a garantire una valutazione dei candidati il più oggettiva e accurata possibile, prima del loro ingresso nella comunità professionale. La commissione valuta la capacità del candidato di applicare le conoscenze teoriche nella pratica clinica, la sua abilità nell’interazione con la committenza e la sua competenza nel formulare ipotesi diagnostiche e piani di intervento in ottica multidisciplinare, a seconda del caso.
Uno degli aspetti fondamentali che i candidati devono dimostrare di conoscere e saper applicare è la gestione del Consenso Informato, che rappresenta un pilastro etico e legale della pratica psicologica, nonché uno strumento importantissimo nella costruzione della relazione professionale. Garantisce che le persone che usufruiscono delle prestazioni professionali del professionista siano pienamente consapevoli e d'accordo con l’intervento proposto e che il rapporto tra professionista e cliente sia regolamentato e risolvibile da entrambe le parti quando si ritiene opportuno.
Come prepararsi alla Prova Pratica Valutativa
Per prepararsi alla Prova Pratica Valutativa, si consiglia di:
- studiare approfonditamente i casi clinici trattati durante il tirocinio, analizzando le varie fasi dell’intervento psicologico e riflettendo sulle strategie adottate, approcci utilizzati, modelli teorici di lettura, difficoltà e ambiti di curiosità e approfondimento che ci si propone di portare avanti
- approfondire le letture di testi fondamentali come il l’ultima edizione del DSM-5, i manuali del colloquio clinico e altri testi di riferimento nella pratica clinica e dei settori specifici in cui si è operato
- partecipare a workshop e seminari di aggiornamento professionale, che offrono l’opportunità di confrontarsi con esperti del settore e di apprendere nuove metodologie di intervento e orizzonti di crescita professionale
- esercitarsi con simulazioni di prove pratiche, magari in collaborazione con colleghi o sotto la supervisione di un tutor, per migliorare le proprie capacità pratiche, relazionali e di inquadramento professionale delle situazioni oggetto di intervento.
Testi suggeriti per la preparazione alla PPV
Per una preparazione efficace alla Prova Pratica Valutativa, è consigliabile consultare una serie di testi che forniscono una solida base teorica e pratica.
Oltre al nuovo Codice Deontologico delle Psicologhe e degli Psicologi Italiani, suggeriamo:
- DSM-5-TR. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Text revision dell'American Psychiatric Association (2023): un riferimento fondamentale per la diagnosi dei disturbi mentali
- Manuale di psicopatologia e psicodiagnostica, a cura di Ezio Sanavio (2016): un manuale che coniuga due filoni teorici ed accademici diversi
- Psicologia clinica: modelli teorici e tecniche di intervento di Luciano L'Abate e Paola Gullotta (2009): un testo che offre una panoramica completa delle principali teorie e tecniche utilizzate nella psicologia clinica
- 50 Casi clinici svolti per l'esame di Stato di abilitazione alla professione di psicologo: Assessment, ragionamenti clinici e interventi psicologici nell'adulto di Titti Damato (2020): una raccolta di casi clinici affrontati nelle tracce degli esami degli ultimi anni.
Consigli per ottimizzare lo studio
Prepararsi alla Prova Pratica Valutativa richiede un approccio strutturato e strategico. Ecco alcuni consigli per ottimizzare lo studio:
- pianificare le sessioni di studio attraverso la creazione di un calendario che includa tempi specifici per la revisione teorica, la pratica delle simulazioni e il ripasso dei casi clinici trattati
- utilizzare mappe concettuali, che possono aiutare a visualizzare le connessioni tra concetti teorici e pratici, facilitando la memorizzazione e la comprensione integrata. È possibile realizzare le mappe concettuali online, grazie all’utilizzo di varie App gratuite
- studiare in gruppo può offrire nuovi punti di vista e opportunità di confronto, migliorando la preparazione attraverso la discussione e la pratica condivisa
- partecipare a gruppi di studio online, per scambiare con altri studenti materiali e suggerimenti utili
- rimanere aggiornati seguendo le ultime ricerche e pubblicazioni in psicologia clinica, per essere a conoscenza delle nuove metodologie e delle migliori pratiche nel campo (Smith et al., 2018)
- prendersi tempo per riposare, anche durante la giornata di studio, facendo un adeguato bilancio delle proprie risorse senza andare in sovraccarico.
Suggerimenti tecnici di memorizzazione
Per migliorare l’efficacia della memorizzazione, è utile adottare tecniche specifiche che facilitino l’apprendimento e il richiamo delle informazioni:
- spaced repetition (ripetizione spaziata): questa tecnica prevede di rivedere le informazioni a intervalli crescenti di tempo, rafforzando la memoria a lungo termine (Ebbinghaus, 1885)
- metodo dei loci (palazzo della memoria): associando le informazioni da memorizzare a luoghi fisici familiari, si crea un percorso mentale che facilita il richiamo delle informazioni durante l’esame (Yates, 1966)
- tecnica delle flashcards: creare flashcards con domande e risposte permette di praticare attivamente il richiamo delle informazioni, migliorando la memoria e la comprensione
- uso di mnemonici: creare acronimi, rime o storie che collegano concetti complessi può rendere più facile ricordarli. Per esempio, per memorizzare una sequenza di passi terapeutici, si può creare una frase o una parola che includa le iniziali di ogni passo
- elaborazione e visualizzazione: elaborare le informazioni creando connessioni con conoscenze preesistenti e visualizzare concetti attraverso schemi, diagrammi e immagini può migliorare la comprensione e la memorizzazione (Bower, 1970).
Riferimenti istituzionali per informazioni utili
Per reperire tutte le informazioni utili riguardanti la Prova Pratica Valutativa e l’Esame di Stato, si possono consultare i seguenti siti web istituzionali:
- Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR)
- Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP)
Dopo la laurea in psicologia: opportunità professionali
Dopo aver completato con successo la Prova Pratica Valutativa e ottenuto l'abilitazione professionale, i neolaureati hanno a disposizione una vasta gamma di opportunità professionali.
Tra gli sbocchi lavorativi della laurea in psicologia e le professioni in settori emergenti troviamo:
- psicologo clinico e di comunità: lavora in ospedali, cliniche, centri di salute mentale e comunità terapeutiche per fornire supporto psicologico e interventi clinici a singoli e gruppi
- psicologo scolastico: opera all'interno delle scuole per supportare studenti, insegnanti e famiglie nella gestione di problematiche comportamentali, emotive e di apprendimento
- psicologo del lavoro e delle organizzazioni: collabora con aziende e organizzazioni per migliorare il benessere dei dipendenti, sviluppare programmi di formazione e gestire le risorse umane
- psicologo forense: offre consulenze nei contesti legali, lavorando con tribunali, avvocati e istituzioni penitenziarie per valutazioni psicologiche e supporto ai processi giudiziari
- ricerca scientifica in università o istituti di formazione superiore: conseguendo un dottorato di ricerca, lo psicologo può accedere ad una carriera universitaria dove può seguire progetti di ricerca specifici del suo settore disciplinare di appartenenza e abilitarsi all'insegnamento accademico.
- consulenza e sostegno psicologico: aprire uno studio privato per offrire servizi di consulenza e supporto psicologico su svariate aree di interesse e ciclo di vita.
Bibliografia
- American Psychiatric Association (2023). DSM-5-TR. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Text revision. Milano: Raffaello Cortina Editore
- Bower, G. H. (1970). Imagery as a relational organizer in associative learning. Journal of Verbal Learning and Verbal Behavior, 9(5), 529-533
- Carpenter, J. (2016). Assessing professional competence in psychology: Models and methods. Professional Psychology: Research and Practice, 47(5), 267-276.
- Costa, A., Scorza, M., Ricci, G. (2020). The impact of the new Italian qualifying exam for psychologists on professional identity. International Journal of Psychology, 55(3), 239-246
- Damato, T. (2020). 50 Casi clinici svolti per l'esame di Stato di abilitazione alla professione di psicologo: Assessment, ragionamenti clinici e interventi psicologici nell'adulto. Pubblicazione indipendente
- Ebbinghaus, H. (1885). Über das Gedächtnis. Untersuchungen zur experimentellen Psychologie. Leipzig: Duncker & Humblot
- L'Abate, L., & Gullotta, P. (2009). Psicologia clinica: modelli teorici e tecniche di intervento. Milano: Franco Angeli
- Sanavio, E. (2016). Manuale di psicopatologia e psicodiagnostica. Bologna: Il Mulino
- Schön, D. A. (1983). The Reflective Practitioner: How Professionals Think in Action. New York: Basic Books
- Smith, J. D., Wilson, B. R., Sams, K. (2018). Trends in clinical psychology training: Implications for future professionals. Journal of Clinical Psychology in Medical Settings, 25(4), 512-521
- Yates, F. A. (1966). The Art of Memory. Chicago: University of Chicago Press.