Il concetto di dipendenza comportamentale è piuttosto nuovo nell’ambito della psichiatria e della psicologia. Quest’ultimo, infatti, è entrato a far parte del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) solo nel 2013 e, ad oggi, viene considerato alla stregua delle dipendenze da sostanze.
Le diverse facce della dipendenza
Nelle dipendenze comportamentali, l’oggetto della dipendenza non è una sostanza, ma un comportamento. È più facile che questo tema venga ricondotto alle uniche due accezioni prese in considerazione a livello scientifico:
- il disturbo da gioco d’azzardo
- il disturbo da gaming online.
Di fatto però, sono diverse le sfaccettature che questa dipendenza può assumere:
- l'uso patologico di internet e del cellulare (dipendenza da internet)
- la dipendenza da social network
- la dipendenza da allenamento (che ritroviamo tra i sintomi della vigoressia)
- la love addiction (in cui rientrano sia la codipendenza che la dipendenza affettiva)
- la dipendenza sessuale e l'oniomania.
In tutti questi casi si tratta di comportamenti socialmente accettati e considerati “normali” ma che, per la loro connotazione qualitativa e quantitativa, diventano patologici. Sebbene non prevedano il consumo di una sostanza, queste condotte possono portare alle stesse conseguenze nocive.
Impatto sintomatologico
La dipendenza comportamentale, come sostengono gli studiosi W.B. Soper e M.J. Miller, è “caratterizzata da un coinvolgimento comportamentale compulsivo, associato ad un ridotto interesse in altre attività e a sintomi fisici e mentali quando si prova a interrompere tale comportamento”.
Riprendendo quest’ultimo elemento, tali dipendenze portano con sé diversi tipi di sintomi e, nello specifico:
- sintomi psicosomatici come insonnia con risvegli notturni immotivati e caratterizzati dal pensiero delle attività patologiche, sbalzi d'umore, affaticamento cronico, emicranie, senso di oppressione al petto, nausee e disturbi dell’alimentazione;
- sintomi psichici, comunemente legati a indecisione, pessimismo, idee di catastrofe imminente, auto-svalutazione e sospettosità nei confronti degli altri.
Sei criteri per individuare una dipendenza comportamentale
Perché si possa definire e identificare quale tipo di comportamento possa essere considerato e catalogato come una dipendenza, il direttore del GAME Science Research Center (GAME.SCI RE.CENTER) Mark Griffiths individua sei criteri:
- rilevanza: quel comportamento rappresenta l’attività più importante nella vita di un individuo, che lo cattura sia cognitivamente che a livello comportamentale;
- modificazione dell’umore: tale azione comporta una modifica dell’umore individuale;
- tolleranza, ovvero la necessità di aumentare il numero di ore investite in quell'attività perché si possano ottenere gli stessi effetti iniziali di modifica dell’umore;
- conflitto: l’eccessiva messa in atto di tale comportamento compromette e danneggia le relazioni interpersonali o ha un impatto negativo sul lavoro o sulla scuola e crea conflitti intrapsichici (come la sensazione di star perdendo il controllo);
- ricaduta: la tendenza a ristabilire una dipendenza dopo un periodo di astinenza;
- sintomi di astinenza: comprende sia sintomi psicologici che fisiologici associati alla riduzione del comportamento.
Il circuito “impazzito”
Nel tentativo di capire il motivo dell’iper-coinvolgimento nel comportamento disfunzionale, possiamo agganciarci all’ipotesi per cui la fame di stimoli e lo stato eccitatorio costante e inappagabile che il comportamento fornisce, sono paragonabili allo stato tossicomanico, in cui l’appagamento non spegne il bisogno ma lo riaccende in un circuito ormai impazzito.
Una delle funzioni principali delle dipendenze comportamentali è quella di produrre piacere e di alleviare le pene e lo stress. Nel caso di internet e di altre dipendenze digitali, queste sono spesso il risultato di comportamenti abituali utilizzati:
- per ridurre le sofferenze
- per fuggire dalla realtà.
Il comportamento in sé, che sia l’uso dei social media, dello smartphone o il gioco d’azzardo online, rappresenta una ricompensa, un premio.
Il trattamento delle dipendenze comportamentali
Spezzare il circuito della dipendenza, che si tratti di sostanze o di comportamenti, richiede uno sforzo congiunto e importante. In questo caso specifico, la terapia cognitivo-comportamentale viene considerata il trattamento più indicato per le dipendenze comportamentali.
Attraverso le connessioni tra i pensieri della persona e i suoi conseguenti comportamenti, si cerca di individuare gli schemi di ragionamento e di relazione, al fine di individuare soluzioni più funzionali e sane per quella persona.